mercoledì 18 gennaio 2012

ODG "Per un'Italia Laica, in una Europa Laica"


Assemblea del 18/01/2012 Ordine del Giorno approvato:

“Per un’ Italia Laica, in una Europa Laica”

La “Consulta del Verbano – Cusio –Ossola per la Laicità delle Istituzioni” conferma la propria adesione al “Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni” e approva la bozza di Statuto (già comprensiva di successive modificazioni ed integrazioni) inviataci nei giorni scorsi da Tullio Monti. A Tullio Monti va la nostra stima e fiducia per il lavoro svolto e per il sostegno ricevuto in questi anni, nella non facile fase di istituzione della nostra consulta, in una realtà territoriale come il VCO. Riteniamo che si debba marciare con passo veloce e deciso verso la nascita di una grande e plurale organizzazione nazionale. Una associazione di associazioni, movimenti, circoli e singoli individui che sappia federare, integrare, unire nella lotta il variegato arcipelago laico italiano: ponendolo in confronto e raccordo con i movimenti laici europei. Pensiamo ad una vera e propria “centrale” laica: immediatamente riconoscibile nel panorama associativo italiano, capace di offrire continuità e durata alla battaglia in difesa (e conquista) della laicità delle istituzioni e – attraverso essa – dare impulso allo sviluppo del nostro Paese ed alla conquista di nuovi diritti e nuove libertà. E’ nostra opinione che un rafforzato livello organizzativo nazionale debba favorire la nascita, il radicamento e lo sviluppo di consulte per la laicità delle istituzioni in ogni territorio provinciale. E’ altresì nostra opinione che si debba, in prospettiva, pensare ad una associazione nazionale alla quale si possa aderire individualmente, con un semplice “click” sulla tastiera del proprio PC (attraverso il versamento di una quota di adesione individuale). Questo doppio livello consentirebbe di tenere insieme l’esigenza di rappresentazione del plurale mondo laico: aperto alle associazioni tematiche, alle forze sociali, ai culti minoritari ed ai cittadini - siano essi atei, agnostici, razionalisti o credenti – che si riconoscono nei principi della laicità. Senza laicità non c’è Pace: ma conflitto tra integralismi. Senza laicità non c’è democrazia, ma assolutismo. Senza laicità non c’è sviluppo e dinamismo sociale, ma “stagnazione” e familismo. Siamo convinti che occorra superare storiche frammentazioni e spontaneismi che hanno a lungo ristretto la cultura ed il mondo laico italiano in una posizione di subalternità e minoritarismo: pur in costanza di una diffusa e crescente secolarizzazione e di una sensibilità della opinione pubblica in maggioranza aperta sui temi delle libertà e dei diritti civili ed ostile ai privilegi economici e fiscali vaticani. Il clericalismo invasivo e pervasivo di cui soffre il nostro Paese sprigiona i propri effetti reazionari in più sfere e direzioni. Ne cogliamo la durezza e i segni dal livello più prossimo al soggetto (attraverso la pretesa di imporre una disciplina sui corpi: dalla nascita, al comportamento sessuale e riproduttivo, alle cure mediche, sino al fine vita), sino al condizionamento politico istituzionale ed al livello del potere economico e finanziario. In questo contesto sarebbe errato attribuire all’associazionismo laico solo una missione di promozione culturale. La promozione di una cultura laica è fondamentale e di centrale importanza, ma da sola non basta. Occorre sapere agire una forza condizionante, esprimendo una potente e benefica azione di “lobbing” laico sul mondo della politica, delle istituzioni, della comunicazione. Offrendo per questa via una sponda organizzativa ed una cornice integrante per una pluralità di soggetti e di battaglie. A questo scopo auspichiamo la redazione di un “manifesto appello per l’Italia Laica”. Questo strumento dovrebbe consentire di coagulare proposte programmatiche e parole d’ordine, da rilanciare con campagne nazionali e territoriali. Il “Manifesto Appello” dovrebbe costituire un mezzo efficace,  un testo esaustivo ma sintetico, facilmente veicolabile nella comunicazione in rete, nei social network (oltre che nei tradizionali mezzi di comunicazione ed informazione). Attorno al “Manifesto  Appello” si dovrebbe raccogliere il consenso e l’adesione di importanti testimonial del mondo della cultura, della ricerca scientifica, dell’arte, delle professioni, della politica. Per questa via si renderebbe visibile l’intreccio che lega la laicità e la conquista di livelli di libertà e civiltà più elevati (in materia di fecondazione assistita, libertà di cura e di ricerca scientifica, diritti lgbt, fine vita, pluralismo, politiche in materia di droghe, ecc.) e si potrebbe aprire nella società italiana una riflessione sul superamento del attuale regime concordatario.

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