giovedì 10 maggio 2012

COMUNICATO STAMPA del Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni sulle affermazioni dell' Agesci circa l'omossessualità

“RILANCIARE L’EDUCAZIONE LAICA, COMBATTERE L’OSCURANTISMO”

In un paese civile le tesi relative alla omosessualità sostenute nel seminario di studio organizzato da Agesci e dalla redazione di “Scout – Proposta Educativa” avrebbero destato una reazione durissima di tutte le sensibilità democratiche, del mondo accademico, delle associazioni professionali degli psicologi, degli educatori, dei pedagogisti. Delle reazioni indignate si sono manifestate, ma tra loro isolate, quasi fossero un semplice atto dovuto di fronte a esternazioni verso le quali cresce l’assuefazione. Ma  quanto traspare dagli atti del convegno non può passare sotto silenzio. L’orientamento discriminatorio nei confronti delle persone omosessuali viene addirittura proposto come offerta “educativa”. Chi ritiene che si debba educare alla eterosessualità ed inviare il giovane omosessuale dallo psicologo si invece pone al di fuori del consorzio civile ed  in opposizione alla comunità scientifica, che ormai da decenni ha chiaramente escluso che l’omosessualità sia una patologia. E non può certo vantare le proprie posizioni come se fossero pratiche pedagogiche. La pedagogia e le scienze dell’educazione debbono aiutare gli individui a formare liberamente la propria soggettività, in un percorso di crescita. Le negazione dell’identità sessuale delle persone omosessuali, comporta l’opposizione alla legittima piena realizzazione della sfera emotiva, affettiva del soggetto. Instillare  nelle giovani generazioni la persuasione che l’omosessualità sia paragonabile ad una patologia significa iniettare veleno e tossine culturali difficili da debellare. In una società già malata di misoginia, lesbofobia, omofobia, transfobia, bullismo, violenza.   Pensiamo che occorra battersi per una politica laica e dei diritti, contro le pulsioni oscurantiste e retrograde.  Ma pensiamo che il  “fronte” della lotta politica non sia l’unico. Altrettanto importante è risvegliare le sensibilità laiche nel mondo della cultura, del volontariato,  del lavoro sociale e dell’educazione. La delega, ormai diffusa, a settori confessionali degli aspetti educativi nuoce al pluralismo della società, che è invece garantito unicamente dalla scuola pubblica e laica. Si impone con urgenza una riflessione per l’intero mondo laico: quella volta al rilancio di una pedagogia dei diritti, fondata sul binomio libertà / responsabilità. Per i  molti appassionati della cultura scoutistica, ricordiamo infine che esiste da sempre, anche nel nostro Paese, una alternativa laica e non confessionale allo scoutismo di matrice cattolica e che tale alternativa è costituita dallo scoutismo laico del CNGEI (Corpo Nazionale Giovani Esploratrici ed Esploratori Italiani), che propugna una pedagogia aperta e moderna, sicuramente scevra dalle pesanti incrostazioni ideologiche clericali che talora affliggono la pedagogia di certo cattolicesimo.

Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni, in rappresentanza e a nome di Consulta Torinese, Consulta Milanese, Consulta Napoletana, Consulta Triestina, Consulta della Provincia di Pesaro e Urbino, Consulta Valdostana, Consulta del Verbano-Cusio-Ossola, Consulta di Parma, Consulta di Reggio Emilia.

Nessun commento:

Posta un commento