mercoledì 27 ottobre 2010

Caso Frattini: reazione del Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni.

A seguito delle violente affermazioni del ministro Frattini, l’UAAR ha inviato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano un messaggio con il quale chiede che il ministro ritiri le sue dichiarazioni, oppure si dimetta. Il Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni e le singole Consulte esprimono il proprio sostegno alla richiesta formulata dall’UAAR. 
Il testo del messaggio del Segretario dell’UAAR Raffaele Carcano:


Signor Presidente,

il ministro degli esteri, Franco Frattini, ha scritto l’altro ieri un articolo violentissimo nei confronti di chi non crede. Ha infatti sostenuto che «l’ateismo, il materialismo e il relativismo» sono «fenomeni perversi», caratterizzati da «fanatismo e intolleranza», che «minacciano la società», e vanno pertanto combattuti con un’alleanza tra cristiani, musulmani ed ebrei.

Circostanza ancora più grave, l’articolo in questione è stato pubblicato sull’Osservatore Romano, organo di informazione della Santa Sede (il quotidiano di una delle comunità religiose coinvolte nell’alleanza, quindi, tra l’altro pubblicato all’estero) e ripubblicato sul sito del ministero degli esteri.
Un uomo dichiaratamente ateofobo che incita alla ‘Santa Alleanza’ contro una minoranza (peraltro ragguardevole) dei cittadini del suo paese, certamente non nota alle cronache per aver fomentato atti destabilizzanti o terroristici, non è degno di essere ministro di uno Stato che individua nella laicità e nella libertà di coscienza due supremi principi costituzionali.
L’UAAR, associazione di promozione sociale che ha come suo primario scopo la difesa dei diritti civili dei cittadini atei e agnostici, chiede a Lei, garante della Costituzione e dell’uguaglianza di tutti i cittadini, sancita dall’art. 3, un autorevole intervento nei confronti dell’On. Frattini affinché ritiri le sue dichiarazioni o, in caso contrario, si dimetta, perché le sue idee sono chiaramente incompatibili con la carta costituzionale e ledono la considerazione internazionale del nostro paese, che come ammette lo stesso Frattini è ormai isolato «tra i paesi fondatori dell’Unione Europea».
Sarà comunque cura dell’associazione dare il massimo risalto, nazionale e internazionale, a espressioni indegne dell’incarico rivestito.


In merito all’incredibile vicenda delle dichiarazioni rilasciate il 22 ottobre 2010 dal Ministro degli Esteri Franco Frattini all’Osservatore Romano  (giornale ufficiale della Santa Sede nella sua consistenza statuale, ovvero dello Stato della Città del Vaticano, ovvero di uno stato “estero” con il quale  il Ministro si è rapportato nella sua veste ufficiale di capo della diplomazia italiana, tanto da inserire la sua intervista nel sito del Ministero degli Affari Esteri), il Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni condivide e sostiene la richiesta di rettifica delle proprie dichiarazioni da parte del Ministro o, in alternativa, le sue dimissioni, per palese violazione della Carta Costituzionale nell’esercizio delle sue funzioni: infatti, l’art. 3, comma 1, della Costituzione della Repubblica Italiana dichiara che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Sconcerta inoltre, per la propria gravità e per la profonda ignoranza concettuale che denota, la dichiarazione del Ministro secondo la quale “lo Stato laico tutela tutte le religioni”: per smentire tale affermazione, in quanto insufficiente, basterebbe conoscere, oltre alla Costituzione della Repubblica Italiana, un qualsiasi manuale di Storia delle idee per ricavarne agevolmente il concetto che “lo Stato laico tutela tutte le religioni e tutte le concezioni del mondo, comprese quelle areligiose e quelle antireligiose”.


Tullio Monti, Portavoce del Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni 


a nome anche di:

Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni

Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Triestina per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni
Consulta della Provincia di Pesaro e Urbino per la Laicità delle Istituzioni
Consulta del Verbano-Cusio-Ossola per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Valdostana per la Laicità delle Istituzioni                                                               
Consulta Napoletana per la Laicità delle Istituzioni

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