domenica 20 febbraio 2011

"Il passo falso sulla Laicità di Cattrini a Domo". Intervento della referente UAAR Dessolis sul clericalismo dei politici

L’altra sera ho assistito alla presentazione del candidato sindaco della coalizione di centro-sinistra a Domodossola. Illustrando il programma, a un certo punto Cattrini dice che sarà qualificante lanciare il collegio Rosmini come centro culturale e sostenere la valorizzazione del beato omonimo, “grande intellettuale, figura del misticismo e della spiritualità cattolica, nonché critico innovatore nei confronti della stessa Chiesa; ciò gioverebbe anche all’economia della città per il turismo culturale e religioso che richiamerebbe”. Qualcuno ha definito questo un progetto “affascinante”, a me invece non affascina affatto che un’istituzione dello Stato si faccia promotore di istanze spirituali: uno dei capisaldi del concetto di laicità è la separazione tra la sfera politica e quella religiosa. Ritengo che i padri rosminiani o la diocesi siano ben capaci da soli di valorizzare il loro beato e lanciare tutti i progetti culturali ad esso correlati, perché se ne deve fare carico l’amministrazione comunale, che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, compresi gli increduli e gli appartenenti ad altri culti? Nell’opera del 1932, Delle cinque piaghe della Santa Chiesa, guarda caso messa all’indice da Pio IX insieme a Della Costituzione secondo la giustizia sociale, Antonio  Rosmini denuncia la servitù dei beni ecclesiastici; come rimedio sostiene la necessità di offerte libere, non imposte d'autorità con l'appoggio dello Stato, e la rinuncia ai privilegi; non mi sembra però che la chiesa che l’ha fatto beato abbia accolto le sue proposte: oltre un miliardo di euro all’anno dell’otto per mille dato alla CEI non deriva da “offerte libere” dei fedeli che di tasca
propria  sostengono la loro chiesa, ma è sottratto dall’irpef dell’erario statale, non solo, viene distribuita, in
proporzione alle scelte espresse, anche quella quota di chi non firma per nessuna opzione; la dichiarazione dei redditi si avvicina, è bene che i cittadini
siano informati, per non parlare dei mille benefici economici e fiscali
elargiti alla stessa istituzione religiosa: esenzione ici, oneri di urbanizzazione secondaria, finanziamento delle scuole private, degli oratori (a questi 4 milioni dalla regione Piemonte, solo nell’ultimo anno di amministrazione
Bresso), finanziamento dei viaggi del papa in giro per l’Italia e nel mondo (un esempio per tutti: nel 2008 la visita a Cagliari è costata alla Regione 1 milione e 400 mila euro, altri dalla Provincia e dal Comune), persino per il prossimo convegno eucaristico che si terrà a settembre ad Ancona sono previste somme di rilevante entità; ma tutto questo non basta: un giorno sì e l’altro pure le gerarchie battono cassa, la rivendicazione del “ruolo pubblico” (ovvero politico) della religione cattolica si traduce in richieste di altri privilegi, oltre che nella pretesa di mantenere il monopolio dell’etica, e i moderni “soldati” temporalisti (detti pure zuavi), in parlamento e nelle amministrazioni locali,  se ne fanno diligentemente carico.
Il candidato sindaco ha replicato a mia domanda che l’amministrazione comunale non investirebbe un euro, ma viste le premesse e il contesto, mi permetto di non credergli; in tutti i casi non mi sembrava la sede appropriata per trattare di cultura religiosa.
Se i padri rosminiani, la diocesi o chi per loro, organizzano legittimamente eventi e in più attirano turisti a
Domodossola, non fanno che condividere in minima parte ciò che le istituzioni statali o decentrate hanno già dato. Libera Chiesa in libero Stato è lungi dall’essere realizzato, anzi prevedo già le scontate obiezioni secondo cui il mio sarebbe anticlericalismo e non laicità (come se questa non avesse niente a che fare col primo), affermando contestualmente la buona e sana laicità papalina, come dire la laicità …clericale, tutto e il contrario di tutto, il “sì ma anche” tanto di moda tra i politici nostrani, di destra e di sinistra.

Antonietta Dessolis,  referente uaar per il VCO
 verbania@uaar.it
Domodossola, 19-02-11

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