venerdì 28 settembre 2012

Verbale incontro laico

Carissime/i,
ecco di seguito il verbale del recente incontro laico di Verbania, contenente le proposte per il rilancio della nostra Consulta. Vi chiederei di leggerlo attentamente e di proporci le vostre considerazioni ed i vostri suggerimenti.
Un abbraccio
Fabio Ruta

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Diritti & Laicità nella agenda politica e sociale italiana e provinciale


Verbale dell’incontro laico del 25/09/2012


Ordine del giorno: 1) Stato della campagna per la adozione dei registri dei testamenti biologici / dichiarazioni anticipate di volontà nei comuni del Verbano Cusio Ossola; 2) Proposte da avanzare agli Enti locali / ai sindaci / ai candidati sindaco; 3) Promozione di interventi comuni delle consulte per la laicità delle istituzioni rappresentate dal coordinamento nazionale; 4) Organizzazione di iniziative per i diritti della comunità lgbt, delle coppie omosessuali e delle famiglie omogenitoriali.


1. CAMPAGNA PER LA ADOZIONE DEI REGISTRI DEI TESTAMENTI BIOLOGICI / DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI VOLONTA’ NEI COMUNI DEL VCO.


Ad oggi i comuni del Verbano Cusio Ossola che hanno risposto affermativamente alle nostre sollecitazioni adottando i registri sono 4: Baveno, Villadossola, Montescheno, Domodossola. Nei prossimi giorni solleciteremo consiglieri comunali che hanno già avanzato il loro interesse per l’iniziativa a proporre l’istituzione del registro anche nel comune di Omegna. Successivamente, poiché l’informazione sul tema è scarsa, organizzeremo un incontro pubblico invitando i rappresentanti istituzionali dei comuni adottanti. L’incontro fornirà l’occasione per fare conoscere le diverse modalità di deposito dei registri e sarà rivolta ai cittadini ed al mondo dell’informazione. Ricordiamo inoltre che la proposta di istituzione del registro a Verbania è stata bocciata con responsabilità bipartisan: pesarono sull’esito della votazione numerose astensioni e defezioni di consiglieri dell’area di centrosinistra. Le forze di centrosinistra rappresentate in consiglio comunale in seguito ci hanno contattato e si sono impegnate a riproporre l’argomento alla attenzione del consiglio comunale. Questo avvenne parecchi mesi orsono. Noi come Consulta ci siamo limitati a fornire loro un supporto informativo inviando la bozza di delibera istitutiva e regolamenti già approvati in altre città. Auspichiamo che il tema venga riproposto in consiglio comunale nei tempi più rapidi e nelle modalità più inclusive: valorizzando quelle voci che anche nello schieramento di centrodestra si erano manifestate a favore della istituzione del registro e cercando di allargare la sfera del consenso verso la proposta.


2. PROPOSTE AGLI ENTI LOCALI / AI SINDACI / AI CANDIDATI SINDACO


E’ nostra opinione che occorra estendere ad altri temi, oltre a quello del “fine vita”, l’iniziativa rivolta agli enti locali del nostro territorio: affinché prendano posizione in materia di pluralismo religioso, laicità, diritti civili. Dunque riteniamo opportuno, sulla scorta della esperienza della Consulta Torinese, elaborare una serie di punti qualificanti da sottoporre ai sindaci o – in caso di elezioni – a tutti i candidati sindaco e schieramenti politici. Sarà cura della nostra Consulta rendere pubbliche le risposte degli interlocutori politici e istituzionali. Sottolineandone di volta in volta l’attenzione o disattenzione ai temi proposti, la vicinanza o lontananza dalla opinione laica. La Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni eviterà invece di prendere posizione a priori a favore di questo o quel candidato, di questo o quello schieramento politico. Non rinunciando dunque alla propria autonomia.




3. SOLLECITARE INIZIATIVE COMUNI DELLE CONSULTE ADERENTI AL COORDINAMENTO NAZIONALE


Continuamente l’attualità politica e sociale propone temi ed argomenti di interesse per i laici. Ma l’associazionismo laico è costantemente estromesso dal circuito della informazione radiotelevisiva e della carta stampata. La CEI è onnipresente nei palinsesti e sulle pagine dei giornali. Quando si affrontano i temi che riguardano il rapporto religione / laicità delle istituzioni vengono interpellati esponenti delle gerarchie ecclesiastiche e politici. Raramente o quasi mai viene dato ascolto al mondo plurale dell’associazionismo laico. Pensiamo che occorra produrre frequentemente e tempestivamente commenti sulla attualità politica (dai privilegi fiscali, all’ora di religione, alle tematiche dei diritti civili), sotto forma di comunicati stampa, articoli, interventi prodotti dal Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni. Che deve sempre più divenire un soggetto riconosciuto e riconoscibile. Per fare questo occorre che le Consulte, sotto la regia del loro Coordinatore e della Assemblea Nazionale, producano una rete informativa via web, con un lavoro collettivo, creando una sorta di Think tank. Ed occorre anche individuare giornalisti sensibili al tema della laicità, che divengano referenti e contatti nel mondo dei media.


4. INIZIATIVE IN FAVORE DEI DIRITTI DELLA COMUNITA’ LGBT, DELLE COPPIE OMOSESSUALI E DELLE FAMIGLIE OMOGENITORIALI


Come Consulta riteniamo, nei prossimi mesi, di concentrarci su questi temi che consideriamo molto importanti. Chiederemo un incontro con l’Arcigay Nuovi Colori di Verbania e con l’Agedo, associazioni aderenti alla Consulta, per ipotizzare iniziative comuni.



Jean – Félix Kamba Nzolo

(coordinatore della Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni)

Fabio Ruta

(Segretario Organizzativo della Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni)

lunedì 17 settembre 2012

INCONTRO CONSULTA

Martedì 25 Settembre, 
presso la Sala Pestalozzi in C.So Mameli 19 a Verbania Intra.

Dopo la pausa estiva riprendono gli incontri della "Consulta del VCO per la laicità delle istituzioni", ci troviamo per programmare le iniziative per i prossimi mesi, in tema di difesa della laicità e promozione dei diritti civili.
Sono invitati i soci ed i simpatizzanti, le associazioni aderenti, i cittadini interessati. Fate girare la voce. 

domenica 24 giugno 2012

Rinvio incontro Domodossola

Il previsto incontro di giovedì 28 Giugno a Domodossola è rimandato a fine estate, a data da definirsi, a causa di imprevisti impegni. Abbiamo dunque l'occasione di preparare meglio l'iniziativa, individuando magari un tema specifico da approfondire. Chiediamo da subito agli amici ossolani di fornire la loro disponibilità a collaborare alla riuscita della iniziativa, anticipando la loro partecipazione e suggerendoci magari temi ed argomenti di interesse da approfondire.

domenica 17 giugno 2012

OMEGNA LAICA

Giovedì 21 Giugno, presso il Circolo ARCI Ferraris in Via Manzoni ad Omegna, alle ore 21.00, si terrà un incontro sul tema "Laicità e Diritti Civili", promosso dalla nostra consulta. Vogliamo confrontarci con i cittadini, l'associazionismo, i culti minoritari e le realtà del territorio.

martedì 29 maggio 2012

INVITO ALLE ASSOCIAZIONI, AI CIRCOLI CULTURALI, AI MOVIMENTI, ALLE COMUNITA’ RELIGIOSE E SPIRITUALI MINORITARIE, AI CITTADINI INTERESSATI ALLA TEMATICA DELLA LAICITA’ ED ALLE LOTTE PER I DIRITTI CIVILI.



La “Consulta del VCO per la laicità delle istituzioni” muove i primi passi nel 2010, costituita sulla spinta di singoli cittadini e realtà associative (associazione Luca Coscioni, Presidio G. Ambrosoli di Libera,  ARCI Vco, Agedo, Arcigay, Chiesa Evangelica  Metodista) accomunati dalla esigenza di promuovere insieme una cultura laica inclusiva e pluralista  e concrete battaglie per la difesa e la conquista dei diritti civili. La nostra Consulta è cofondatrice del Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni”, che collega simili esperienze nate in diverse realtà italiane e costituisce un riferimento importante per il mondo laico del nostro Paese. Vogliamo federare ed unire in una proposta e battaglia laica unitaria associazioni, circoli, movimenti giovanili, realtà del volontariato, della cooperazione, persone di diversa estrazione politica, culturale, religiosa. Siamo infatti convinti che la difesa della neutralità delle istituzioni di fronte al fatto religioso e la piena laicità delle stesse riguardi tutti i cittadini, nessuno escluso. Perché concerne la libertà di pensiero, la difesa del pluralismo, della libertà di scelta. In ultima analisi la laicità è una condizione essenziale ed insostituibile per la democrazia. Democrazia che nel nostro Paese ha subito attacchi scellerati ed oscurantisti di matrice confessionale, imponendo o cercando di imporre leggi liberticide sulle cosiddette “materie etiche”. Che in realtà si chiamano “diritti civili”: libertà di scegliere come vivere, amare, curarsi. Tematiche come il “fine vita”, le leggi sulle droghe o sulla fecondazione assistita, il riconoscimento delle famiglie di fatto e dei diritti delle persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender (lgbt) sono pesantemente condizionate da una “ipoteca” vaticana che una classe politica subalterna e balbettante accetta supinamente. Noi pensiamo che invertire la “rotta”  sia necessario: un tassello fondamentale del cambiamento e della modernizzazione che la nostra società attende. Per fuoriuscire dal medioevo, per allinearsi alle democrazie europee più avanzate.  In questi anni abbiamo promosso iniziative per l’adozione dei registri per i testamenti biologici nei comuni del VCO, ci siamo occupati di RU486 e consultori, autodeterminazione delle donne, abbiamo fatto informazione sul tema dell’8 per mille e del finanziamento della Chiesa Cattolica, abbiamo promosso incontri a tema ed un cineforum laico. Abbiamo aperto un blog ed un gruppo facebook per fare circolare le nostre idee e proporremo (dopo un numero zero già “uscito”) la pubblicazione di  “Libert’aria” (periodico laico e libertario del VCO). Vogliamo continuare a proporre iniziative e per farlo abbiamo bisogno di rilanciare con forza il carattere aperto della nostra Consulta. Tornando a confrontarci con le associazioni (quelle fondatrici ed aderenti ed anche quelle che non lo sono),  i circoli culturali, i movimenti giovanili, le comunità religiose e spirituali minoritarie presenti nel territorio.  E ovviamente con tutte le persone che hanno a cuore laicità e diritti. Per farlo vi invitiamo a partecipare al seguente incontri:



a Verbania

Giovedì 14 Giugno Ore 21.00 presso la Sala Pestalozzi, in Corso Mameli 19 a Intra.

a Omegna

Presso il  Circolo Arci  Ferraris, in Via Manzoni 38,  Giovedì 21 Giugno alle ore 21.00

a Domodossola

Presso il Circolo Arci Badulerio, Via Francesco Ferrer 1, Giovedi 28 Giugno alle ore 21.00



Cordiali saluti,

Jean-Félix Kamba Nzolo

(Coordinatore della Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni)

Fabio Ruta

(Segretario Organizzativo della Consulta del VCO per la Laicità delle Isitituzioni e membro della assemblea del Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni)


giovedì 10 maggio 2012

COMUNICATO STAMPA del Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni sulle affermazioni dell' Agesci circa l'omossessualità

“RILANCIARE L’EDUCAZIONE LAICA, COMBATTERE L’OSCURANTISMO”

In un paese civile le tesi relative alla omosessualità sostenute nel seminario di studio organizzato da Agesci e dalla redazione di “Scout – Proposta Educativa” avrebbero destato una reazione durissima di tutte le sensibilità democratiche, del mondo accademico, delle associazioni professionali degli psicologi, degli educatori, dei pedagogisti. Delle reazioni indignate si sono manifestate, ma tra loro isolate, quasi fossero un semplice atto dovuto di fronte a esternazioni verso le quali cresce l’assuefazione. Ma  quanto traspare dagli atti del convegno non può passare sotto silenzio. L’orientamento discriminatorio nei confronti delle persone omosessuali viene addirittura proposto come offerta “educativa”. Chi ritiene che si debba educare alla eterosessualità ed inviare il giovane omosessuale dallo psicologo si invece pone al di fuori del consorzio civile ed  in opposizione alla comunità scientifica, che ormai da decenni ha chiaramente escluso che l’omosessualità sia una patologia. E non può certo vantare le proprie posizioni come se fossero pratiche pedagogiche. La pedagogia e le scienze dell’educazione debbono aiutare gli individui a formare liberamente la propria soggettività, in un percorso di crescita. Le negazione dell’identità sessuale delle persone omosessuali, comporta l’opposizione alla legittima piena realizzazione della sfera emotiva, affettiva del soggetto. Instillare  nelle giovani generazioni la persuasione che l’omosessualità sia paragonabile ad una patologia significa iniettare veleno e tossine culturali difficili da debellare. In una società già malata di misoginia, lesbofobia, omofobia, transfobia, bullismo, violenza.   Pensiamo che occorra battersi per una politica laica e dei diritti, contro le pulsioni oscurantiste e retrograde.  Ma pensiamo che il  “fronte” della lotta politica non sia l’unico. Altrettanto importante è risvegliare le sensibilità laiche nel mondo della cultura, del volontariato,  del lavoro sociale e dell’educazione. La delega, ormai diffusa, a settori confessionali degli aspetti educativi nuoce al pluralismo della società, che è invece garantito unicamente dalla scuola pubblica e laica. Si impone con urgenza una riflessione per l’intero mondo laico: quella volta al rilancio di una pedagogia dei diritti, fondata sul binomio libertà / responsabilità. Per i  molti appassionati della cultura scoutistica, ricordiamo infine che esiste da sempre, anche nel nostro Paese, una alternativa laica e non confessionale allo scoutismo di matrice cattolica e che tale alternativa è costituita dallo scoutismo laico del CNGEI (Corpo Nazionale Giovani Esploratrici ed Esploratori Italiani), che propugna una pedagogia aperta e moderna, sicuramente scevra dalle pesanti incrostazioni ideologiche clericali che talora affliggono la pedagogia di certo cattolicesimo.

Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni, in rappresentanza e a nome di Consulta Torinese, Consulta Milanese, Consulta Napoletana, Consulta Triestina, Consulta della Provincia di Pesaro e Urbino, Consulta Valdostana, Consulta del Verbano-Cusio-Ossola, Consulta di Parma, Consulta di Reggio Emilia.

mercoledì 25 aprile 2012

Sboccia la primavera laica nel VCO


Sboccia la primavera laica nel VCO. Riparte l'iniziativa per la difesa della laicità e per i diritti civili. E si rivolge ai cittadini, all'associazionismo, al mondo della scuola, della cultura, dell'impegno sociale.


Il 25 Aprile appare un giorno propizio per rilanciare il grande valore di un impegno diffuso in difesa della laicità delle istituzioni.
Ieri si è svolta una importante riunione della "Consulta del VCO per la laicità delle Istituzioni". Si è tracciato il bilancio di una esperienza che muove i primi passi nel 2010, costituita sulla spinta di singoli cittadini e realtà associative (tra le quali l'Associazione Luca Coscioni, il Presidio G. Ambrosoli di Libera, Arci VCO, Agedo, Arcigay Nuovi Colori, Chiesa Evangelica e Metodista) accomunati dalla esigenza di promuovere insieme una cultura laica inclusiva e pluralista e concrete battaglie per la difesa e la conquista dei diritti civili. La nostra Consulta è cofondatrice del Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni”, che collega simili esperienze nate in diverse realtà italiane e costituisce un riferimento importante per il mondo laico del nostro Paese. Vogliamo federare ed unire in una proposta e battaglia laica unitaria associazioni, circoli, movimenti giovanili, realtà del volontariato, della cooperazione, persone di diversa estrazione politica, culturale, religiosa. Siamo infatti convinti che la difesa della neutralità delle istituzioni di fronte al fatto religioso e la piena laicità delle stesse riguardi tutti i cittadini, nessuno escluso. Perché concerne la libertà di pensiero, la difesa del pluralismo, della libertà di scelta. In ultima analisi la laicità è una condizione essenziale ed insostituibile per la democrazia. Democrazia che nel nostro Paese ha subito attacchi scellerati ed oscurantisti di matrice confessionale, imponendo o cercando di imporre leggi liberticide sulle cosiddette “materie etiche”. Che in realtà si chiamano “diritti civili”: libertà di scegliere come vivere, amare, curarsi. Tematiche come il “fine vita”, le leggi sulle droghe o sulla fecondazione assistita, l'autodeterminazione delle donne, il riconoscimento delle famiglie di fatto e dei diritti delle persone lgbt, sono pesantemente condizionate da una “ipoteca” vaticana che una classe politica subalterna e balbettante accetta supinamente. Noi pensiamo che invertire la “rotta”  sia necessario: un tassello fondamentale del cambiamento e della modernizzazione che la nostra società attende. Per fuoriuscire dal medioevo, per allinearsi alle democrazie europee più avanzate.  In questi anni abbiamo promosso iniziative per l’adozione dei registri per i testamenti biologici nei comuni del VCO, ci siamo occupati di RU486 e consultori ed autodeterminazione delle donne, abbiamo fatto informazione sul tema dell’8 per mille e del finanziamento della Chiesa Cattolica, abbiamo promosso incontri a tema ed un cineforum laico. Abbiamo aperto un blog ed un gruppo facebook per fare circolare le nostre idee e proporremo (dopo un numero zero già “uscito”) la pubblicazione di  “Libert’aria” (periodico laico e libertario del VCO). Vogliamo continuare a proporre iniziative e per farlo abbiamo bisogno di rilanciare con forza il carattere aperto della nostra Consulta. Tornando a confrontarci con le associazioni (quelle fondatrici ed aderenti ed anche quelle che non lo sono), con i soci ed i promotori, con tutte le persone che hanno a cuore laicità e diritti. Per farlo proporremo, a partire da metà Giugno, una serie di iniziative, alle quali vi chiediamo sin da ora la disponibilità a partecipare e costruire insieme a noi.
Innanzitutto organizzeremo, a breve distanza l'uno dall'altro, 3 incontri: a Verbania, Omegna, Domodossola. Si tratterà di incontri aperti a tutti i cittadini ed a quelle realtà dell'associazionismo, della cooperazione, della promozione culturale, del volontariato, interessate a confrontarsi con le proposte della Consulta in materia di Laicità e Diritti. In seguito a questi incontri vorremmo che si creasse, per ogni area zonale (Verbano, Cusio, Ossola) un presidio di riferimento in grado di fare iniziativa e, più in generale, promuovere il rilancio della Consulta come strumento inclusivo: capace di mettere in relazione una pluralità di soggettività e sesibilità diverse. Successivamente a questa fase intendiamo procedere rilanciando iniziative tematiche, tra le quali:
1) Incontri di presentazione della cultura laica nelle scuole, magari in riferimento a tematiche di carattere scientifico o a occasione come il "Darwin day" (a questo proposito invitiamo insegnanti, direttori didattici e studenti a prendere contatto con noi).
2) Iniziative pubbliche in favore dei diritti LGBT e contro l'omofobia.
3) Iniziative di informazione sui costi della Chiesa Cattolica (in seguito alle mobilitazioni di questi mesi notevoli dossier e documentazioni sono stati pubblicati su giornali come "l'espresso" e sui principali quotidiani nazionali. Ricerche in merito da tempo vengono effettuate da Associazioni come l'UAAR).
Ovviamente continua la campagna per la adozione nei comuni del VCO dei registri per i testamenti biologici ed a questa iniziativa potrebbero aggiungersene altre volte a richiedere alle istituzioni locali prese di posizione sui temi laici ed i diritti.
Come vedete il lavoro da fare è davvero molto. E abbiamo bisogno di tutto il vostro aiuto ed il vostro sostegno.

mercoledì 18 aprile 2012

Riunione della Consulta Laica del VCO

VERBANIA INTRA  CORSO MAMELI 19, 
PRESSO SALA PESTALOZZI -MARTEDI' 24 APRILE 2012 ORE 18


vi invitiamo a partecipare a questo importante incontro per progettare insieme le prossime iniziative della nostra Consulta. Nonostante le non infinite energie siamo riusciti, in poco più di un anno, a divenire una realtà culturale e politica del territorio provinciale. Collegata ad una realtà nazionale delle consulte laiche in continua evoluzione ed espansione. Siamo riusciti a proporre dei contenuti importanti, concentrandoci nell'anno passato sul tema della libertà di scelta in materia di fine vita. Già tre consigli comunali del VCO (Baveno, Villadossola, Montescheno) hanno approvato la nostra proposta di adozione del registro per i testamenti biologici. Il consiglio comunale di Domodossola dovrebbe discutere di questo tema nella prossima seduta consigliare. A Verbania c'è l'impegno dei gruppi consigliari di minoranza di centrosinistra (dopo la "brutta figura" di qualche mese fa, tra astenuti ed assenti) a riproporre l'argomento, con la nostra pressante richiesta di estendere trasversalmente l'iniziativa a tutti gli esponenti della maggioranza sensibili all'argomento. Ma non vogliamo limitarci a proporre questo - pur interessantissimo - tema. Vogliamo riprendere il filo di una organizzazione provinciale capace di raccogliere e federare in una ottica laici energie dell'associazionismo, del volontariato, della cooperazione, del sindacato, dei movimenti giovanili. E vogliamo riprendere altri temi ed altre battaglie. Tra cui: - Lotta alla omofobia e diritti lgbt; educazione laica e pedagogia libertaria; pluralismo religioso e filosofico; separazione tra stato e chiesa; abolizione dei privilegi accordati alle gerarchie confessionali; filosofia della scienza ed evoluzionismo; ecc.
Come al solito vi ricordo che abbiamo bisogno del vostro aiuto e della vostra presenza. Insieme si riparte.

VI ASPETTIAMO


mercoledì 4 aprile 2012

TEMPI DI DICHIARAZIONE DEI REDDITI: LA TRUFFA DELL’8 PER MILLE

Premessa

La Repubblica italiana riconosce la libertà di religione, di culto e di associazione. Il nostro ordinamento giuridico prevede poi specifici regimi per i rapporti fra lo Stato e la Chiesa cattolica (Concordato) e lo Stato e le altre confessioni religiose (Intese).All’interno di questo complesso insieme di disposizioni la legislazione statale dal 1984 prevede anche il finanziamento diretto da parte dello Stato. Tale meccanismo è noto come “otto per mille”, consistendo nella destinazione di una quota pari all’8 x 1000 del gettito IRPEF allo Stato, alla Chiesa cattolica o alle confessioni religiose che hanno stipulato una Intesa con lo Stato che preveda tale finanziamento (la Chiesa Valdese, l’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno, le Assemblee di Dio in Italia, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Chiesa Evangelica Luterana in Italia).L’istituto dell’otto per mille è stato introdotto per superare il precedente istituto noto come “congrua” (il finanziamento diretto dello Stato alla Chiesa cattolica per pagare gli stipendi e le pensioni dei sacerdoti), configurando un nuovo meccanismo che fosse in grado di fornire mezzi adeguati e quantitativamente comparabili ai precedenti ed allo stesso tempo affidare ai cittadini la scelta in merito.Pochi italiani sono a conoscenza di come funziona il meccanismo del cosiddetto 8 per mille dell’IRPEF. E’ necessario che il Ministero dell’Economia si faccia promotore di una campagna di informazione che restituisca agli italiani la possibilità di scegliere coscientemente, come la legge vuole, la destinazione di questa parte del proprio reddito.

La situazione attuale
Il contribuente può indicare a chi devolvere la sua quota dell’8 per mille dell’IRPEF. Quello che non molti sanno è che chi non dà alcuna indicazione vede la sua quota versata ai soggetti ammessi, ed elencati in fondo al modulo di dichiarazione dei redditi, in modo proporzionale alle preferenze che gli altri (e non lui) hanno espresso. In altre parole, chi non ha indicato alcuna scelta, vede la sua quota devoluta a soggetti per i quali può anche provare la massima repulsione o diffidenza. E’ questo uno dei tanti imbrogli italiani, consumato ai danni di milioni di persone alle quali viene negata una corretta informazione su cosa si fa dei loro quattrini.E’ avvenuto così che negli ultimi anni la chiesa cattolica, pur avendo ottenuto indicazioni corrispondenti a meno del 30% del totale, sia riuscita ad accapararsi quasi il 90% dell’ammontare totale dell’8 per mille dell’IRPEF (circa 1 miliardo di euro, invece di circa 300 milioni di euro che le spetterebbero effettivamente): inoltre, per le somme percepite, la CEI presenta un rendiconto a carattere informativo, non soggetto ad alcun controllo da parte dell’autorità statale.A tal fine è stata ed è ulteriormente aiutata dalla del tutto inesistente opera di divulgazione e propaganda che lo Stato italiano ha fatto e fa in favore della propria quota dell’8 per mille (della quale occorre ancora ricordare che, in passato, larga parte veniva destinata mediamente ad interventi riferiti al culto cattolico); questa latitanza dello Stato si contrappone alla martellante propaganda che la Chiesa cattolica ha fatto e fa sempre più attivamente, con vere e proprie campagne pubblicitarie, che incidono per circa l’1% dei ricavi (circa 10 milioni di euro), in favore della propria quota dell’8 per mille.Lo Stato, per il 2012, destinerà il proprio 8 per mille alle seguenti attività: “scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale”. Riteniamo che si tratti di una formulazione troppo vaga e generica sotto la quale non vorremmo che si nascondessero in realtà le solite “marchette” dirette i indirette alla Chiesa cattolica, agli enti e alle associazioni cattoliche, come regolarmente è avvenuto nel passato.

Una proposta per il futuroSe questo è il quadro della situazione, sorge immediatamente una considerazione.Perché la quota inoptata dell’8 per mille non viene per intero destinata ad alimentare un fondo permanente destinato alle emergenze per calamità naturali quali terremoti, alluvioni, frane? E, per la quota che auspicabilmente non dovesse essere assorbita dalle emergenze, finalizzato ad interventi di ricostruzione, adeguamento, prevenzione del rischio? Questo fondo dovrebbe essere oggetto di una gestione e rendicontazione separata dal Bilancio dello Stato, affidata ad una authority ad hoc, indipendente dal Governo.E, qualora si insistesse a perpetuare l’imbroglio ai danni degli italiani sull’attribuzione della quota inoptata, si potrebbe proporre di inserire tra i possibili beneficiari dell’8 per mille un “fondo emergenze”, con l’obbligo, per questo, e per lo Stato italiano, di pubblicizzare, propagandare e promuovere le proprie attività, esattamente come fa la Chiesa cattolica. Molti italiani sarebbero felici di dare questo contributo e la quota dell’8 per mille rimasta senza opzione andrebbe a ridursi sensibilmente.
Per la dichiarazione dei redditi del 2011
Fino a quando non verranno introdotte significative modifiche in senso di rispetto della laicità delle istituzioni relativamente al meccanismo di assegnazione dell’8 per mille fra lo Stato, la Chiesa cattolica e le altre confessioni religiose, nonché relativamente alla destinazione dei fondi dello Stato derivanti dal gettito della propria quota dell’8 per mille, il nostro invito ai cittadini che hanno a cuore la laicità delle istituzioni, è quello di non devolvere né alla Chiesa cattolica, né allo Stato (le due opzioni rischiano troppo spesso di coincidere) il proprio 8 per mille, bensì di destinarlo ad una delle confessioni religiose minoritarie, controllando con attenzione come tali fondi vengono spesi ed utilizzati dalle singole organizzazioni religiose, di anno in anno.
Vigilanza laica!
Guarda il Video 8x1000

TEMPI DI DICHIARAZIONE DEI REDDITI: PER UN BUON USO DEL 5 PER MILLE

Destina il Tuo 5x1000 alla Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
Nei suoi anni di attività la Consulta è stata protagonista di numerosissime iniziative, convegni e proposte, caratterizzandosi come uno dei più attivi istituti culturali piemontesi, in costante crescita di adesioni e progetti, esempio e punto di riferimento per la nascita di numerose Consulte gemelle in altre città italiane.Anche quest’anno il calendario delle iniziative è denso di progetti ad alto contenuto culturale e di attualità: la Giornata di Giordano Bruno, la Quarta “Rassegna biennale del Cinema Laico”, la Lectio Magistralis sulla Laicità collegata al Premio Adriano Vitelli  “Laico dell’Anno”, la Commemorazione del XX Settembre e la Manifestazione “Laici in piazza", il Convegno di studi annuale su "Scienza e Laicità”, i corsi di bioetica laica e di storia del pensiero laico all'UNITRE, i corsi di storia delle religioni e del libero pensiero e di storia della massoneria all'Università Popolare, i corsi sperimentali di storia delle religioni e del libero pensiero come ora alternativa alla religione cattolica nelle scuole, il corso di educazione sessuale nelle scuole secondarie superiori, il percorso turistico “Alla scoperta di Torino laica, risorgimentale e massonica”, le presentazioni di libri, la produzione di DVD, le mostre storiche, la collaborazione e la cura della rivista “Quaderni Laici”, sono solo alcuni esempi delle iniziative in programma.I mezzi di cui la Consulta dispone sono tuttavia ben lontani dall’essere adeguati ad un simile sforzo. La Consulta infatti non è riconosciuta al pari degli altri istituti culturali della Regione Piemonte, non essendo inserita nella legge regionale 49 che da tempo attende una revisione. Soltanto la convinta adesione ed il concreto sostegno, anche economico, dei cittadini alle attività della Consulta potrà consentirci di far fronte a queste importanti iniziative culturali e ai sempre più impegnativi compiti che attendono le battaglie per la difesa della laicità delle istituzioni e per la diffusione della cultura laica.
Ti chiediamo di destinare il 5 per mille dell’IRPEF a sostegno della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni. Questa scelta non comporta una spesa per Te, essendo una quota d'imposta a cui lo Stato rinuncia. Se non effettuerai alcuna scelta, il 5 per mille resterà allo Stato.
Come devolvere il 5x1000 alla Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni?
È davvero semplice:
1. compila il modulo 730, il CUD oppure il Modello Unico;
2. firma nel riquadro "Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale..."
3. indica il codice fiscale della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni: 97663330013

Puo destinare il 5x1000 anche chi non compila la dichiarazione dei redditi, ovvero la persone che hanno solo il modello CUD fornitogli dal datore di lavoro o dall'ente erogatore della pensione.
Come fare?È sufficiente compilare la scheda e presentarla, in busta chiusa:
  • allo sportello di un ufficio postale o a uno sportello bancario che provvederà a trasmetterle all'Amministrazione finanziaria (il servizio è gratuito)
oppure
  • a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (commercialista, CAF, etc.) Quest'ultimo deve rilasciare, anche se non richiesta, una ricevuta, attestante l'impegno a trasmettere le scelte.
Sulla busta occorre scrivere: "scelta per la destinazione del cinque per mille dell'Irpef", e indicare cognome, nome e codice fiscale del contribuente.
Grazie per aiutarci a difendere la laicità delle istituzioni ed a diffondere la cultura laica!

lunedì 19 marzo 2012

Basta Omofobia, usciamo dal medioevo

COMUNICATO STAMPA
"Basta omofobia, usciamo dal medioevo"

Esprimiamo a nome della "Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni" totale solidarietà all'amico Marco Coppola e agli altri ragazzi che sono stati oggetto di una grave aggressione omofoba in una discoteca del luinese. Questa aggressione richiede che sia fatta giustizia nelle sedi appropriate. Simili intollerabili avvenimenti non sono purtroppo isolati nel nostro Paese. E' necessario che venga approvata con urgenza una normativa antidiscriminazione, utile a contrastare l'omofobia. E' altrettanto necessario che venga riconosciuta alle coppie omosessuali e lesbiche, come alle famiglie omogenitoriali, una piena parità di diritti. L'Italia deve finalmente potere uscire dal medioevo.

Fabio Ruta (segretario organizzativo della "Consulta del VCO per la laicità delle istituzioni")
Jean-Félix Kamba Nzolo (coordinatore della "Consulta del VCO per la laicità delle istituzioni")

giovedì 15 marzo 2012

Ultimo appuntamento del CineLaico promosso dalla Consulta del Verbano Cusio Ossola per la laicità delle Istituzioni e dall'Arci V.C.O.

                    Film
“LE INVASIONI BARBARICHE” di Denis Arcand
Venerdì 23 marzo 2012, ore 21
Circolo ARCI “ Franco Ferraris” in Via Manzoni -Omegna

Le invasioni barbariche è un film canadese del 2003, scritto e diretto da Denys Arcand, vincitore di numerosi premi tra cui l’Oscar al miglior film straniero, dedicato delicato tema dell’eutanasia.

La serata sarà preceduta da una breve presentazione della Consulta Laica del VCO e della richiesta da presentare all'Amministrazione di Omegna per sollecitare l'istituzione del registro dei testamenti biolgici.

martedì 6 marzo 2012

Premio di laurea Carlo Ottino



Premio di laurea Carlo Ottino
Anno accademico 2012-2013
1. Il Centro di documentazione ricerca e studi sulla cultura laica “Piero Calamandrei” onlus, in collaborazione con la Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, la FNISM – Federazione Nazionale Insegnanti, Sezione di Torino "Frida Malan", l'Associazione Ex allievi del Liceo "V. Alfieri", bandisce un Premio di € 1.500,00 da attribuire a una tesi di laurea magistrale su aspetti storici, giuridici, filosofici della laicità in Italia, discussa nelle Università del Piemonte e della Val d'Aosta nel corso dell’anno accademico 2012-2013. Con questo Premio le suddette Associazioni e un gruppo di amici e colleghi intendono onorare la memoria di Carlo Ottino (Torino, 1929 - 2011), che fu docente di storia e filosofia nella scuola secondaria superiore, attivo nella FNISM e in numerose Associazioni per la laicità della scuola e dello Stato. Carlo Ottino ebbe i valori di laicità, di libertà, di giustizia sociale come costante punto di riferimento del suo impegno intellettuale, morale, politico e operò per trasmetterli alle nuove generazioni attraverso l'esempio e l'insegnamento.

2. La domanda di ammissione, redatta su carta libera, dovrà pervenire entro il 31 marzo 2014 al Centro studi “Piero Calamandrei”, via Avigliana 42, 10138 Torino.
L’aspirante dovrà indicare : nome, cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale, residenza e recapito telefonico.
Alla domanda dovranno essere allegati:
a) certificato di laurea, con indicazione degli esami sostenuti e del voto riportato, oltre alla data e alla votazione dell’esame di laurea,
b) la tesi di laurea in unica copia,
c) una sintesi, in sette copie, della tesi di laurea (di non più di 25.000 battute).

3. Il Premio verrà conferito a giudizio insindacabile di una Commissione composta da:
Michelangelo Bovero
Marco Chiauzza
Alfonso Di Giovine
Tullio Monti
Gian Enrico Rusconi
Massimo L. Salvadori
Carlo A. Viano

4. La motivazione della Commissione e la sintesi della tesi premiata saranno pubblicate sulla rivista “Quaderni laici”.
Il Presidente del Centro Studi “Piero Calamandrei”
Prof. Massimo L. Salvadori
Torino, 1° marzo 2012

mercoledì 29 febbraio 2012

La Consulta incontra gli studenti

Foto dell'incontro di presentazione della Consulta del Verbano- Cusio- Ossola  per la Laicità delle Istituzioni agli studenti del liceo Cavallieri di Verbania Pallanza da parte di Gretta Moretti e Jean-Félix Kamba Nzolo (coordinatore), martedì 28 febbraio 2012.

venerdì 17 febbraio 2012

Appello: No al Concordato, no ai cappellani militari

Pur prescindendo le nostre organizzazioni da qualsiasi riferimento di credo o di non credo religioso, si comunica l'adesione all'appello da parte del Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni e delle seguenti Consulte ad esso aderenti:

Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Napoletana per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Triestina per la Laicità delle Istiruzioni
Consulta Valdostana per la Laicità delle Istituzioni
Consulta di Parma per la Laicità delle Istituzioni
Consulta del Verbano-Cusio-Ossola per la Laicità delle Istituzioni
Consulta della Provincia di Pesaro e Urbino per la Laicità delle Istituzioni

embargo fino alle ore 10 del 18 febbraio 2012
          
                      No al Concordato, no ai cappellani militari
   Nel momento in cui l’Italia attraversa un’aspra crisi economica e sociale e chiama tutti a fare sacrifici e a rinunciare a diritti pur legittimamente acquisiti anche la Chiesa cattolica romana deve fare la sua parte.
   Riteniamo perciò doveroso che le autorità cattoliche dimostrino la disponibilità a ridiscutere alcuni dei privilegi ottenuti con il nuovo Concordato, stipulato il 18 febbraio 1984, e con successivi accordi economici e normativi direttamente o indirettamente derivanti da quel patto. Sarebbe infatti scandaloso se la gerarchia cattolica non rinunciasse ora ai privilegi concordatari, così come auspicava il Concilio Vaticano II.
   In tale contesto, cercando di seguire Cristo nostra pace, noi riteniamo che l’istituto dei cappellani militari, che gli accordi Stato-Chiesa di fatto inquadrano nelle Forze armate, con relative stellette e retribuzioni, strida con la laicità dello Stato e con lo spirito dell’Evangelo di pace che dovrebbe animare sempre ogni attività ecclesiale. Al di là della buona volontà personale, l’istituzione stessa dei cappellani militari – come ci hanno profeticamente ricordato, tra gli altri, don Lorenzo Milani e padre Ernesto Balducci, e il vescovo don Tonino Bello – significa un appoggio simbolico alle armi. E se possiamo comprendere la volontà di assistere pastoralmente i militari, riteniamo che questa funzione non vada assolta da sacerdoti con le stellette e pagati dallo Stato, ma in altro modo, per esempio attraverso le parrocchie nel cui territorio sono stanziate caserme e centri militari o con distacchi volontari di preti o diaconi per le missioni all’estero, pronti a benedire le persone, ma mai le armi.
   Da più parti, in questi giorni, si è chiesto che il governo, che vuole caratterizzarsi per una politica di rigore, ridimensioni gli investimenti per la Difesa, in specie per l’acquisto degli aerei F-35, una spesa onerosissima - per noi incompatibile con le esigenze meramente difensive cui la nostra Patria è obbligata dalla Costituzione -  che potrebbe lodevolmente essere risparmiata, dirottando invece quell’immenso fiume di denaro per iniziative sociali e per aiutare gli strati più deboli della popolazione.                                 
 Speriamo che le comunità cristiane con i loro pastori siano con noi contro l’acquisto degli F-35 e contro le immense spese militari, e per promuovere invece la Difesa popolare nonviolenta.
   Imploriamo da Dio il dono della pace, ripetendo a noi stessi e a tutti: “Se vuoi la pace, cerca e prepara la pace”.
 Roma, 18 febbraio 2012
28° dalla firma del nuovo Concordato

promuovono: Cipax, Cdb SanPaolo, Pax Christi Roma                                            

mercoledì 15 febbraio 2012

Vademecum per chi non sceglie l'insegnamento della religione cattolica

Al fine di garantire una corretta informazione in merito alla scelta se avvalersi o meno dell'insegnamento della religione cattolica nelle scuole e soprattutto di vedere concretamente garantite le 4 opzioni (compresa quella delle materie alternative) a disposizione di chi non intenda avvalersene, si pubblica questo breve Vademecum informativo complessivo su tutta la vicenda dell'insegnamento della religione cattolica (IRC) e dell'ora alternativa.


Si ricordi che IRC:


- è un insegnamento confessionale cattolico, in quanto gli insegnanti sono selezionati dalla curia, con titoli di studio conseguiti presso istituti riconosciuti dalla Santa Sede e non con concorsi pubblici.
- si tratta di una condizione di privilegio nei confronti di una confessione, sia pure la più numerosa nel paese, che spesso si traduce nella presenza di una forte simbologia cattolica in una scuola che dovrebbe essere laica e pubblica.
- è una materia pienamente facoltativa (Nuovo Concordato del 1984; sentenze che la Corte Costituzionale ha emesso sulla questione: n. 203/1989, n. 13/1991, n. 290/1992 e relative circolari applicative): avvalersi o non avvalersi dell’IRC(insegnamento della religione cattolica) è una libera scelta. L’art. 9 della legge n. 121 del 1985, che recepisce il neo-Concordato del 1984, dispone che il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell’IRC è garantito a ciascuno e che tale scelta non può dare luogo ad alcuna forma di discriminazione.
- la scelta va fatta all’atto dell’iscrizione ed «ha effetto per l'intero anno scolastico cui si riferisce e per i successivi anni di corso nei casi in cui è prevista l'iscrizione d'ufficio, fermo restando, anche nelle modalità di applicazione, il diritto di scegliere ogni anno se avvalersi o non avvalersi dell'Irc» (Intesa tra la CEI e il MPI :Punto 2.1 del DPR 751/85; DL 297/94 artt..310-11,Testo Unico sulla legislazione scolastica). La scuola deve ogni anno fornire un'adeguata e tempestiva informazione per garantire la possibilità di modificare o confermare la scelta: quindi i genitori o gli studenti che intendono cambiare la scelta per l'anno scolastico successivo devono notificarlo espressamente alla scuola entro gennaio-febbraio, mesi delle iscrizioni.
Se non ci si avvale dell’IRC ci sono quattro diverse possibilità, che le scuole sono tenute a garantire tutte:


1) “attività alternative” all’IRC (indicate nei moduli delle scuole come “attività didattiche e formative”) . Per la difficoltà di gestire l’orario degli insegnanti, per la carenza di fondi, per i tagli al personale, le scuole tendono a non attivarle. Ma, se sono richieste (anche da un solo studente, così come per l’IRC), la scuola è tenuta ad organizzarle. Sono deliberate dal Collegio dei docenti,sentito il parere di alunni e genitori, e prevedono un programma e un docente apposito, oltre alla valutazione del profitto sotto forma di giudizio (escluso dalla media dei voti). Occorre chiarire che l’attività alternativa è dovuta e, qualora non ci fossero i docenti, si deve procedere alla chiamata di un incaricato, come si farebbe per qualsiasi altra disciplina. Le attività sono finanziate con i fondi di appositi capitoli di spesa stabiliti ogni anno, regione per regione, con la Legge Finanziaria ("Spese per l'insegnamento della religione cattolica e per le attività alternative all'insegnamento della religione cattolica, con esclusione dell'IRAP e degli oneri sociali a carico dell'amministrazione").


2) studio individuale: la scuola deve individuare locali idonei ed assicurare adeguata assistenza.
3) libera attività di studio e/o ricerca senza assistenza di personale docente. La scuola è comunque tenuta a garantire la sicurezza e la vigilanza.
4) non essere presente a scuola: chi non ha scelto l’IRC non ha alcun obbligo, e quindi non è tenuto ad essere presente a scuola durante l’ora di IRC.. Naturalmente i genitori degli allievi minorenni devono dichiarare per iscritto che consentono ai figli di assentarsi dalla scuola in quelle ore. Questa possibilità è stata inizialmente definita dalla circ. min. 9/1991 applicativa delle sentenze della Corte costituzionale n.203/1989,n.13/1991 per le quali chi non segue l’insegnamento della religione cattolica è in uno "stato di non obbligo".
Non obbligo significa non essere costretti a nulla contro la propria volontà. (ad es. non si può essere trasferiti in classi diverse dalla propria, non si può essere costretti a stare in classe durante l’IRC, non si può essere costretti a scegliere l’uscita dalla scuola se non è una libera scelta, non si può essere costretti a fare un’attività alternativa se non si è liberamente scelta quell’opzione).
Ovviamente l'insegnante di RC non deve partecipare agli scrutini di chi non si avvale. Per chi si avvale, il DPR 202 /1990 al punto 2.7 recita : “nello scrutinio finale, nel caso in cui la normativa statale richieda una deliberazione da adottarsi a maggioranza, il voto espresso dall’insegnante di religione cattolica, se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale”, ciò al fine di evitare promozioni (o bocciature) determinate soltanto dalla scelta dell’IRC. Tale norma vale anche, allo stesso modo, per i docenti di materia alternative.
Anche se questa disposizione non dovrebbe dare adito a interpretazioni controverse, vi sono sentenze discordanti emesse da Tribunali Amministrativi Regionali. Che il giudizio motivato, trascritto a verbale, non sia rilevante sul piano del computo effettivo dei voti è chiaramente affermato nella Sentenza n. 780 del 16 ottobre 1996 emessa dalla prima sezione del TAR del Piemonte, oltre che dalla limpida interpretazione del ministro P.I. on. Giancarlo Lombardi, in carica nel 1990.

COMPORTAMENTI ILLEGITTIMI


Sulla base di quanto detto e in rapporto alla laicità della scuola pubblica, alcuni comportamenti tenuti dalla scuola sono illegittimi.


Ad esempio:


• non organizzare le attività previste e scelte in alternativa all'IRC.
• consegnare moduli che non prevedono rigorosamente le 4 opzioni.
• convincere i genitori a cambiare la scelta espressa.
• impedire di cambiare la scelta da un anno all'altro.
• impedire all'allievo di uscire dalla scuola durante l'ora di religione e/o fissare l'IRC in un orario che impedisca l'uscita da scuola (in particolare nella scuola materna ed elementare).
• utilizzare l'ora di religione per altre attività scolastiche
• fare propaganda religiosa all'interno della scuola (visite pastorali, pellegrinaggi, benedizioni...)
• valutazione in pagella dell'IRC e/o delle attività alternative.
• richiesta di pagamento per usufruire delle attività alternative. A tale proposito in una nota del 7 marzo 2011 del ministero dell’Economia e delle Finanze concordata con il MIUR si evidenzia che :
Al riguardo, poiché a seguito della scelta effettuata dai genitori e dagli alunni, sulla base della normativa vigente, di avvalersi dell'insegnamento delle attività alternative, le stesse costituiscono un servizio strutturale obbligatorio, si ritiene che possano essere pagate a mezzo dei ruoli di spesa fissa.
Non avvalersi dell’IRC è un tuo diritto: esigi che sia pienamente rispettato!

ORA ALTERNATIVA ALL’IRC: UN DIRITTO CHE DEVE ESSERE GARANTITO

La C.M. n. 9 del 18 gennaio 1991, sulla base degli accordi di revisione del Concordato stipulati nel 1984 fra lo Stato italiano e la Santa Sede ed in ottemperanza alla sentenza della Corte Costituzionale n°13/1991, chiarisce il carattere pienamente facoltativo della frequenza dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche. In particolare, stabilisce per coloro che non intendono avvalersi di tale insegnamento la possibilità di scegliere fra quattro differenti opzioni: non presenza a scuola durante le ore di IRC, studio assistito da parte di personale docente, studio non assistito nei locali dell’istituto scolastico, attività didattiche e formative (meglio note come “ora alternativa”).
Il mondo laico, com’è noto, rifiuta in linea di principio la presenza all’interno della scuola pubblica di un insegnamento di natura confessionale (non si tratta infatti di una storia delle religioni o del fatto religioso) impartito da docenti scelti dalle autorità ecclesiastiche ma pagati dallo Stato italiano con i soldi di tutti i contribuenti (si noti, fra l’altro, che i tagli previsti dai nuovi quadri orari legati alla riforma “Gelmini” risultano ancor più consistenti se si tiene conto che in essi viene conteggiata anche l’ora di religione, la quale, essendo facoltativa, non dovrebbe essere computata nell’offerta formativa). Negli ultimi anni il dibattito si è fatto particolarmente vivace e si è intrecciato con quello più ampio sull’opportunità di introdurre nella scuola pubblica un insegnamento del fatto religioso o di storia delle religioni (e non solo di quella cattolica) non confessionale e fondato su criteri di scientificità; e, in caso di risposta affermativa, sull’alternativa fra l’ipotesi che tale insegnamento venisse diluito all’interno delle discipline già esistenti e quella che esso fosse una disciplina pienamente autonoma con tanto di docenti, voto e orario specifici. In effetti, sono stati praticati alcuni esperimenti miranti a introdurre tale insegnamento proprio nell’ambito dell’ora alternativa. Si tratta di tentativi interessanti e da incentivare, ma è importante ribadire che in nessun caso essi devono portare ad indebolire l’assoluta facoltatività dell’IRC, ed in particolare l’effettiva possibilità di scegliere di non avvalersi di alcun insegnamento ad esso alternativo.

Resta il fatto che attualmente il problema principale è quello di garantire l’effettiva agibilità di tutte le scelte previste dalla normativa. In particolare, appare preoccupante il fatto che negli ultimi anni è diventato sempre più difficile per studenti e famiglie ottenere l’attivazione dell’ora alternativa; cosa che appare assai grave sia in linea di principio che per le sue concrete conseguenze. Innanzitutto, infatti, l’esigibilità di un diritto garantito dalla legge deve essere difesa da tutti i laici, anche da coloro che non nutrono particolari entusiasmi per l’ora alternativa. In secondo luogo, mentre nelle scuole superiori la non attivazione dell’ora alternativa si traduce perlopiù nell’uscita da scuola, la situazione è ben diversa nel caso della scuola primaria e media inferiore. E’ quanto emerge un’indagine promossa dalla Consulta Torinese per la Laicità delle istituzioni, dal Comitato Torinese per la Laicità della Scuola, dal COOGEN, dalla FNISM Torino, dal CIDI Torino, dall’Associazione “31 ottobre”, dalla CUB Scuola e dal Gruppo di Studi Ebraici Torino. Dai dati raccolti risulta che in molte scuole l’ora alternativa non viene attivata, anche a fronte di un numero di richieste non sempre irrilevante. Soprattutto nelle scuole primarie il risultato concreto è che durante le ore di IRC i bambini non avvalentisi vengono spesso parcheggiati in altre classi o invitati ad essere presenti come uditori alle lezioni di religione; quando non sono gli stessi genitori, timorosi di vedere i propri figli abbandonati a se stessi, a preferire da ultimo farli frequentare l’IRC.


Il pretesto addotto dai dirigenti scolastici per non attivare l’ora alternativa è che le scuole, a maggior ragione in questo periodo di tagli dei finanziamenti, non sarebbero in grado di sostenerne i costi. In realtà i decreti del Ministero dell’Economia e delle Finanze stanziano ogni anno cifre cospicue per il pagamento sia dei docenti di IRC a tempo determinato, sia degli insegnanti di ora alternativa: in particolare, a livello piemontese sono disponibili ogni anno circa 38 milioni di euro ripartiti fra i vari ordini di scuola. Pertanto non c’è alcun bisogno che i dirigenti scolastici raschino il fondo di bilanci di istituto sempre più dissestati; è sufficiente che, a fronte di richieste di ora alternativa, richiedano i fondi necessari disponibili a livello regionale.
Insomma, la situazione è in grande movimento e va tenuta costantemente sotto controllo, per evitare abusi e inadempienze e l’associazionismo laico è pronto a continuare la propria battaglia anche su questo terreno, al servizio dei diritti degli studenti, delle famiglie e della laicità della scuola.


Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
Comitato Torinese per la Laicità della Scuola
Associazione “31 ottobre per una scuola laica e pluralista promossa dagli evangelici italiani”
CIDI Centro Iniziativa Democratica Insegnanti
CGD Coordinamento Genitori Democratici Piemonte
COOGEN Coordinamento Genitori Nidi, Materne, Elementari, Medie
CUB Scuola
FLC-CGIL Torino
FNISM Federazione Nazionale Insegnanti
Gilda degli insegnanti
Gruppo di Studi Ebraici
MCE Movimento di Cooperazione Educativa
UIL Scuola

Siti su cui puoi approfondire l’argomento:


mercoledì 1 febbraio 2012

Voto a VB sul testameto biologico

“…Io amo la vita, Presidente. Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l’amico che ti delude. Io non sono né un malinconico né un maniaco depresso – morire mi fa orrore, purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita – è solo un te...stardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche. Il mio corpo non è più mio ... è lì, squadernato davanti a medici, assistenti, parenti. Montanelli mi capirebbe. Se fossi svizzero, belga o olandese potrei sottrarmi a questo oltraggio estremo ma sono italiano e qui non c’è pietà.” Piergiorgio Welby, estratto dalla lettera aperta al Presidente della Repubblica.


            Conoscere per deliberare
"Ecco come hanno votato in Consiglio Comunale a Verbania sulla proposta di istituzione del Registro per i Testamenti Biologici"


Actis Alberto (PDL) : Sì (ha motivato la sua scelta)
Bava Carlo (Cittadini con voi): Assente
Boldi Roberto (PDL): No (ha condiviso le parole di Tigano)
Bombace Savino (IDV): Sì (ha motivato la sua scelta di civiltà)
Bonzanini Marco (PD): Sì
Canale Maria (PDL): No
Canali Andrea (PDL): No (motivandolo religiosamente da cattolico)
Capra Daniele(PDL): No
Carazzoni Andrea(PDL): No
Caretti Fabrizio (PD): Astenuto
Chifu Ioan Adrian: Assente
Colombo Damiano (pdl): No (motivandolo da cattolico, che la vita la
dona Dio e solo lui può toglierla…)
Cozza Carla: Assente
Cozzi Sergio(Lista Civica di centrodestra): Astenuto (motivandola in
quanto in molti Comuni non è stato votato)
De Ambrogi Corrado (PD): Sì
De Benedetti Giovanni (PD): Assente
Di Gregorio Vladimiro (gruppo comunista): Sì
Farah Attalla (PDL): No (ha dichiarato che pensava di non partecipare
al voto ma poi dopo la discussione ha deciso di votare contro perché
cattolico (???) )
Franzi Francomaria (PDL): No
Gagliardi Adriana (PDL): Sì
Giani Gian Maria (PD): Sì (è intervenuto parlando della sua
esperienza personale)
Giordani Ivan (Lega): astenuto
Idi Donata (PD): assente
Immovilli Michael (PDL): Astenuto
Incerto Valentina (PDL): astenuta
Iracà Felice (Cittadini con Voi): Astenuto (Curiosità: il suo gruppo
aveva dichiarato pubblicamente di appoggiare la proposta
)
Marinoni Stefano(Lega): No
Quaranta (Lega): No
Montarone Stefania (PD): Assente (Curiosità: ex socialista,
approdata nel PD. Presente parte della seduta ha abbandonato l’aula tempo prima
che venisse posto l’ordine del giorno in discussione
.)
Rago Michele (PD): Assente
Restelli Giorgio (Lega): Astenuto
Rolla Angelo (PD): Sì
Scarpinato Lucio (PID): Astenuto
Sergio Rocco (PDL): Astenuto
Tambolla Antonio (PID): Astenuto (a nome del PID ha dichiarato che il
gruppo si asteneva in quanto la materia è molto complessa)
Tigano Giorgio (PDL): No (visceralmente contrario ma non in senso
religioso, francamente non si è capito…)
Varini Pier Giorgio (PD): Sì
Volpe Sciumè Fabio (PID): astenuto
Zacchera Marco (PDL): No
Zanotti Claudio (PD): Astenuto (Curiosità: senza parole)
Zorzit Marcella (Cittadini con Voi): Assente

martedì 31 gennaio 2012

Za&ZA affossano il registro per i testamenti biologici a Verbania

                                                      COMUNICATO STAMPA
                     



Immagine di archivo: Un momento di incontro con Mina Welby promosso dalla "Consulta del VCO per la laicità delle Istituzioni"



                           "ZA&ZA affossano il registro per i testamenti biologici a Verbania"

Mentre il Comune di Baveno approva alla unanimità la proposta istitutiva del registro per i testamenti biologici (mostrandosi aperto in materia di diritti civili e libertà di scelta dei cittadini) a Verbania la medesima proposta viene respinta con complicità bipartisan. ZA&ZA affossano il registro per i testamenti biologici a Verbania. Il Sindaco Zacchera (votando no) e il suo principale oppositore Zanotti (astenendosi) hanno contribuito, con motivazioni di poco dissimili, alla bocciatura dell'ordine del giorno sollecitato dalla consulta laica. Le parole più liberali questa volta sono state dette da un comunista, Vladimiro Di Gregorio, che ha presentato la proposta di delibera e parlato di libertà di scelta dei cittadini in materia di fine vita. 12 i no, 12 gli astenuti, 9 i sì (tra cui due esponenti del centrodestra Actis e Gagliardi che ringraziamo particolarmente e Gian Maria Giani, De Ambrogi, Rolla, Bombace, Bonzanini, Varini del centrosinistra). Il gruppo "cittadini con voi", che pure aveva annunciato in conferenza stampa l'appoggio alla proposta, era presente con il solo consigliere Felice Iraca', che si è astenuto dopo aver proferito la deludentissima frase: "non sono maturi i tempi". Gli elettori laici del VCO potranno presto leggere, sul blog e sul gruppo facebook della consulta, l'elenco completo dei consiglieri che hanno votato contro o si sono astenuti (oppure erano assenti al momento della votazione). Conoscere per deliberare. I tempi sono maturi.

per la "Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni"
Fabio Ruta (segretario organizzativo) e Jean - Félix Kamba Nzolo (coordinatore)