giovedì 23 settembre 2010

L'ora di religione, video realizzato dal Gruppo Laicità della Cgil e dalla Comunità Valdese di Savona

Il Sinodo delle Chiese Valdesi e Metodiste sull'esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici

Il Sinodo,

- saluta favorevolmente la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) di Strasburgo del 3 novembre 2009, che ha dichiarato l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche italiane (caso Lautsi c. Italia) lesivo del diritto dei genitori di educare i propri figli secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche e del principio di laicità della scuola 
- deplora l'uso strumentale che del crocifisso è stato fatto, e continua ad essere fatto, da responsabili di uffici pubblici e, da ultimo, anche a mezzo di ordinanze di alcuni sindaci
- si duole che il Governo italiano, anziché conformarsi alla decisione della CEDU abbia presentato ricorso alla Grande Camera della Corte stessa

ribadisce
- che la Costituzione afferma i principi fondamentali di uguaglianza di tutti i cittadini senzadistinzione di religione (art. 3 della Costituzione) e di eguale libertà di tutte le religioni dinanzi alla legge (art. 8)
- che la giurisprudenza della Corte costituzionale stabilisce che l’atteggiamento dello Stato deve essere segnato da equidistanza e imparzialità, indipendentemente dal numero dei membri di una religione o di un’altra
- che per la Corte costituzionale il principio di laicità ha natura di “principio supremo”

ritiene
- che il crocifisso non possa essere considerato “simbolo della civiltà e della cultura”italiane
- che in particolare la scuola costituisca un ambito privilegiato per la formazione del cittadino e che quindi al suo interno, pur nel rispetto delle diverse identità religiose e culturali degli insegnanti, degli allievi e delle loro famiglie, si debba riaffermare e difendere il principio di laicità auspica che le istituzioni europee contribuiscano a rafforzare le norme a tutela dei principi di pluralismo e di laicità propri di ogni democrazia.

venerdì 17 settembre 2010

20 settembre a Domodossola

Un po’ di laicità in città  J
 dalle ore 18
al Centro Servizi Volontariato
In vicolo Facini (p.zza Chiossi)

A 140 anni dalla breccia di Porta Pia

Parliamo del XX Settembre:  1870- 2010
Parliamo del potere temporale dei papi
Parliamo dell’Unità d’Italia
Parliamo della laicità delle istituzioni: attualità, problemi e prospettive;  promozione e proposte della Consulta laica del VCO

PROGRAMMA:

Ø  ore 18 Visione del film storico  di Luigi Magni
Nell’anno del Signore (1825)

Ø  ore 20 cena fredda con torte salate, formaggi e affettati
Ø  ore 21  Dibattito sul XX settembre e… dintorni: memoria storica e revisionismi

Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni. Chi siamo?

La “Consulta del VCO per la laicità delle istituzioni” è un’associazione di associazioni e di singoli cittadini che intendono:

Promuovere e contribuire all’affermazione concreta del supremo principio costituzionale della laicità dello Stato, delle scuole pubbliche e delle istituzioni; ottenere il riconoscimento della pari dignità e legittimità di fronte alla legge di tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro convinzioni filosofiche o religiose. In particolare, l’abolizione di ogni privilegio accordato, di diritto o di fatto, a qualsiasi istituzione confessionale; iniziative di collaborazione e di reciproco scambio delle associazioni laiche della provincia al fine di promuovere una loro più visibile ed incisiva presenza culturale.      La consulta del VCO aderisce al coordinamento nazionale delle consulte laiche.
Si battono inoltre per una avanzata politica di difesa, conquista e promozione  dei diritti civili individuali: dal testamento biologico ai diritti delle coppie omosessuali alla modifica della politiche in materia di droghe, da una più incisiva e capillare  campagna di informazione contraccettiva e difesa della legge 194 sull’Ivg all’abrogazione della normativa proibizionista in materia di fecondazione assistita.



COME CONTATTARCI
Per essere informato sulle nostre iniziative, condividere opinioni e contenuti, puoi cercare il nostro gruppo “Consulta del VCO per la laicità delle istituzioni” su Facebook, contattarci ai seguenti numeri di telefono:340-6592727 (Fabio Ruta, area Verbano); 3319902109 (Gianpiero Bonfantini, area Cusio); 339-7492413 (area Ossola) 3497585574 (Luca Coppa, Domodossola); Coordinatore 347-8545135 o via mail a consultavco@yahoo.it.

Hanno già aderito alla consulta: Arci Vco; Arcigay “Nuovi Colori” Verbania; Agedo; Associazione Luca Coscioni; UAAR; Presidio G. Ambrosoli di “Libera”; esponenti della Chiesa evangelica metodista Verbania.
Le adesioni di singoli cittadini o associazioni che condividono scopi e principi della consulta sono sempre aperte.

Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni

Carta dei principi


    1. Costituiscono conquiste irrinunciabili della civiltà umana, nelle sue più alte espressioni: la cultura della tolleranza, la cultura del rispetto dell’autonomia, della libertà e della responsabilità individuali, la cultura della razionalità e della distinzione fra pubblico e privato.
    1. La dimensione e l’istituzione pubbliche implicano il riconoscimento di uno spazio comune che garantisca libertà e diritti per ciascuno e per tutti, entro il quale gli individui ed i gruppi sociali trovino possibilità di libere relazioni, senza interferenze reciproche lesive.
    La dimensione privata riguarda l’ambito di espressione degli individui e delle loro libere associazioni, comprese quelle religiose.
    C.  Le diverse comunità di individui, liberamente costituite e garantite, entro i limiti costituzionali, possono rivestire ruolo pubblico, ma non devono assumere funzioni prevaricatrici sul patto di civile convivenza, garantito dalla legge, secondo il quale i diritti dell’individuo devono trovare adeguata tutela e protezione anche nell’ambito e nei confronti delle stesse comunità di appartenenza, siano esse familiari, etniche, linguistiche, religiose,  ideologiche, o di qualsiasi altro tipo.
    1. La progressiva secolarizzazione culturale ed il processo di separazione fra religione e morale, fra religione e politica, fra trono ed altare, fra Stato e Chiese, fra reato e peccato, fra leggi umane e leggi divine, a partire dall’Umanesimo, dal Rinascimento, dalla Riforma Protestante, dall’Illuminismo, hanno dato vita ai moderni concetti di laicità, di libertà di coscienza e di religione, di democrazia, di liberalismo, di libertarismo,  di socialismo, di costituzionalismo, di garantismo nella distinta o congiunta declinazione dei principi di eguaglianza e libertà.
    1. La laicità non è un sistema di valori rigido, né una ideologia, in opposizione ad altri sistemi di valori o ideologie, bensì libero confronto fra idee e valori; essa è al tempo stesso un valore ed un metodo capace di delimitare uno spazio pubblico, neutro e comune a tutti i cittadini di ogni credo religioso o morale, che accoglie in sé, su un piano di uguaglianza, il libero estrinsecarsi di qualsiasi professione di fede e di qualsivoglia concezione del mondo, assicurando la libera, civile e pacifica convivenza a tutti i cittadini,  siano essi credenti, atei, agnostici, razionalisti, scettici, indifferenti od altro.
    L’atteggiamento laico implica che i soggetti pubblici rinuncino concordemente ad applicare alla sfera collettiva, pubblica e politica i propri principi e verità religiosi ed i propri valori etici assoluti e non negoziabili, potenzialmente confliggenti con verità religiose e valori etici assoluti altrui, quando dovessero limitare le altrui libertà di espressione o di azione, ed a volerli imporre a tutti i cittadini in forza di legge. 
    La laicità, antitesi del dogmatismo e sempre rispettosa dei diritti umani, afferma la libera ricerca delle molteplici verità relative, attraverso l’esame critico e la discussione.
    1. Lo Stato laico costituisce l’opposto dello Stato confessionale (o dello Stato etico), cioè dello Stato che assume come propria una determinata religione (o ideologia) e ne privilegia i fedeli rispetto ai seguaci di altre religioni (o ideologie).
    Lo Stato laico si fonda su una concezione non sacrale del potere politico, come attività autonoma rispetto alle confessioni religiose; le quali tuttavia, collocate fra loro su uno stesso piano di uguale libertà,  possono esercitare la loro attività.
    Lo Stato laico non professa pertanto una ideologia antireligiosa, irreligiosa o atea: semplicemente esso non ne professa alcuna.
    In quanto garantisce a tutte le confessioni ed a tutti i cittadini libertà di religione e di culto, senza istituire nei loro confronti né un sistema di privilegi, né un sistema di controlli, lo Stato laico non tutela soltanto l’autonomia del potere civile dal potere religioso, ma egualmente l’autonomia delle organizzazioni religiose rispetto  al potere temporale, che non può imporre ai cittadini alcuna professione di ortodossia confessionale (la “religione di Stato”).
    La laicità dello Stato tutela anche tutte le confessioni religiose, che trovano nello Stato laico, e solo in esso, le garanzie certe per l’esercizio della libertà religiosa; essa risulta pertanto incompatibile con l’esistenza del Concordato fra lo Stato Italiano e la Chiesa Cattolica, che privilegia una  confessione religiosa a scapito delle altre e delle diverse concezioni del mondo.

giovedì 16 settembre 2010

Omegna: Incontro con Mina Welby



Grande partecipazione di pubblico e interesse per l'incontro con Mina Welby, promosso dalla "Consulta del Verbano Cusio Ossola" sul tema "Il diritto di vivere e morire con dignità" presso la libreria Ubik di Omegna. Nell'approfondito ed apprezzatissimo intervento Mina Welby ha ricostruito la storia e le battaglie contr...o l'accanimento terapeutico ed in favore della libertà di scelta condotte da Piergiorgio Welby. L'impegno della Consulta sul tema proseguirà a Settembre con una campagna a favore della adozione - nei comuni del VCO - dei registri dei testamenti biologici: che sarebbe meglio chiamare "registri delle dichiarazioni anticipate di volontà". La campagna prevederà sia l'appello agli amministratori ed ai consiglieri eletti nei diversi comuni affinchè presentino iniziative per la adozione dei registri, sia il coinvolgimento diretto delle cittadine e dei cittadini con petizioni popolari.

Consulta laica al VCO Sat