sabato 9 ottobre 2010

A Domodossola bocciato il registro per i testamenti biologici. Ma non rassegnamoci

Lunedì 4 a Domodossola, il consiglio comunale si è pronunciato sull’ordine del giorno di “Sinistra unita” relativo alla “Proposta di istituzione del Registro  delle dichiarazioni anticipate di trattamenti sanitari e di fine vita”.
Il risultato potete immaginarlo: non è passata 


 Hanno votato a favore quattro su 21: oltre al proponente Giancarlo Lotto, Sterpone del gruppo “Impegno per Domodossola”, Santopolo e Spataro consiglieri del PD; il terzo del PD, Vanni, è andato via prima della discussione, il quarto era assente.
La motivazione contro,  invocata da coloro che sono intervenuti della maggioranza, è stata che “creerebbe confusione, perché non spetta ai comuni intervenire su questi temi, visto che si sta legiferando in parlamento” oppure “non avrebbe valore legale, perciò i medici non potrebbero tenerne conto” (l’assessore Villani); banali e pretestuose motivazioni, ma anche le più diffuse, che sottovalutano il valore civile e culturale dei Registri e nascondono  la grande balla sottintesa, che nega un fatto incontrovertibile: una Legge ce l’abbiamo, eccome, l’art.32 della Costituzione  parla chiaro:
“ La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
La legge fondamentale dello Stato è considerata carta straccia, come lo è su tanti altri temi di vitale importanza d’altronde; una legge ordinaria, necessaria solo se applicativa di quella superiore, non c’è ancora, ma uscirà presto e sarà la legittimazione della tortura di Stato: il famigerato testo Calabrò-CEI, già passato al Senato, è in calendario per dicembre alla Camera, i nostri zuavi moderni sono all’opera per partorire l’ennesima pastoia clericale e anticostituzionale. Contro ogni evidenza scientifica e medica, per costoro un sondino in pancia o in trachea non è “trattamento sanitario”: ci sarebbe da
ridere, se non fosse per le conseguenze drammatiche che tale enormità da incompetenti produce.
L’ultima vicenda del premio  Nobel al professor Edwards, che in Italia, secondo la legge 40 del 2004, sarebbe un fuorilegge, per il suo contributo alla ricerca in materia di
fecondazione assistita e a favore delle cellule staminali,
evidenzia come quel crocefisso
imbullonato in tutte le istituzioni pubbliche, svettante e invadente nelle cime di tutte le nostre belle montagne, è il simbolo non di colui (povero cristo) che è in croce, come ipocritamente, o ingenuamente, molti dicono, ma di coloro che mettono in croce, è la mistica della sofferenza e del dolore istituzionalizzata: partorirai con dolore, vivrai con dolore, morirai con dolore!
“Quando si tratta di nascere l' utilizzo della scienza e della "tecnica" è per loro considerato un abuso,  bisogna farlo come natura prevede e non come i progressi della scienza medica oggi consentono. Risultato, chi vuole figli e non li può avere secondo natura, deve annegare in un mare di tristezza.
Al contrario,  capovolgendo il ragionamento, chi vuol morire  secondo natura  deve prolungare la propria esistenza in un mare di sofferenza perchè non è un più un abuso utilizzare i progressi della scienza per allungare il tempo della morte.
Se i progressi della medicina vengono rifiutati quando si tratta di nascere ed accolti quando si tratta di morire si deve concludere che tristezza e sofferenza sono i veri capisaldi dei "sacralizzatori" della vita, ovvero il sadismo ha preso il posto dell'amore” come dice anche Farina Concioni
 http://www.radicali.it/comunicati/nobel-medicina-scienza-vita-farina-coscioni-sadismo-ha-preso-posto-dellamore 
 
Ma il primo principio della logica, il principio di non contraddizione, è quello che quotidianamente viene smentito per far quadrare il cerchio; per far sembrare ovvio ciò che è assolutamente illogico e irrazionale, oltre che crudele; per  far passare l’arroganza e la prepotenza per bontà, amore e rispetto della vita: quale vita? Deboli coi forti, forti con i deboli: questa è la morale dei nostri politici imbelli. L’episodio del Registro
dei testamenti biologici negato è solo l’ennesimo  della nostra politica clericale, illiberale e iniqua; è un’occasione mancata per dare voce, una volta, al tanto sbandierato “popolo” che, almeno in questo tema, si può ben dire, è più avanti dei politici che dicono di rappresentarlo: oltre un anno fa, gruppo uaar e radicali abbiamo raccolto 210 firme a Domodossola e Verbania e spedito al senatore Ignazio Marino, quando era presidente della commissione sanità che discuteva le proposte di legge sul tema in oggetto; abbiamo parlato con tantissime persone di ogni età e di ogni colore, che si pronunciavano in modo favorevole all’autodeterminazione sul fine vita e raccontavano esperienze drammatiche da cui avevano tratto insegnamento e maturato sensibilità; tutti i
sondaggi ufficiali che sono stati fatti dimostrano questo dato, ma “il popolo” lo si invoca solo quando è per avvallare le peggiori ingiustizie e nefandezze.
Grande è l’indignazione e lo sgomento che provo; forte la preoccupazione a constatare che anche chi esprime in privato, dove restano, idee di opposizione a tanto squallore,  poco fa per testimoniarle in pubblico, almeno con la  presenza e il sostegno alle iniziative, pur modeste, che vorrebbero contrastarlo.
 
Antonietta Dessolis,
referente uaar e componente della consulta laica del  VCO

1 commento:

  1. Non è passato. Peccato, ma non facciamoci prendere dallo sconforto. C'era da aspettarselo. Il vento dell'Europa e dei diritti prima o poi soffierà anche da queste parti. Noi continuiamo in direzione "ostinata e contraria" a proporre la forza della ragione e della libertà di scelta. Un grazie a G. Lotto che ha promosso l'iniziativa nel consiglio comunale di Domodossola e a quanti l'hanno appoggiata. La Consulta si farà promotrice di inizitive, in tutto il VCO, per risvegliare le coscienze laiche.

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