mercoledì 26 ottobre 2011
Volantino per incontro con Mina Welby 9/11/2011 Verbania
Ecco il volantino per l'incontro con Mina Welby che si terrà il 9 Novembre alle ore 21.00 presso la Libreria Margaroli di Verbania. Vi chiediamo di aiutarci a fare circolare l'informazione il più possibile.
martedì 18 ottobre 2011
Incontro con Mina Welby
La Consulta Laica del VCO per la Laicità delle Istituzioni in collaborazione con la libreria Margaroli di Intra ha fissato per il 9 novembre 2011, una serata di presentazione con Mina Welby presso la suddetta libreria.
L'incontro di preparazione è convocata presso la Sala Pestalozzi (c/o Chiesa evangelica - C.so Mameli 19) lunedì 24 ottobre, ore 21.
Sarà anche un'occasione per ridefinire il calendario del cineforum laico che intendiamo lanciare presto possibile in collaborazione e presso l'ARCI di Verbania.
lunedì 10 ottobre 2011
Immagini e Parole Laiche 2011
Care Amiche e Cari Amici,
La "Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni" presto comunicherà un calendario di inizitive. Antipiamo che in collaborazione con ARCI VCO verrà organizzata una mini-rassegna cinematografica dedicata alle tematiche laiche. Inoltre chiederemo alle principali librerie del VCO di accogliere iniziative di presentazione di testi su tematiche a noi care: dalla libertà di scelta sul fine vita, al pluralismo religioso, ai diritti civili, alla politica antiproibizionista in materia di droghe. L'invito è quello di mettersi in contatto con noi per aiutarci a realizzare questo ambizioso programma.
La "Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni" presto comunicherà un calendario di inizitive. Antipiamo che in collaborazione con ARCI VCO verrà organizzata una mini-rassegna cinematografica dedicata alle tematiche laiche. Inoltre chiederemo alle principali librerie del VCO di accogliere iniziative di presentazione di testi su tematiche a noi care: dalla libertà di scelta sul fine vita, al pluralismo religioso, ai diritti civili, alla politica antiproibizionista in materia di droghe. L'invito è quello di mettersi in contatto con noi per aiutarci a realizzare questo ambizioso programma.
lunedì 19 settembre 2011
Convocazione Assemblea
L'assemblea della Consulta del V.C.O. per la Laicità delle Istituzioni è convocata per il giorno mercoledì 28/09/2011, ore 21 presso la Sala Pestalozzi -Corso Mameli 19 INTRA.
All'ordine del giorno:
Tutti i singoli e associazioni membri sono invitati a partecipare.
- organizzazione del cineforum laico;
- organizzazione del tavolo per la libertà di scelta;
- approvazione delle richieste di adesione alla Consulta;
- nuovo numero del newsletter LIBERT'ARIA;
- varie ed eventuali.
domenica 17 luglio 2011
COMUNICATO STAMPA CONSULTA LAICA VCO: DI CHI E' IL MIO CORPO?
COMUNICATO STAMPA
Di chi è il mio corpo?
“Ripristinare la libertà di scelta dei cittadini. Fermare la deriva confessionale del Paese”
n governo irresponsabile, delegittimato ed in affanno ha approvato alla camera (con la complicità di esponenti clericali delle opposizioni), in periodo estivo, un provvedimento di legge sul fine vita, che nega la libertà di scelta dei cittadini. Obbligandoli a ricevere forzatamente trattamenti fortemente invasivi. Si tratta di un normativa che scava un solco profondo tra l’Italia e le moderne democrazie, che hanno quadri legislativi rispettosi del principio di libero arbitrio. E’ una scelta confessionale e proibizionista, che costringerà persone e molte famiglie a recarsi all’estero per vedere rispettata la volontà individuale di persone in condizioni di malattia terminale. Il mondo laico si preparerà a raccogliere le firme, quando questo provvedimento che calpesta i diritti delle persone verrà definitivamente approvato al senato. La “Consulta per la Laicità delle Istituzioni del VCO”, che negli scorsi mesi aveva invitato consiglieri comunali del territorio a presentare proposte di delibera istitutiva dei registri dei testamenti biologici nei comuni (e continua a farlo, poiché questa campagna a livello nazionale prosegue), si farà promotrice nel nostro territorio delle iniziative che verranno messe in campo per cancellare questa brutta pagina di oscurantismo medioevale. Saremo al fianco di Mina Welby e Beppino Englaro. Invitiamo i cittadini, le forze politiche - sociali – sindacali, a mettersi in contatto con noi per creare un comitato provinciale a sostegno delle battaglie per la “libertà di scelta”. Di seguito troverete il comunicato stampa del Coordinamento Laico Nazionale al quale aderiamo. Chiediamo ai mezzi di informazione di rendere pubblici entrambi i documenti, fra loro collegati e complementari.
Per la “Consulta per la Laicità delle Istituzioni del VCO”:
Jean- Félix Kamba Nzolo (Coordinatore)
Fabio Ruta (segretario organizzativo)
Antonietta Dessolis (referente zona ossola)
Gianpiero Bonfantini (referente zona cusio)
venerdì 15 luglio 2011
Il DDL Calabrò è crudele e imporrà nuove sofferenze ai cittadini
COORDINAMENTO LAICO NAZIONALE
12 LUGLIO 2011
COMUNICATO STAMPA
BIOTESTAMENTO. DDL calabro' e' crudele
e IMPORRA' NUOVE sofferenze ai cittadini.
I portavoci del Coordinamento Laico Nazionale, Maurizio Cecconi e Cinzia Gori,
in merito all'approvazione del ddl Calabrò alla Camera dei Deputati.
“Le associazioni aderenti al Coordinamento Laico Nazionale sono portatrici di diverse opzioni filosofiche, esistenziali e confessionali, eppure unite dai seguenti principi: difendere e rispettare l'autodeterminazione terapeutica, diritto soggettivo e perfetto; difendere la laicità delle Istituzioni, con la consapevolezza che è questa la premessa ineludibile per il rispetto di tutte le molteplici diversità presenti nella società italiana, sempre più plurale”.
“Fermo restando che tutti hanno diritto alle cure e all'assistenza, l'articolo 32 della Costituzione riconosce ad ogni singola persona il diritto di non curarsi, anche se tale condotta può esporla al rischio della morte”.
“La volontà espressa dalla persona, doverosamente informata, è il presupposto della stessa liceità del trattamento sanitario, che per sua natura ricomprende anche l'alimentazione e l'idratazione forzata, in quanto presuppone l'intervento di sanitari e della somministrazione di farmaci. Se alcune cautele sono ovviamente necessarie, esse attengono unicamente alla verifica della reale volontà della persona (testamento biologico) e alle garanzie che essa sia attuata. Il consenso espresso dall'individuo è infatti l'unico presupposto per la liceità dell'attività del medico, al quale non è riconosciuto un generico diritto di curare a prescindere dalla volontà dell'ammalato”.
“Se il diritto all'autodeterminazione terapeutica viene riconosciuto in maniera indiscutibile a chi è in grado di intendere e di volere, negarlo a chi ha perso queste capacità significa disconoscere il suo essere “una persona”. Significa negare la condizione di individuo a coloro che hanno perso le capacità intellettive e volitive. Significa spogliarli dei loro diritti, calpestare la loro dignità e disconoscere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.
“Il solo pensiero che la violenza di un trattamento sanitario possa essere imposto ad una persona anche in presenza d'una esplicita volontà contraria dovrebbe giustamente spaventarci da un lato e, dall'altro, stimolarci alla ribellione civile. E senza dubbio questa violenza va definita come inutile e crudele”.
“Per questi motivi con fermezza diciamo no al ddl Calabrò, con la consapevolezza che la vita del diritto e il diritto a una vita e a un fine-vita autodeterminato s'intrecciano indissolubilmente.”.
Maurizio Cecconi
Cinzia Gori
portavoci
Coordinamento Laico Nazionale
E-Mail: coordinamento.laico.nazionale@gmail.com
Sito: http://bit.ly/laicita
Facebook: http://on.fb.me/hOmnve
Twitter: http://twitter.com//cln_italia
Associazioni aderenti al Coordinamento Laico Nazionale
Academia Philosophiae Naturalis
AldES - Associazione Laica di Etica Sanitaria
Arcigay Roma
Arcigay Valle d'Aosta
Associazione Azimuth
Associazione Culturale Altrevie
Associazione Culturale Civiltà Laica
Associazione Culturale Itinerari Laici
Associazione Difesa Consumatori e dei Diritti Civili
Associazione Diritti e Torti
Associazione Famiglie Arcobaleno
Associazione Forum Donne Giuriste
Associazione Laicità e Diritti
Associazione La Meridiana
Associazione Libera Uscita
Associazione Per Eluana
Associazione radicale Adelaide Aglietta
Associazione radicale Certi Diritti
Associazione radicale Valdostana "Loris Fortuna"
Associazione Viottoli
Centro di Documentazione, Ricerca e Studi sulla Cultura Laica Piero Calamandrei
Circolo Liberalsocialista "Carlo Rosselli"
Comitato Altavoce
Comitato Laici Trentini
Comitato Piero Gobetti
Consulta di Bioetica
Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Napoletana per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Provincia di Pesaro Urbino per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Triestina per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Valle d'Aosta per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Verbano-Cusio-Ossola per la Laicità delle Istituzioni
COOGEN – Coordinamento Genitori Nidi Materne Elementari Medie
Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni
Coordinamento Torino Pride LGBT
CRIDES - Centro romano d'iniziativa per la difesa dei diritti nella Scuola
Democrazia Laica
Fondazione Critica Liberale
Fondazione Religionsfree
Iniziativa Laica
Liberacittadinanza
Liberi di Decidere
Movimento Radical Socialista
Per l'Umana Stagione
Rete Laica Bologna
Società di Cremazione di Mantova
Società di Cremazione di Novara
Società di Cremazione di Udine
UAAR – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti
YWCA/UCDG – Unione Cristiana delle Giovani
Media
Cattolicesimo reale
Cronache Laiche
Informare per Resistere
Italialaica.it
L'Ateo
LucidaMente – Rivista di cultura ed etica civile
No God - Atei per la laicità degli Stati
Non Credo
Quaderni Laici
UAAR Ultimissime
Verità Laica
mercoledì 6 luglio 2011
Quaderni Laici - Lezioni di laicità
Le cinque lezioni magistrali sulla laicita del Premio Laico dell'Anno "Adriano Vitelli"
Carlo Augusto Viano, Gian Enrico Rusconi, Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà e Giulio Giorello
Estratti dai principali documenti sui rapporti tra Stato e Chiesa cattolica dall'Unita d'Italia alla revisione del Concordato
Le cinque lezioni magistrali sulla laicità proposte in questo numero di "Quaderni Laici" sono state tenute, dal 2007 a oggi, in occasione della consegna del Premio Laico dell'Anno "Adriano Vitelli" – promosso dalla Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni – da Carlo Augusto Viano, Gian Enrico Rusconi, Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà e Giulio Giorello.
Nel centocinquantenario dell'Unità d'Italia, la sezione "Documenti" – curata da Massimo L. Salvadori – presenta una raccolta di estratti dai principali documenti sui rapporti tra Stato e Chiesa cattolica: dal discorso parlamentare in cui, nel 1861, Cavour lanciò la celebre formula "Libera Chiesa in libero Stato" al discorso di Craxi sulla revisione del Concordato del 1984, passando per testi e interventi di Pio IX, Leone XIII e Pio XI, Sturzo, Croce, Mussolini, De Gasperi, Calamandrei, Nenni e Togliatti.
Integra il volume un saggio di Ermanno Vitale.
http://www.claudiana.it/php/mostrascheda.php?nscheda=9788870168754
martedì 28 giugno 2011
venerdì 20 maggio 2011
NO alla crudeltà della legge Calabrò
Testamento biologico
SULLA MIA VITA SCELGO IO
NO alla crudeltà della legge Calabrò
Se approvato, il testo Calabrò esproprierà il cittadino della possibilità di decidere sulla sua salute e sulla sua vita. E' una battaglia su un principio fondamentale di democrazia: l'autodeterminazione dell'individuo. Siamo intenzionati a non arrenderci all'approvazione di questo testo, che contiene norme palesemente incostituzionali. Se passerà il vaglio della Presidenza della Repubblica, siamo pronti già da ora a raccogliere firme per un referendum abrogativo e appoggiare i ricorsi alla Corte costituzionale.
Il colore scelto per questa campagna che si preannuncia lunga è l'arancione: facciamo girare la voce e coloriamo borse, magliette, cappelli e quant'altro con un pezzo di stoffa arancione.
SOSTIENI ANCHE TU LA "RIVOLTA ARANCIONE"
Manifesto sul testamento biologico e sul fine-vita
Sulla mia vita scelgo io
No alla crudeltà della legge Calabrò
Sulla mia vita scelgo io
No alla crudeltà della legge Calabrò
“Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Costituzione, Articolo 32.
Noi associazioni aderenti al Coordinamento Laico Nazionale, siamo portatrici di diverse opzioni filosofiche, esistenziali e confessionali, eppure unite dai seguenti principi e intendimenti:
- difendere e rispettare l'autodeterminazione terapeutica, diritto soggettivo e perfetto, garantito dall'articolo 32 della Costituzione;
- difendere la laicità delle Istituzioni, con la consapevolezza che è questa la premessa ineludibile per il rispetto di tutte le molteplici diversità presenti nella società italiana, sempre più plurale: diversità politiche, religiose, etniche, di genere e di orientamento sessuale;
- difendere i principi della Costituzione e dello stato di diritto.
Fermo restando che tutti hanno diritto alle cure e all'assistenza, l'articolo 32 della Costituzione riconosce ad ogni singola persona il diritto di non curarsi, anche se tale condotta può esporla al rischio della morte.
La volontà espressa dalla persona, doverosamente informata, è il presupposto della stessa liceità del trattamento sanitario, che per sua natura ricomprende anche l'alimentazione e l'idratazione forzata, in quanto presuppone l'intervento di sanitari e della somministrazione di farmaci.
Se alcune cautele sono ovviamente necessarie, esse attengono unicamente alla verifica della reale volontà della persona (testamento biologico) e alle garanzie che essa sia attuata. Il consenso espresso dall'individuo è infatti l'unico presupposto per la liceità dell'attività del medico, al quale non è riconosciuto un generico diritto di curare a prescindere dalla volontà dell'ammalato.
Se il diritto all'autodeterminazione terapeutica viene riconosciuto in maniera indiscutibile a chi è in grado di intendere e di volere, negarlo a chi ha perso queste capacità significa disconoscere il suo essere “una persona”. Significa negare la condizione di individuo a coloro che hanno perso le capacità intellettive e volitive. Significa spogliarli dei loro diritti, calpestare la loro dignità e disconoscere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Il solo pensiero che la violenza di un trattamento sanitario possa essere imposto ad una persona anche in presenza d'una esplicita volontà contraria dovrebbe giustamente spaventarci da un lato e, dall'altro, stimolarci alla ribellione civile. E senza dubbio questa violenza va definita come inutile e crudele.
Per questi motivi diciamo no, con fermezza, al ddl Calabrò, con la consapevolezza che la vita del diritto e il diritto a una vita e a un fine-vita autodeterminato s'intrecciano indissolubilmente.
La volontà espressa dalla persona, doverosamente informata, è il presupposto della stessa liceità del trattamento sanitario, che per sua natura ricomprende anche l'alimentazione e l'idratazione forzata, in quanto presuppone l'intervento di sanitari e della somministrazione di farmaci.
Se alcune cautele sono ovviamente necessarie, esse attengono unicamente alla verifica della reale volontà della persona (testamento biologico) e alle garanzie che essa sia attuata. Il consenso espresso dall'individuo è infatti l'unico presupposto per la liceità dell'attività del medico, al quale non è riconosciuto un generico diritto di curare a prescindere dalla volontà dell'ammalato.
Se il diritto all'autodeterminazione terapeutica viene riconosciuto in maniera indiscutibile a chi è in grado di intendere e di volere, negarlo a chi ha perso queste capacità significa disconoscere il suo essere “una persona”. Significa negare la condizione di individuo a coloro che hanno perso le capacità intellettive e volitive. Significa spogliarli dei loro diritti, calpestare la loro dignità e disconoscere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Il solo pensiero che la violenza di un trattamento sanitario possa essere imposto ad una persona anche in presenza d'una esplicita volontà contraria dovrebbe giustamente spaventarci da un lato e, dall'altro, stimolarci alla ribellione civile. E senza dubbio questa violenza va definita come inutile e crudele.
Per questi motivi diciamo no, con fermezza, al ddl Calabrò, con la consapevolezza che la vita del diritto e il diritto a una vita e a un fine-vita autodeterminato s'intrecciano indissolubilmente.
CLN - Associazioni aderenti
AldES - Associazione Laica di Etica Sanitaria
Arcigay Roma
Arcigay Valle d'Aosta
Associazione Azimuth
Associazione Culturale Altrevie
Associazione Culturale Civiltà Laica
Associazione Culturale Itinerari Laici
Associazione Difesa Consumatori e dei Diritti Civili
Associazione Diritti e Torti
Associazione Famiglie Arcobaleno
Associazione Forum Donne Giuriste
Associazione Laicità e Diritti
Associazione La Meridiana
Associazione Libera Uscita
Associazione Per Eluana
Associazione radicale Adelaide Aglietta
Associazione radicale Certi Diritti
Associazione radicale Valdostana "Loris Fortuna"
Associazione Viottoli
Centro di Documentazione, Ricerca e Studi sulla Cultura Laica Piero Calamandrei
Circolo Liberalsocialista "Carlo Rosselli"
Comitato Altavoce
Comitato Laici Trentini
Comitato Piero Gobetti
Consulta di Bioetica
Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Napoletana per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Provincia di Pesaro Urbino per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Triestina per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Valle d'Aosta per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Verbano-Cusio-Ossola per la Laicità delle Istituzioni
COOGEN – Coordinamento Genitori Nidi Materne Elementari Medie
Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni
Coordinamento Torino Pride LGBT
CRIDES - Centro romano d'iniziativa per la difesa dei diritti nella Scuola
Democrazia Laica
Fondazione Critica Liberale
Fondazione Religionsfree
Iniziativa Laica
Liberacittadinanza
Liberi di Decidere
Movimento Radical Socialista
Per l'Umana Stagione
Rete Laica Bologna
Società di Cremazione di Novara
Società di Cremazione di Udine
UAAR – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti
YWCA/UCDG – Unione Cristiana delle Giovani
Media
Cattolicesimo reale
Cronache Laiche
Italialaica.it
L'Ateo
LucidaMente – Rivista di cultura ed etica civile
No God - Atei per la laicità degli Stati
Non Credo
Quaderni Laici
UAAR Ultimissime
Verità Laica
mercoledì 11 maggio 2011
martedì 5 aprile 2011
TEMPI DI DICHIARAZIONE DEI REDDITI: LA TRUFFA DELL’8 PER MILLE
Premessa
La Repubblica italiana riconosce la libertà di religione, di culto e di associazione. Il nostro ordinamento giuridico prevede poi specifici regimi per i rapporti fra lo Stato e la Chiesa cattolica e lo Stato e le altre confessioni religiose.
All’interno di questo complesso insieme di disposizioni la legislazione statale prevede anche il finanziamento diretto da parte dello Stato. Tale meccanismo è noto come “otto per mille”, consistendo nella destinazione di una quota pari all’8% del gettito IRPEF allo Stato, alla Chiesa cattolica o alle confessioni religiose che hanno stipulato una Intesa con lo Stato che preveda tale finanziamento (la Tavola Valdese, l’Unione Italiana delle Chiese Avventiste del settimo giorno, le Assemblee di Dio in Italia, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Chiesa Evangelica Luterana in Italia).
L’istituto dell’otto per mille è stato introdotto per superare il precedente istituto noto come “congrua” (il finanziamento diretto dello Stato alla Chiesa cattolica), configurando un nuovo meccanismo che fosse in grado di fornire mezzi adeguati e quantitativamente comparabili ai precedenti ed allo stesso tempo affidare ai cittadini la scelta in merito.
Pochi italiani sono a conoscenza di come funziona il meccanismo del cosiddetto 8 per mille dell’IRPEF. E’ necessario che il Ministero dell’Economia si faccia promotore di una campagna di informazione che restituisca agli italiani la possibilità di scegliere coscientemente, come la legge vuole, la destinazione di questa parte del proprio reddito.
La situazione attuale
Il contribuente può indicare a chi devolvere la sua quota dell’8 per mille dell’IRPEF. Quello che non molti sanno è che chi non dà alcuna indicazione vede la sua quota versata ai soggetti ammessi, ed elencati in fondo al modulo di dichiarazione dei redditi, in modo proporzionale alle preferenze che altri (e non lui) hanno espresso. In altre parole, chi non ha indicato alcuna scelta, vede la sua quota devoluta a soggetti per i quali può anche provare la massima repulsione o diffidenza. E’ questo uno dei tanti imbrogli italiani, consumato ai danni di milioni di persone alle quali viene negata una corretta informazione su cosa si fa dei loro quattrini.
E’ avvenuto così che negli ultimi anni la chiesa cattolica, pur avendo ottenuto indicazioni corrispondenti a circa il 30% del totale, sia riuscita ad accapararsi quasi il 90% dell’ammontare totale dell’8 per mille dell’IRPEF (circa 1 miliardo di euro, invece di circa 300 milioni di euro che le spetterebbero effettivamente): inoltre, per le somme percepite, la CEI presenta un rendiconto a carattere informativo, non soggetto ad alcun controllo da parte dell'autorità statale.
A tal fine è stata ed è ulteriormente aiutata dalla del tutto inesistente opera di divulgazione e propaganda che lo Stato italiano ha fatto e fa in favore della propria quota dell’8 per mille (della quale, occorre ancora ricordare, il 40% circa veniva destinato mediamente ad interventi destinati ai beni culturali riferiti al culto cattolico); questa latitanza dello Stato si contrappone alla martellante propaganda che la Chiesa cattolica ha fatto e fa sempre più attivamente, con vere e proprie campagne pubblicitarie, che incidono per circa l’1% dei ricavi (circa 10 milioni di euro), in favore della propria quota dell’8 per mille.
Lo Stato, per legge, può destinare il proprio 8 per mille alle seguenti attività: conservazione di beni culturali, calamità naturali, fame nel mondo, assistenza ai rifugiati.
- La maggior parte dei fondi assegnati al capitolo “Beni culturali” (oltre il 60%) sono finalizzati in realtà a restauri e interventi in favore di immobili ecclesiastici. Opere che avrebbero tutte le carte in regola per usufruire della quota dell’8 per mille destinati alla Chiesa cattolica, col suo apposito fondo “edilizia di culto”.
- Anche al capitolo “Calamità naturali” vi è la preponderanza di parrocchie e monasteri, mentre le priorità dovrebbero essere “progetti presentati da enti territoriali”, non ecclesiastici.
- Per quel che riguarda il capitolo “Fame nel mondo”, viene stanziato circa il 2 per cento del totale.
- Infine vi è il capitolo “Assistenza ai rifugiati”, al quale viene destinato circa il 5 per cento del totale.
Una proposta per il futuro
Se questo è il quadro della situazione, sorge immediatamente spontanea una considerazione.
Perché la quota inoptata dell’8 per mille non viene per intero destinata ad alimentare un fondo permanente destinato alle emergenze per calamità naturali quali terremoti, alluvioni, frane? E, per la quota che auspicabilmente non dovesse essere assorbita dalle emergenze, finalizzato ad interventi di ricostruzione, adeguamento, prevenzione del rischio? Questo fondo dovrebbe essere oggetto di una gestione e rendicontazione separata dal Bilancio dello Stato, affidata ad una authority ad hoc, indipendente dal Governo.
E, qualora si insistesse a perpetuare l’imbroglio ai danni degli italiani sull’attribuzione della quota inoptata, si potrebbe proporre di inserire tra i possibili beneficiari dell’8 per mille un “fondo emergenze”, con l’obbligo, per questo, e per lo Stato italiano, di pubblicizzare, propagandare e promuovere le proprie attività, esattamente come fa la chiesa cattolica. Molti italiani sarebbero felici di dare questo contributo, e la quota dell’8 per mille rimasta senza opzione andrebbe a ridursi sensibilmente.
Per la dichiarazione dei redditi del 2011
Fino a quando non verranno introdotte significative modifiche in senso di rispetto della laicità delle istituzioni relativamente al meccanismo di assegnazione dell’8 per mille fra lo Stato, la Chiesa cattolica e le altre confessioni religiose, nonché relativamente alla destinazione dei fondi dello Stato derivanti dal gettito della propria quota dell’8 per mille, il nostro invito ai cittadini che hanno a cuore la laicità delle istituzioni, è quello di non devolvere né alla Chiesa cattolica, né allo Stato (le due opzioni rischiano sempre di più di coincidere) il proprio 8 per mille, bensì di destinarlo ad una delle confessioni religiose minoritarie, controllando con attenzione come tali fondi vengono spesi ed utilizzati dalle singole organizzazioni religiose, di anno in anno.
Vigilanza laica!
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TEMPI DI DICHIARAZIONE DEI REDDITI: PER UN BUON USO DEL 5 PER MILLE
Destina il Tuo 5x1000 alla Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
Nei suoi anni di attività la Consulta è già stata protagonista di numerosissime iniziative, convegni e proposte, caratterizzandosi come uno dei più attivi istituti culturali torinesi, in costante crescita di adesioni e progetti, esempio e punto di riferimento per la nascita di numerose Consulte gemelle in altre città italiane.
Anche quest’anno il calendario delle iniziative è denso di progetti ad alto contenuto culturale e di attualità: i corsi di Educazione alla cittadinanza, la Giornata di Giordano Bruno, la Lectio Magistralis sulla Laicità collegata al Premio Adriano Vitelli “Laico dell’Anno”, il dibattito per Biennale Democrazia "Stato e Chiesa cattolica dopo l'Unità d'Italia: poteri in contrasto", la Commemorazione del XX Settembre e la Manifestazione “Laici in piazza", il convegno di studi annuale "Educazione alla cittadinanza ed educazione sessuale" , i corsi di bioetica e di storia del pensiero laico all'UNITRE, i corsi di storia delle religioni e del libero pensiero e di storia della massoneria all'Università Popolare, i corsi sperimentali di storia delle religioni e del libero pensiero come ora alternativa alla religione cattolica nelle scuole, le presentazioni di libri sono solo alcuni esempi delle iniziative in programma.
I mezzi di cui la Consulta dispone sono tuttavia ben lontani dall’essere adeguati ad un simile sforzo. La Consulta infatti non è riconosciuta al pari degli altri istituti culturali della Regione Piemonte, non essendo inserita nella legge regionale 49 che da tempo attende una revisione. Soltanto la convinta adesione ed il concreto sostegno, anche economico, dei cittadini alle attività della Consulta potrà consentirci di far fronte a queste importanti iniziative culturali ed ai sempre più impegnativi compiti che attendono le battaglie per la difesa della laicità delle istituzioni e per la diffusione della cultura laica.
Ti chiediamo di destinare il 5 per mille dell’IRPEF a sostegno della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni. Questa scelta non comporta una spesa per Te essendo una quota d'imposta a cui lo Stato rinuncia. Se non effettuerà alcuna scelta, il 5 per mille resterà allo Stato.
Come devolvere il 5x1000 alla Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni?
È davvero semplice:
- compili il modulo 730, il CUD oppure il Modello Unico;
- firmi nel riquadro "Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale..."
- indichi il codice fiscale della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni: 97663330013
Può destinare il 5x1000 anche chi non compila la dichiarazione dei redditi, ovvero la persone che hanno solo il modello CUD fornitogli dal datore di lavoro o dall'ente erogatore della pensione.
Come fare?
È sufficiente compilare la scheda e presentarla, in busta chiusa:
- allo sportello di un ufficio postale o a uno sportello bancario che provvederà a trasmetterle all'Amministrazione finanziaria (il servizio è gratuito)
oppure
- a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (commercialista, CAF, etc.) Quest'ultimo deve rilasciare, anche se non richiesta, una ricevuta, attestante l'impegno a trasmettere le scelte.
Sulla busta occorre scrivere: "scelta per la destinazione del cinque per mille dell'Irpef", e indicare cognome, nome e codice fiscale del contribuente.
Grazie per aiutarci a difendere la laicità delle istituzioni ed a promuovere la cultura laica!
sabato 2 aprile 2011
Giornate della laicità
Il primo festival italiano interamente dedicato alla laicità, malgrado le pressioni delle gerarchie ecclesiastiche e l'ostilità del pensiero unico dominante nei media
Con la partecipazione di: Margherita Hack, FrancoCordero, Piergiorgio Odifreddi, Giulio Giorello, Roberta De Monticelli, Gianni Vattimo, Angelod'Orsi, Marco Revelli, don Carlo Molari, GabriellaCaramore, Valerio Onida, don Paolo Farinella, Telmo Pievani, Giuseppe Platone, Carlo Flamigni, Beppino Englaro, Giannino Piana, Sergio Luzzatto, Pierfranco Pellizzetti, Raniero La Valle, GiovanniFranzoni, Fabio Picchi, Marco Baldini, OrlandoFranceschelli, Giorgio Vallortigara, Tullio Monti, Maurizio Cecconi, Gabriella Bettaini, Jean LouisTouadi, Paolo Flores d'Arcais.
IL SITO DEL FESTIVAL:http://giornatedellalaicita.com
IL PROGRAMMA:
Con la partecipazione di: Margherita Hack, FrancoCordero, Piergiorgio Odifreddi, Giulio Giorello, Roberta De Monticelli, Gianni Vattimo, Angelod'Orsi, Marco Revelli, don Carlo Molari, GabriellaCaramore, Valerio Onida, don Paolo Farinella, Telmo Pievani, Giuseppe Platone, Carlo Flamigni, Beppino Englaro, Giannino Piana, Sergio Luzzatto, Pierfranco Pellizzetti, Raniero La Valle, GiovanniFranzoni, Fabio Picchi, Marco Baldini, OrlandoFranceschelli, Giorgio Vallortigara, Tullio Monti, Maurizio Cecconi, Gabriella Bettaini, Jean LouisTouadi, Paolo Flores d'Arcais.
IL SITO DEL FESTIVAL:http://giornatedellalaicita.com
IL PROGRAMMA:
Venerdì 15 aprile
ore 16.30/17.00
Apertura delle Giornate della laicità
Teatro Municipale R. Valli, Sala degli specchi
(1) ore 17.00
Incontro con Franco Cordero
Elogio del Relativismo
Teatro Municipale R. Valli, Sala degli specchi
(2) ore 18.30
Incontro con Giulio Giorello
Senza Dio Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(3) ore 18.30
Dialogo tra Angelo D’Orsi e Marco Revelli
Laicità e storia: l’identità italiana
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula 2
(4) ore 21.00
Dialogo tra Paolo Flores D’Arcais e don Carlo Molari
La dottrina cattolica è compatibile con la democrazia?
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(5) ore 21.30
Dibattito tra Valerio Onida, Gabriella Caramore e don Paolo Farinella
Cattolici o clericali?
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula 2
Sabato 16 aprile
(6) ore 10.00
Incontro con Piergiorgio Odifreddi
Infinitamente uomo
Centro Culturale Loris Malaguzzi, Auditorium Reggio Children
(7) ore 11.30
Dibattito tra Giulio Giorello e Giannino Piana
Laici e/o puritani
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(8) ore 15.30
Incontro con Telmo Pievani
La biologia e le domande della vita
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(9) ore 16.00
Incontro con Carlo Flamigni
Lezione di educazione sessuale per le scuole
Telereggio
Appuntamento gratuito dedicato alle scuole. Prenotazione obbligatoria.
(10) ore 16.00
Dialogo tra Pierfranco Pellizzetti e Giuseppe Platone
La religione è compatibile con la democrazia?
Correggio, Palazzo dei Principi
(11) ore 18.00
Incontro con Gianni Vattimo
Essere e fede
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(12) ore 18.00
Dibattito tra Tullio Monti e Maurizio CecconiIl movimento laico in Italia: debolezze e opportunità
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula 2
Appuntamento gratuito. Prenotazione obbligatoria.
(13) ore 21.00
Dialogo tra Paolo Flores D’Arcais e Roberta De Monticelli
Laicità, etica, relativismo
Centro Culturale Loris Malaguzzi, Auditorium Reggio Children
ore 22.30
Concerto di Alessandro Mannarino
Circolo Arci Fuori Orario (Taneto di Gattatico)
Domenica 17 aprile
(14) ore 10.00
Dialogo tra Fabio Picchi e Marco Baldini
Laicità e piaceri della vita
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(15) ore 11.00
Dialogo tra Beppino Englaro e Cinzia Sciuto
La vita e la morte
Scandiano, Teatro Boiardo
(16) ore 11.00
Dibattito tra Gabriella Bettaini, Facchinetti e J. Louis Touadi
Multiculturalità: guardare l’altro come opportunità e non come minaccia
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula 2
(17) ore 11.30
Dialogo tra Gianni Vattimo e Paolo Flores D’Arcais
Un filosofo può credere in dio?
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(18) ore 15.30
Incontro con Margherità Hack
Amica Veritas
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(19) ore 15.30
Dialogo tra Giorgio Vallortigara e Orlando Franceschelli
Indagini su una mente al di sotto di ogni sospetto
Correggio, Palazzo dei Principi
(20) ore 17.30
Dialogo tra Raniero La Valle e Giovanni Franzoni
Cattolici o clericali? (3). Quale laicità per quale fede?
Scandiano Sala Casini
(21) ore 18.00
Incontro con Sergio Luzzatto
Senza il crocefisso l’Italia sarebbe migliore
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
ore 16.30/17.00
Apertura delle Giornate della laicità
Teatro Municipale R. Valli, Sala degli specchi
(1) ore 17.00
Incontro con Franco Cordero
Elogio del Relativismo
Teatro Municipale R. Valli, Sala degli specchi
(2) ore 18.30
Incontro con Giulio Giorello
Senza Dio Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(3) ore 18.30
Dialogo tra Angelo D’Orsi e Marco Revelli
Laicità e storia: l’identità italiana
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula 2
(4) ore 21.00
Dialogo tra Paolo Flores D’Arcais e don Carlo Molari
La dottrina cattolica è compatibile con la democrazia?
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(5) ore 21.30
Dibattito tra Valerio Onida, Gabriella Caramore e don Paolo Farinella
Cattolici o clericali?
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula 2
Sabato 16 aprile
(6) ore 10.00
Incontro con Piergiorgio Odifreddi
Infinitamente uomo
Centro Culturale Loris Malaguzzi, Auditorium Reggio Children
(7) ore 11.30
Dibattito tra Giulio Giorello e Giannino Piana
Laici e/o puritani
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(8) ore 15.30
Incontro con Telmo Pievani
La biologia e le domande della vita
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(9) ore 16.00
Incontro con Carlo Flamigni
Lezione di educazione sessuale per le scuole
Telereggio
Appuntamento gratuito dedicato alle scuole. Prenotazione obbligatoria.
(10) ore 16.00
Dialogo tra Pierfranco Pellizzetti e Giuseppe Platone
La religione è compatibile con la democrazia?
Correggio, Palazzo dei Principi
(11) ore 18.00
Incontro con Gianni Vattimo
Essere e fede
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(12) ore 18.00
Dibattito tra Tullio Monti e Maurizio CecconiIl movimento laico in Italia: debolezze e opportunità
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula 2
Appuntamento gratuito. Prenotazione obbligatoria.
(13) ore 21.00
Dialogo tra Paolo Flores D’Arcais e Roberta De Monticelli
Laicità, etica, relativismo
Centro Culturale Loris Malaguzzi, Auditorium Reggio Children
ore 22.30
Concerto di Alessandro Mannarino
Circolo Arci Fuori Orario (Taneto di Gattatico)
Domenica 17 aprile
(14) ore 10.00
Dialogo tra Fabio Picchi e Marco Baldini
Laicità e piaceri della vita
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(15) ore 11.00
Dialogo tra Beppino Englaro e Cinzia Sciuto
La vita e la morte
Scandiano, Teatro Boiardo
(16) ore 11.00
Dibattito tra Gabriella Bettaini, Facchinetti e J. Louis Touadi
Multiculturalità: guardare l’altro come opportunità e non come minaccia
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula 2
(17) ore 11.30
Dialogo tra Gianni Vattimo e Paolo Flores D’Arcais
Un filosofo può credere in dio?
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(18) ore 15.30
Incontro con Margherità Hack
Amica Veritas
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
(19) ore 15.30
Dialogo tra Giorgio Vallortigara e Orlando Franceschelli
Indagini su una mente al di sotto di ogni sospetto
Correggio, Palazzo dei Principi
(20) ore 17.30
Dialogo tra Raniero La Valle e Giovanni Franzoni
Cattolici o clericali? (3). Quale laicità per quale fede?
Scandiano Sala Casini
(21) ore 18.00
Incontro con Sergio Luzzatto
Senza il crocefisso l’Italia sarebbe migliore
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna
Comunicato sulla Sentenza Lautsi contro Italia della Grande Chambre della Corte Europea dei Diritti Umani
Il 18 marzo 2011 la Grande Chambre della Corte Europea dei Diritti Umani ha deciso definitivamente il caso Lautsi c. Italia.
Il ricorso della signora Lautsi chiedeva alla Corte di accertare che la decisione della scuola di non rimuovere il crocifisso dall’aula scolastica ove facevano lezione i propri figli violava l’obbligo per le autorità statali di rispettare il diritto dei genitori a garantire l’insegnamento e l’educazione dei propri figli in conformità con le proprie convinzioni religiose e filosofiche ed il diritto di libertà religiosa.
La Seconda Sezione della Corte, a novembre 2009, aveva ritenuto che la presenza del crocifisso violasse i diritti della ricorrente e la libertà di coscienza di coloro che sono i destinatari dell’attività di proselitismo. La Grande Chambre ha deciso in senso contrario.
La recente sentenza ha deciso di prendere le distanze da quella della sezione semplice su due punti: (a) l’impossibilità di ritenere ragionevolmente che un simbolo religioso alla parete della classe abbia o meno effetto sui giovani la cui convinzioni sono in via di formazione (b) che, nell’applicazione della Convenzione Europea sui Diritti Umani, vi è un margine di apprezzamento di ogni Stato contraente relativamente alla decisione di (b1) proseguire una tradizione, (b2) organizzare l’ambiente scolastico, (b3) dare preponderante visibilità ad una religione se non si configura un indottrinamento.
Tale margine di apprezzamento sarebbe confermato dal fatto che non vi è una normazione o una prassi comune ai diversi Stati europei circa l’esposizione (o meno) di simboli religiosi nelle scuole.
La sentenza ci pare argomentata in maniera meno completa e meno rigorosa di quella della seconda sezione e l’opinione dissenziente espressa dai giudici Malinverni e Kalaydjeva illustra bene i passaggi critici. Sicuramente il dibattito giuridico non è destinato a sopirsi.
E’ grave e preoccupante che la Corte abbia evitato di esaminare, come sarebbe stato doveroso, la questione della violazione dell’art. 9 della Convenzione nella prospettiva del diritto degli scolari a credere o a non credere, ritenendo che non sussista alcuna distinzione rispetto alla violazione dell’articolo 2 del protocollo n. 1. Il diritto degli scolari a credere o non credere in una religione aveva assunto, invece, grande rilievo nella sentenza della seconda sezione della Corte di Strasburgo.
D’altra parte, la sentenza non approva la posizione del Governo, i cui argomenti difensivi sono stati in gran parte contestati dalla Corte, ma si limita a riportare, per ora, il dibattito giuridico e politico nei confini nazionali. Con alcune significative prese di posizione: (a) il crocifisso rappresenta indubbiamente e primariamente un simbolo religioso, (b) l’esposizione del crocifisso privilegia una religione sulle altre, (c) l’esistenza di una tradizione non esime lo Stato dal rispetto dei diritti (d) lo Stato si deve comunque far carico di garantire che gli atti e i comportamenti dell’istituzione scolastica siano pluralisti e inclusivi. Qui la Corte europea, dato atto del contrasto nella giurisprudenza nazionale, pare invitare con garbo i giudici italiani a rivedere alcune affermazioni pregiudizialmente favorevoli all’esposizione del Crocifisso e a valutare con attenzione i casi concreti alla luce della Costituzione e della legislazione nazionale.
Ringraziamo la famiglia Albertin-Lautsi per l’impegno profuso in questi anni per far valere un diritto ed un principio che appartengono a tutti noi.
Non muta la nostra preoccupazione che attraverso la presenza di un simbolo religioso nei locali scolastici si possa giustificare il privilegio di una religione “prevalente” e dunque favorire una predominanza della chiesa cattolica romana e delle sue gerarchie nella realtà sociale e politica italiana, come più volte in questi anni abbiamo dovuto constatare e denunciare. Si accentua la nostra preoccupazione per l’atteggiamento dei Governi e della c.d. opposizione politica, che rivela l’intento di conservare una sorta di gerarchia di fedi religiose con al vertice il cattolicesimo, ex religione di stato detronizzata di diritto, a seguito della revisione pattizia del 1984, ma di fatto sempre dominante, e via via le altre religioni o convinzioni personali.
Una visione lungimirante della nostra storia e della nostra società ci induce a continuare ad impegnarci con maggiore determinazione per ottenere un pluralismo inclusivo e un sistema di garanzie capace di assicurare la laicità e la neutralità delle istituzioni civili.
CGD - Coordinamento Genitori Democratici Onlus, Angela Nava
CIDI - Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti, Sofia Toselli
Comitato bolognese Scuola e Costituzione, Bruno Moretto
Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni, Tullio Monti
Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, Tullio Monti
Consulta Romana per la Laicità delle Istutuzioni, Flavia Zucco
Consulta del Verbano-Cusio-Ossola per la Laicità delle Istituzioni
FNISM - Federazione Nazionale degli Insegnanti, Gigliola Corduas
MCE - Movimento di Cooperazione Educativa, Maria Cristina Martin
Scuola per la Repubblica, Antonia Sani
UAAR – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, Raffaele Carcano
Rete Laica Bologna, Maurizio Cecconi
Fondazione Critica Liberale, Enzo Marzo
Associazione Italialaica.it, Mirella Sartori
Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno", Maria Mantello
C.I.E.I. - Comitato Insegnanti Evangelici Italiani, Lidia Goldoni
Movimento d'azione Giustizia e Libertà, Antonio Caputo
Associazione nazionale Liberacittadinanza, Maria Ricciardi Giannoni
Democrazia Laica, Enrico Modigliani
Associazione "31 ottobre per una scuola laica e pluralista, promossa dagli evangelici italiani", Nicola Pantaleo
CRIDES - Centro Romano di Iniziativa per la Difesa dei Diritti nella Scuola, Antonia Sani
Comitato Torinese per la Laicità della Scuola, Cesare Pianciola
lunedì 28 marzo 2011
sabato 26 febbraio 2011
Primo numero di Libert'Aria. La voce laica
LAICITA’ E’ LO SPAZIO
IN CUI OGNI PERSONA,
IN UNO STATO CIVILE,
DEVE ESSERE E SENTIRSI
LIBERA DI SCEGLIERE!
Sulla delibera della Regione Piemonte che istituzionalizza il “movimento per l’embrione” nei consultori pubblici.
Il 15 ottobre scorso il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la delibera 21-807 che autorizza l’ingresso nei consultori pubblici dei volontari del “Movimento per la vita” e delle associazioni che hanno nello statuto la finalità della “tutela della vita sin dal concepimento” allo scopo di individuare e rimuovere le cause che portano una donna a chiedere l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) e a sostegno della vita nascente. Evidentemente non in grado di assumere decisioni autonome e consapevoli, la donna, si legge nel testo, viene presa in carico fin dal primo colloquio e le sue motivazioni valutate a livello psicologico, sociale, educativo ed anche economico: con il formale rinvio ad “una più corretta applicazione” della legge 194 in realtà si maschera l’obiettivo di rendere più lungo, difficile e penoso l’iter di accesso all’ ivg. Come Consulta laica del VCO, riteniamo inaccettabile la presenza nei consultori di chi, da anni, aggredisce e colpevolizza le donne che esercitano un diritto fondamentale e irrinunciabile: l’autodeterminazione sui propri corpi in tema di maternità. La consulta sostiene il ricorso al TAR presentato a dicembre dalla Casa delle donne di Torino, in quanto tale provvedimento è illegittimo e fortemente lesivo dei diritti, della dignità e dell'autodeterminazione delle donne, impone – in un momento di scelta particolarmente difficile e delicato – un pesante condizionamento ideologico da parte di soggetti pregiudizialmente contrari all'applicazione delle legge 194/78. Il provvedimento, dunque, è censurabile perché viola la legge 194/78, le leggi, nazionale e regionale, istitutive dei consultori, il principio di uguaglianza espresso dall'art. 3 della Carta Costituzionale e la normativa in materia di protezione dei dati personali. L’obiettivo di tale delibera sarebbe di “ridurre un tasso di abortività che in Piemonte è più elevato della media nazionale: noi pensiamo che per la prevenzione dell’aborto sia necessaria una maggiore informazione, nei consultori e nelle scuole, sui metodi contraccettivi, invece la si affida proprio a chi è contrario a questi, ciò è paradossale! In questo modo un’istituzione pubblica fa propria quell’ideologia della colpevolizzazione e della negazione dell’autodeterminazione, contro una legge dello Stato, e ciò è gravissimo.
L'ORGANIZZAZIONE LAICA nel V.C.O.
La "Consulta per la laicità delle Istituzioni del VCO" si è ufficialmente costituita solo nel Maggio 2010 e fa parte ormai a pieno titolo del Coordinamento Nazionale delle Consulte Laiche . Prima della costituzione ufficiale, vi sono stati alcuni mesi di "gestazione" e di elaborazione del progetto che ha coinvolto persone e associazioni. In pochi mesi di "esistenza" la Consulta ha promosso diverse iniziative nelle tre aree territoriale della Provincia (Su Laicità & Costituzione; Testamenti Biologici; Commemorazione Breccia di Porta Pia; Ru 486 e ruolo dei consultori) con la partecipazione di Tullio Monti, Silvio Viale, Eleonora Artesio, Mina Welby. Inoltre sul piano della comunicazione siamo presenti sul web con un gruppo facebook che ha superato i 400 membri e con un blogspot http://www.consultalaicadelvco.blogspot.com/. Abbiamo partecipato alla trasmissione televisiva "Open Street" su "VCO Sat" (ancora visibile in streaming sul sito dell'emittente) e tenuto alcune conferenze stampa. Non è molto, ma per una associazione di recente costituzione, che non può contare su una ampia area di interesse e consenso, ma sulla "militanza attiva" di un nucleo ancora troppo ristretto di persone, neanche poco. In queste settimane abbiamo riflettuto molto su come dare seguito e durata alla nostra iniziativa di lotta per la laicità delle istituzioni e per la difesa e conquista dei diritti civili individuali. Lo snodo centrale è come motivare per una maggiore partecipazione alle nostre attività. Si è pensato di promuovere un "modello di partecipazione" a progetto: individuando "aree tematiche" e promuovendo incontri (sempre pubblici) a tema. In questo modo si pensa di ottimizzare le energie e di distribuirsi il carico di lavoro e di impegno. Naturalmente si potrà partecipare liberamente anche a più gruppi tematici (ed anzi questa è cosa ben gradita e sollecitata). Per il momento i gruppi tematici pensati sono i seguenti:
1) Libert'aria : spazio di informazione laica e gruppo di lavoro sulla comunicazione.
2) Fine Vita : gruppo di iniziativa sulla tematiche del fine vita e sulle proposte di registri dei testamenti biologici.
3) Diritti Lgbt : gruppo di iniziativa sulla tematica della lotta contro l'omofobia e per il riconoscimento giuridico delle coppie coppie omosessuali)
4) "La roba" : gruppo di iniziativa su 8 x mille e le svariate forme di finanziamento pubblico alle chiese, in particolar modo alla cattolica.
5) "Scuola Laica" : gruppo di iniziativa sul tema della laicità dell'insegnamento e dell'educazione, contro il finanziamento pubblico delle scuole confessionali, per l'abolizione dell'ora di religione nelle scuole pubbliche e per la vigilanza sul rispetto della normativa in materia di diritto alla ora alternativa alla religione.
6) Vigilanza in difesa della legge 194, in particolar modo netta opposizione alla presenza delle associazioni clericali nei consultori.
A margine di tutto ciò vi è l'impegno a ricontattare le associazioni aderenti alla Consulta per stabilire una proficua e duratura collaborazione e la volontà di confrontarsi con il complesso delle forze politiche e sociali presenti sul territorio.
Inoltre a partire dall'inizio del nuovo anno lanceremo una campagna di iscrizioni (individuali e di associazioni) e momenti di finanziamento della nostra consulta. Come si sa non percepiamo l'8 per mille, ne altre gentili concessioni. Per fare in modo che tutto ciò abbia la forza di esistere, durare, incidere: dateci una mano.
REFERENTI DELLA CONSULTA del V.C.O.
per la LAICITA ’ delle ISTITUZIONI
Coordinatore: past. Jean-Félix Kamba Nzolo – 347 854 51 35
Per il Verbano - Fabio Ruta – 340 659 27 27
Per il Cusio - Gianpiero Bonfantini – 331 990 21 09
Per l’Ossola - Antonietta Dessolis - 339 749 24 13
TUTTI RAGGIUNGIBILI anche E-MAIL all’indirizzo : consultalaica.vco@gmail.com
Non c’è più religione, per chi non la vuole!
L’ora alternativa a quella di religione cattolica è un diritto che la scuola italiana è obbligata a garantire.
Con un’ordinanza del 30 luglio 2010, il Tribunale di Padova ha stabilito che la sua mancata attivazione costituisce “un comportamento discriminatorio illegittimo”. Viene così riconosciuto un diritto civile, quello di scegliere, troppo spesso taciuto e ostacolato. E’ stata un’importante vittoria legale dell’uaar, che da anni, insieme ad altre associazioni laiche, si impegna per garantire il rispetto di milioni di cittadini che non appartengono ad una religione o ne hanno una diversa dalla cattolica.
Con la possibilità del relativo utilizzo dei fondi appositamente stanziati, anche in Piemonte le Associazioni Laiche Torinesi (Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, Comitato Torinese per la Laicità della Scuola, Associazione 31 ottobre per una scuola laica e pluralista promossa dagli evangelici italiani, Centro Iniziativa Democratica Insegnanti (CIDI), Coordinamento Genitori Democratici(CGD), FLC-CGIL Torino, COOGEN Coordinamento Genitori Nidi, Materne, Elementari, Medie, CUB Scuola, FNISM Federazione Nazionale Insegnanti, Gruppo di Studi Ebraici, UIL Scuola) hanno ottenuto (dopo aver dovuto per tale scopo effettuare un esposto al difensore civico della Regione Piemonte) che il Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale, dott. Antonio De Sanctis, ottemperasse ai doveri del proprio ufficio, informando adeguatamente tutte le scuole del Piemonte, di ogni ordine e grado, in merito alle modalità di attivazione dell'ora alternativa e di accesso ai fondi ad essa destinati.
D'ora in avanti, nessuno potrà più affermare di non conoscere la normativa in materia e di non disporre di fondi per l'ora alternativa.
Ogni mancata attivazione di questa non potrà pertanto che configurarsi per ciò che essa è, ovvero una aperta VIOLAZIONE delle LEGGI DELLA REPUBBLICA e DEI DIRITTI DEGLI STUDENTI E DELLE FAMIGLIE, che può e deve essere sanzionata per legge.
N.B. Il testo completo della circolare, le modalità di richiesta e la metodologia per ottenere gli stanziamenti può essere richiesta integralmente all’indirizzo e-mail: consultalaica.vco@gmail.com
Consulta per la Laicità delle Istituzioni – chi siamo.
past. Jean-Félix Kamba Nzolo – Coordinatore
Per definire cosa sia una Consulta laica bisogna prima di tutto aver chiaro il significato delle parole: <<laicità>>, <<laicità dello Stato>> o <<Stato laico>>. L’espressione <<laicità>> indica in campo politico, il rispetto delle coscienze e il principio della non competenza dello Stato in materia religiosa. Lo <<Stato laico>> è, per dirla con la Treccani, << quello che riconosce l’eguaglianza di tutte le confessioni religiose, senza concedere particolari privilegi o riconoscimenti ad alcuna di esse, e che afferma la propria autonomia rispetto al potere ecclesiastico>>. Si basa dunque sulla distinzione tra la sfera pubblica e quella della coscienza dell’individuo.
La laicità dello Stato più che significare neutralità, indifferenza o, peggio ancora, ostilità dello Stato nei confronti delle religioni, vuol dire impegno dello stesso nel garantire e tutelare la libertà degli individui di credere o di non credere, e di manifestare il loro pensiero. Per quanto riguarda le scelte confessionali dei suoi cittadini, lo Stato laico è assolutamente incompetente e neutrale, nel senso che non ne fa propria nessuna perché deve tutelarle tutte. Purtroppo, la realtà italiana è alquanto contraddittoria e paradossale. La stessa Costituzione della Repubblica che – pur non parlando espressamente di laicità- riconosce, il principio di separazione ai sensi dell’articolo 7 << Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani>>, fa ricorso ai Patti Lateranensi che sono un documento che intendeva definire i rapporti tra il regime fascista e la Chiesa cattolica.
Che dire? Oggi come al tempo del fascismo, i Patti Lateranensi sono uno strumento per privilegiare la Chiesa cattolica come lo dimostrano le ampie concessioni che le vengono fatte. Se nel 1870, con la breccia di Porta Pia, cadde il potere temporale dei papi, nel 1929 il temporalismo della Chiesa è stato nuovamente legittimato con i Patti Lateranensi: non tanto nella forma statica del piccolo possesso territoriale, quanto in quella, mobile e dinamica, del potere economico e della gestione sociale, assai più agile e penetrante. Nonostante la revisione del Concordato lateranense del 1984 con la quale veniva abolito l’anticostituzionale riferimento alla religione cattolica romana come << sola religione dello Stato», l’Italia dimostra di essere ancora uno <<Stato confessionale cattolico>>. Oggi più che mai c’è un’emergenza laicità che chiama in campo tutti coloro che vogliono tutelare la cultura laica contro le derive di uno Stato che perde costantemente elementi della sua natura laica nelle leggi che adotta e le continue ingerenze delle gerarchie cattoliche nelle materie << eticamente sensibili>>. La Consulta del Verbano Cusio Ossola per la Laicità delle Istituzioni è un’associazione di associazioni e di singoli. Aderisce al Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni che hanno in comune la Carta dei principi. Tra gli scopi statutari, la Consulta laica del V.C.O. si prefigge come obbiettivi principali:
-promuovere azioni per l’abolizione di tutte le norme costituzionali (art.7 della Costituzione italiana), legislative e governative nazionali, regionali, locali e di ogni altro tipo che limitino la laicità delle Istituzioni e favoriscano concessioni di compiti, contributi, diritti e privilegi ad altre istituzioni, tali da compromettere la laicità delle Istituzioni pubbliche;
-prese di posizioni ed iniziative sugli atti e sulle politiche delle amministrazioni locali, dei Governi e dei Parlamenti Nazionale ed Europeo e di ogni altra Istituzione riguardanti i temi della laicità e della libertà di pensiero.
Nel suo libro dal titolo << Perché laico>> Stefano Rodotà scrive: << La vicenda della laicità viene storicamente identificata con la contrapposizione tra clericali e anticlericali che, con il passare del tempo, ha finito con l’apparire sempre più datata, addirittura presentata con le stimmate negative di un anacronismo. Ma così non è, perché le pretese dei diversi fondamentalismi, le dispute intorno ai valori ripropongono spesso drammaticamente la questione dei rapporti tra fede e politica, tra regole giuridiche e regole etiche. Perfino più radicalmente che in passato siamo obbligati a interrogarci intorno al modo di costruzione della sfera pubblica e di quella privata, al libero sviluppo della personalità, ai caratteri stessi dello Stato>>. Termino con un invito rivolto ai singoli e a tutte le associazioni presenti sul territorio che hanno a cuore i temi della laicità delle istituzioni, dello Stato, della sua indipendenza dalle religioni dunque nel principio laico<< libera Chiesa in libero Stato>>, della libertà di scelta e dunque del diritto all’autodeterminazione, di iscriversi alla Consulta laica del V.C.O.
CARTA DEI PRINCIPI
A. Costituiscono conquiste irrinunciabili della civiltà umana, nelle sue più alte espressioni: la cultura della tolleranza, la cultura del rispetto dell’autonomia, della libertà e della responsabilità individuali, la cultura della razionalità e della distinzione fra pubblico e privato.
B. La dimensione e le istituzioni pubbliche implicano il riconoscimento di uno spazio comune che garantisca libertà e diritti per ciascuno e per tutti, entro il quale gli individui ed i gruppi sociali trovino possibilità di libere relazioni, senza interferenze reciproche lesive. La dimensione privata riguarda l’ambito di espressione degli individui e delle loro libere associazioni, comprese quelle religiose.
C. Le diverse comunità di individui, liberamente costituite e garantite, entro i limiti costituzionali, possono rivestire ruolo pubblico, ma non devono assumere funzioni prevaricatrici sul patto di civile convivenza, garantito dalla legge, secondo il quale i diritti dell’individuo devono trovare adeguata tutela e protezione anche nell’ambito e nei confronti delle stesse comunità di appartenenza, siano esse familiari, etniche, linguistiche, religiose, ideologiche, o di qualsiasi altro tipo.
D. L’atteggiamento laico implica che i soggetti pubblici rinuncino concordemente ad applicare alla sfera collettiva, pubblica e politica i propri principi e verità religiosi ed i propri valori etici assoluti e non negoziabili, potenzialmente configgenti con verità religiose e valori etici assoluti altrui, quando dovessero limitare le altrui libertà di espressione o di azione, ed a volerli imporre a tutti i cittadini in forza di legge.
E. Lo Stato laico costituisce l’opposto dello Stato confessionale (o dello Stato etico), cioè dello Stato che assume come propria una determinata religione (o ideologia) e ne privilegia i fedeli rispetto ai seguaci di altre religioni (o ideologie).
Lo Stato laico non professa pertanto una ideologia antireligiosa, irreligiosa o atea: semplicemente esso non ne professa ne deve professarne alcuna. IL TESTO INTEGRALE DEI PRINCIPI E L’ATTO COSTITUTIVO PUO’ ESSERE RICHIESTO ALL’INDIRIZZO E-MAIL: consultalaica.vco@gmail.com
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