mercoledì 25 aprile 2012

Sboccia la primavera laica nel VCO


Sboccia la primavera laica nel VCO. Riparte l'iniziativa per la difesa della laicità e per i diritti civili. E si rivolge ai cittadini, all'associazionismo, al mondo della scuola, della cultura, dell'impegno sociale.


Il 25 Aprile appare un giorno propizio per rilanciare il grande valore di un impegno diffuso in difesa della laicità delle istituzioni.
Ieri si è svolta una importante riunione della "Consulta del VCO per la laicità delle Istituzioni". Si è tracciato il bilancio di una esperienza che muove i primi passi nel 2010, costituita sulla spinta di singoli cittadini e realtà associative (tra le quali l'Associazione Luca Coscioni, il Presidio G. Ambrosoli di Libera, Arci VCO, Agedo, Arcigay Nuovi Colori, Chiesa Evangelica e Metodista) accomunati dalla esigenza di promuovere insieme una cultura laica inclusiva e pluralista e concrete battaglie per la difesa e la conquista dei diritti civili. La nostra Consulta è cofondatrice del Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni”, che collega simili esperienze nate in diverse realtà italiane e costituisce un riferimento importante per il mondo laico del nostro Paese. Vogliamo federare ed unire in una proposta e battaglia laica unitaria associazioni, circoli, movimenti giovanili, realtà del volontariato, della cooperazione, persone di diversa estrazione politica, culturale, religiosa. Siamo infatti convinti che la difesa della neutralità delle istituzioni di fronte al fatto religioso e la piena laicità delle stesse riguardi tutti i cittadini, nessuno escluso. Perché concerne la libertà di pensiero, la difesa del pluralismo, della libertà di scelta. In ultima analisi la laicità è una condizione essenziale ed insostituibile per la democrazia. Democrazia che nel nostro Paese ha subito attacchi scellerati ed oscurantisti di matrice confessionale, imponendo o cercando di imporre leggi liberticide sulle cosiddette “materie etiche”. Che in realtà si chiamano “diritti civili”: libertà di scegliere come vivere, amare, curarsi. Tematiche come il “fine vita”, le leggi sulle droghe o sulla fecondazione assistita, l'autodeterminazione delle donne, il riconoscimento delle famiglie di fatto e dei diritti delle persone lgbt, sono pesantemente condizionate da una “ipoteca” vaticana che una classe politica subalterna e balbettante accetta supinamente. Noi pensiamo che invertire la “rotta”  sia necessario: un tassello fondamentale del cambiamento e della modernizzazione che la nostra società attende. Per fuoriuscire dal medioevo, per allinearsi alle democrazie europee più avanzate.  In questi anni abbiamo promosso iniziative per l’adozione dei registri per i testamenti biologici nei comuni del VCO, ci siamo occupati di RU486 e consultori ed autodeterminazione delle donne, abbiamo fatto informazione sul tema dell’8 per mille e del finanziamento della Chiesa Cattolica, abbiamo promosso incontri a tema ed un cineforum laico. Abbiamo aperto un blog ed un gruppo facebook per fare circolare le nostre idee e proporremo (dopo un numero zero già “uscito”) la pubblicazione di  “Libert’aria” (periodico laico e libertario del VCO). Vogliamo continuare a proporre iniziative e per farlo abbiamo bisogno di rilanciare con forza il carattere aperto della nostra Consulta. Tornando a confrontarci con le associazioni (quelle fondatrici ed aderenti ed anche quelle che non lo sono), con i soci ed i promotori, con tutte le persone che hanno a cuore laicità e diritti. Per farlo proporremo, a partire da metà Giugno, una serie di iniziative, alle quali vi chiediamo sin da ora la disponibilità a partecipare e costruire insieme a noi.
Innanzitutto organizzeremo, a breve distanza l'uno dall'altro, 3 incontri: a Verbania, Omegna, Domodossola. Si tratterà di incontri aperti a tutti i cittadini ed a quelle realtà dell'associazionismo, della cooperazione, della promozione culturale, del volontariato, interessate a confrontarsi con le proposte della Consulta in materia di Laicità e Diritti. In seguito a questi incontri vorremmo che si creasse, per ogni area zonale (Verbano, Cusio, Ossola) un presidio di riferimento in grado di fare iniziativa e, più in generale, promuovere il rilancio della Consulta come strumento inclusivo: capace di mettere in relazione una pluralità di soggettività e sesibilità diverse. Successivamente a questa fase intendiamo procedere rilanciando iniziative tematiche, tra le quali:
1) Incontri di presentazione della cultura laica nelle scuole, magari in riferimento a tematiche di carattere scientifico o a occasione come il "Darwin day" (a questo proposito invitiamo insegnanti, direttori didattici e studenti a prendere contatto con noi).
2) Iniziative pubbliche in favore dei diritti LGBT e contro l'omofobia.
3) Iniziative di informazione sui costi della Chiesa Cattolica (in seguito alle mobilitazioni di questi mesi notevoli dossier e documentazioni sono stati pubblicati su giornali come "l'espresso" e sui principali quotidiani nazionali. Ricerche in merito da tempo vengono effettuate da Associazioni come l'UAAR).
Ovviamente continua la campagna per la adozione nei comuni del VCO dei registri per i testamenti biologici ed a questa iniziativa potrebbero aggiungersene altre volte a richiedere alle istituzioni locali prese di posizione sui temi laici ed i diritti.
Come vedete il lavoro da fare è davvero molto. E abbiamo bisogno di tutto il vostro aiuto ed il vostro sostegno.

mercoledì 18 aprile 2012

Riunione della Consulta Laica del VCO

VERBANIA INTRA  CORSO MAMELI 19, 
PRESSO SALA PESTALOZZI -MARTEDI' 24 APRILE 2012 ORE 18


vi invitiamo a partecipare a questo importante incontro per progettare insieme le prossime iniziative della nostra Consulta. Nonostante le non infinite energie siamo riusciti, in poco più di un anno, a divenire una realtà culturale e politica del territorio provinciale. Collegata ad una realtà nazionale delle consulte laiche in continua evoluzione ed espansione. Siamo riusciti a proporre dei contenuti importanti, concentrandoci nell'anno passato sul tema della libertà di scelta in materia di fine vita. Già tre consigli comunali del VCO (Baveno, Villadossola, Montescheno) hanno approvato la nostra proposta di adozione del registro per i testamenti biologici. Il consiglio comunale di Domodossola dovrebbe discutere di questo tema nella prossima seduta consigliare. A Verbania c'è l'impegno dei gruppi consigliari di minoranza di centrosinistra (dopo la "brutta figura" di qualche mese fa, tra astenuti ed assenti) a riproporre l'argomento, con la nostra pressante richiesta di estendere trasversalmente l'iniziativa a tutti gli esponenti della maggioranza sensibili all'argomento. Ma non vogliamo limitarci a proporre questo - pur interessantissimo - tema. Vogliamo riprendere il filo di una organizzazione provinciale capace di raccogliere e federare in una ottica laici energie dell'associazionismo, del volontariato, della cooperazione, del sindacato, dei movimenti giovanili. E vogliamo riprendere altri temi ed altre battaglie. Tra cui: - Lotta alla omofobia e diritti lgbt; educazione laica e pedagogia libertaria; pluralismo religioso e filosofico; separazione tra stato e chiesa; abolizione dei privilegi accordati alle gerarchie confessionali; filosofia della scienza ed evoluzionismo; ecc.
Come al solito vi ricordo che abbiamo bisogno del vostro aiuto e della vostra presenza. Insieme si riparte.

VI ASPETTIAMO


mercoledì 4 aprile 2012

TEMPI DI DICHIARAZIONE DEI REDDITI: LA TRUFFA DELL’8 PER MILLE

Premessa

La Repubblica italiana riconosce la libertà di religione, di culto e di associazione. Il nostro ordinamento giuridico prevede poi specifici regimi per i rapporti fra lo Stato e la Chiesa cattolica (Concordato) e lo Stato e le altre confessioni religiose (Intese).All’interno di questo complesso insieme di disposizioni la legislazione statale dal 1984 prevede anche il finanziamento diretto da parte dello Stato. Tale meccanismo è noto come “otto per mille”, consistendo nella destinazione di una quota pari all’8 x 1000 del gettito IRPEF allo Stato, alla Chiesa cattolica o alle confessioni religiose che hanno stipulato una Intesa con lo Stato che preveda tale finanziamento (la Chiesa Valdese, l’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno, le Assemblee di Dio in Italia, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Chiesa Evangelica Luterana in Italia).L’istituto dell’otto per mille è stato introdotto per superare il precedente istituto noto come “congrua” (il finanziamento diretto dello Stato alla Chiesa cattolica per pagare gli stipendi e le pensioni dei sacerdoti), configurando un nuovo meccanismo che fosse in grado di fornire mezzi adeguati e quantitativamente comparabili ai precedenti ed allo stesso tempo affidare ai cittadini la scelta in merito.Pochi italiani sono a conoscenza di come funziona il meccanismo del cosiddetto 8 per mille dell’IRPEF. E’ necessario che il Ministero dell’Economia si faccia promotore di una campagna di informazione che restituisca agli italiani la possibilità di scegliere coscientemente, come la legge vuole, la destinazione di questa parte del proprio reddito.

La situazione attuale
Il contribuente può indicare a chi devolvere la sua quota dell’8 per mille dell’IRPEF. Quello che non molti sanno è che chi non dà alcuna indicazione vede la sua quota versata ai soggetti ammessi, ed elencati in fondo al modulo di dichiarazione dei redditi, in modo proporzionale alle preferenze che gli altri (e non lui) hanno espresso. In altre parole, chi non ha indicato alcuna scelta, vede la sua quota devoluta a soggetti per i quali può anche provare la massima repulsione o diffidenza. E’ questo uno dei tanti imbrogli italiani, consumato ai danni di milioni di persone alle quali viene negata una corretta informazione su cosa si fa dei loro quattrini.E’ avvenuto così che negli ultimi anni la chiesa cattolica, pur avendo ottenuto indicazioni corrispondenti a meno del 30% del totale, sia riuscita ad accapararsi quasi il 90% dell’ammontare totale dell’8 per mille dell’IRPEF (circa 1 miliardo di euro, invece di circa 300 milioni di euro che le spetterebbero effettivamente): inoltre, per le somme percepite, la CEI presenta un rendiconto a carattere informativo, non soggetto ad alcun controllo da parte dell’autorità statale.A tal fine è stata ed è ulteriormente aiutata dalla del tutto inesistente opera di divulgazione e propaganda che lo Stato italiano ha fatto e fa in favore della propria quota dell’8 per mille (della quale occorre ancora ricordare che, in passato, larga parte veniva destinata mediamente ad interventi riferiti al culto cattolico); questa latitanza dello Stato si contrappone alla martellante propaganda che la Chiesa cattolica ha fatto e fa sempre più attivamente, con vere e proprie campagne pubblicitarie, che incidono per circa l’1% dei ricavi (circa 10 milioni di euro), in favore della propria quota dell’8 per mille.Lo Stato, per il 2012, destinerà il proprio 8 per mille alle seguenti attività: “scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale”. Riteniamo che si tratti di una formulazione troppo vaga e generica sotto la quale non vorremmo che si nascondessero in realtà le solite “marchette” dirette i indirette alla Chiesa cattolica, agli enti e alle associazioni cattoliche, come regolarmente è avvenuto nel passato.

Una proposta per il futuroSe questo è il quadro della situazione, sorge immediatamente una considerazione.Perché la quota inoptata dell’8 per mille non viene per intero destinata ad alimentare un fondo permanente destinato alle emergenze per calamità naturali quali terremoti, alluvioni, frane? E, per la quota che auspicabilmente non dovesse essere assorbita dalle emergenze, finalizzato ad interventi di ricostruzione, adeguamento, prevenzione del rischio? Questo fondo dovrebbe essere oggetto di una gestione e rendicontazione separata dal Bilancio dello Stato, affidata ad una authority ad hoc, indipendente dal Governo.E, qualora si insistesse a perpetuare l’imbroglio ai danni degli italiani sull’attribuzione della quota inoptata, si potrebbe proporre di inserire tra i possibili beneficiari dell’8 per mille un “fondo emergenze”, con l’obbligo, per questo, e per lo Stato italiano, di pubblicizzare, propagandare e promuovere le proprie attività, esattamente come fa la Chiesa cattolica. Molti italiani sarebbero felici di dare questo contributo e la quota dell’8 per mille rimasta senza opzione andrebbe a ridursi sensibilmente.
Per la dichiarazione dei redditi del 2011
Fino a quando non verranno introdotte significative modifiche in senso di rispetto della laicità delle istituzioni relativamente al meccanismo di assegnazione dell’8 per mille fra lo Stato, la Chiesa cattolica e le altre confessioni religiose, nonché relativamente alla destinazione dei fondi dello Stato derivanti dal gettito della propria quota dell’8 per mille, il nostro invito ai cittadini che hanno a cuore la laicità delle istituzioni, è quello di non devolvere né alla Chiesa cattolica, né allo Stato (le due opzioni rischiano troppo spesso di coincidere) il proprio 8 per mille, bensì di destinarlo ad una delle confessioni religiose minoritarie, controllando con attenzione come tali fondi vengono spesi ed utilizzati dalle singole organizzazioni religiose, di anno in anno.
Vigilanza laica!
Guarda il Video 8x1000

TEMPI DI DICHIARAZIONE DEI REDDITI: PER UN BUON USO DEL 5 PER MILLE

Destina il Tuo 5x1000 alla Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
Nei suoi anni di attività la Consulta è stata protagonista di numerosissime iniziative, convegni e proposte, caratterizzandosi come uno dei più attivi istituti culturali piemontesi, in costante crescita di adesioni e progetti, esempio e punto di riferimento per la nascita di numerose Consulte gemelle in altre città italiane.Anche quest’anno il calendario delle iniziative è denso di progetti ad alto contenuto culturale e di attualità: la Giornata di Giordano Bruno, la Quarta “Rassegna biennale del Cinema Laico”, la Lectio Magistralis sulla Laicità collegata al Premio Adriano Vitelli  “Laico dell’Anno”, la Commemorazione del XX Settembre e la Manifestazione “Laici in piazza", il Convegno di studi annuale su "Scienza e Laicità”, i corsi di bioetica laica e di storia del pensiero laico all'UNITRE, i corsi di storia delle religioni e del libero pensiero e di storia della massoneria all'Università Popolare, i corsi sperimentali di storia delle religioni e del libero pensiero come ora alternativa alla religione cattolica nelle scuole, il corso di educazione sessuale nelle scuole secondarie superiori, il percorso turistico “Alla scoperta di Torino laica, risorgimentale e massonica”, le presentazioni di libri, la produzione di DVD, le mostre storiche, la collaborazione e la cura della rivista “Quaderni Laici”, sono solo alcuni esempi delle iniziative in programma.I mezzi di cui la Consulta dispone sono tuttavia ben lontani dall’essere adeguati ad un simile sforzo. La Consulta infatti non è riconosciuta al pari degli altri istituti culturali della Regione Piemonte, non essendo inserita nella legge regionale 49 che da tempo attende una revisione. Soltanto la convinta adesione ed il concreto sostegno, anche economico, dei cittadini alle attività della Consulta potrà consentirci di far fronte a queste importanti iniziative culturali e ai sempre più impegnativi compiti che attendono le battaglie per la difesa della laicità delle istituzioni e per la diffusione della cultura laica.
Ti chiediamo di destinare il 5 per mille dell’IRPEF a sostegno della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni. Questa scelta non comporta una spesa per Te, essendo una quota d'imposta a cui lo Stato rinuncia. Se non effettuerai alcuna scelta, il 5 per mille resterà allo Stato.
Come devolvere il 5x1000 alla Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni?
È davvero semplice:
1. compila il modulo 730, il CUD oppure il Modello Unico;
2. firma nel riquadro "Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale..."
3. indica il codice fiscale della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni: 97663330013

Puo destinare il 5x1000 anche chi non compila la dichiarazione dei redditi, ovvero la persone che hanno solo il modello CUD fornitogli dal datore di lavoro o dall'ente erogatore della pensione.
Come fare?È sufficiente compilare la scheda e presentarla, in busta chiusa:
  • allo sportello di un ufficio postale o a uno sportello bancario che provvederà a trasmetterle all'Amministrazione finanziaria (il servizio è gratuito)
oppure
  • a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (commercialista, CAF, etc.) Quest'ultimo deve rilasciare, anche se non richiesta, una ricevuta, attestante l'impegno a trasmettere le scelte.
Sulla busta occorre scrivere: "scelta per la destinazione del cinque per mille dell'Irpef", e indicare cognome, nome e codice fiscale del contribuente.
Grazie per aiutarci a difendere la laicità delle istituzioni ed a diffondere la cultura laica!