mercoledì 28 dicembre 2011

Registri TB in consiglio comunale a Baveno

Domani sera alle ore 21:00 presso il municipio di Baveno si discuterà, durante il consiglio comunale, dell'istituzione del registro dei testamenti biologici, su iniziativa di Simone Travaglini. Per Simone Travaglini, assessore ed esponente si SEL:  " Considero questa proposta, il cui stimolo arriva dalla consulta per la laicità dello stato del VCO, un atto di democrazia necessario. E' una proposta che non vuole imporre a nessuno scelte etiche sul fine vita, al contrario dà la possibilità a chi lo desiderasse di esprimere la propria volontà su tale tema. Credo che una proposta del genere non possa che essere accolta da tutti, indipendentemente dall'appartenenza politica o dal credo religioso. Chi volesse seguire l'andamento del consiglio comunale in diretta sui social network potrà farlo su twitter all'hashtag #openbaveno oppure chiedendomi l'amicizia su facebook."

mercoledì 7 dicembre 2011

Comunicato Stampa

Comunicato Stampa

“Registri per i testamenti biologici a Verbania e nel VCO”

Mercoledì 7  Dicembre si è svolta a Verbania la conferenza stampa indetta dalla “Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni”. Fabio  Ruta e Jean –Félix Kamba Nzolo (rispettivamente segretario organizzativo e coordinatore della consulta) hanno presentato la proposta di istituzione dei registri per i testamenti biologici nei comuni del vco: avanzata con una lettera aperta ai sindaci della provincia. Per gli esponenti della consulta: “gli incontri con Mina Welby di Omegna e Verbania, affollatissimi, testimoniano una sensibilità diffusa tra i cittadini in favore della libertà di scelta e del libero arbitrio. Chiediamo alle amministrazioni comunali di interpretarlo. Istituendo i registri come è già avvenuto in molte Città italiane”. La Consulta si rivolge a tutti, auspicando un sostegno trasversale agli schieramenti politici. Per Ruta “Ci aspettiamo però particolare coerenza dalle amministrazioni di centro-sinistra. Come quelle di Domodossola, Villadossola, Baveno. Ricordiamo che durante il precedente mandato amministrativo (con una giunta di centrodestra), a Domodossola, fu presentata  dalla sinistra la proposta di delibera per i registri. Ora il centrosinistra si comporti di conseguenza. Non deludendo il proprio elettorato”. Presenti alla conferenza stampa  i consiglieri comunali di Verbania Vladimiro di Gregorio (gruppo comunista), Savino Bombace (IDV), Gianmaria Giani (PD) e Marcella Zorzit (Cittadini con Voi) che sosterranno la proposta di istituzione del registro nel capoluogo di provincia. Di Gregorio, primo firmatario dell’ordine del giorno, ricorda l’impegno preso durante l’incontro con Mina Welby e raccoglie l’invito della consulta. Per Bombace su questo tema si giocano “sensibilità diverse” e per questo occorre ad ogni cittadino la possibilità di scegliere. L’istituzione del registro viene vista dunque come una scelta di “democrazia” dall’esponete dell’IDV. Giani informa che “il gruppo PD ha diverse anime e lascerà libertà di scelta in consiglio comunale. Io voterò convintamente sì perché ritengo sia una battaglia di civiltà”. Anche Marcella Zorzit aderisce con convinzione e informa che la lista civica “Cittadini con Voi” discuterà presto del tema in un apposito incontro. Presenti in sala anche esponenti di forze politiche (sinistra ecologia e libertà, verdi, partito socialista italiano) non presenti in consiglio comunale, ma importanti per la città, che hanno voluto portare il loro sostegno all’inziativa.

Registri: Lettera ai Sindaci

Contatti:  http://www.consultalaicadelvco.blogspot.com/ E-mail: consultalaica.vco@gmail.com  Cercaci su  Facebook 

LETTERA APERTA AI SINDACI DEI COMUNI DEL VERBANO CUSIO OSSOLA:
“Rispettiamo la libertà di scelta, adottiamo i registri dei testamenti biologici”
Egregio Sig. Sindaco,
Questa lettera, di carattere aperto e pubblico, raggiunge tutti i primi cittadini dei comuni del Verbano Cusio Ossola, attraverso email agli indirizzi di posta istituzionale e comunicati stampa ai mezzi di informazione. Il contenuto di questa missiva verrà illustrato inoltre in apposite conferenze stampa.
Eventuali risposte che giungeranno a noi verranno considerate, al pari di questo testo, come “aperte, pubbliche, divulgabili”. Non riteniamo dunque accettabili messaggi e contatti  di carattere “privato” che non coinvolgano un terzo interlocutore, che identifichiamo come un soggetto attivo a cui spetta il diritto di “conoscere per deliberare”. Questo “terzo interlocutore” è rappresentato dai cittadini ed elettori dei nostri comuni. Cittadini che hanno il diritto di conoscere la posizione dei propri Sindaci in merito ad un tema che riguarda direttamente l’esistenza di ognuno: la libertà di scelta sul fine vita. Tema affrontato, negli ultimi mesi, anche in due affollatissimi incontri, a Verbania ed Omegna, con Mina Welby. A loro  avremo premura di far conoscere, con una azione informativa, le risposte ricevute dai sindaci (ed anche quelle che non riceveremo).
La “Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni” si batte contro il vento oscurantista rappresentato dal DDL Calabrò che riteniamo violi il principio di autodeterminazione terapeutica e, a nostro avviso, la dignità delle persone: imponendo trattamenti quali il “sondino di Stato”, l’alimentazione e idratazione forzata anche in costanza di malattie terminali irreversibili. Si tratta di un mostro giuridico, generatore di sofferenze e dolore,  ispirato direttamente da logiche confessionali, in aperta violazione del principio di laicità dello Stato e delle sue istituzioni.
Le proponiamo dunque di adottare, nel suo Comune, la delibera istitutiva del Registro dei Testamenti Biologici / disposizioni anticipate di volontà che troverà in allegato alla presente. Si tratta di uno strumento di cui si sono dotate molte realtà italiane: da grandi Città come Torino e Firenze a centri più piccoli. E’ una scelta di rispetto nei confronti dei cittadini, del loro libero arbitrio individuale. Della loro libertà. E’ una scelta di dignità ed autonomia che Le chiediamo di compiere.  Recentemente l’Anci ha ribadito la leggitimità dei registri adottati dai comuni e che il precedente governo ha tentato di “bloccare” con una circolare ministeriale. Infatti per l’Anci i comuni non hanno preteso di sostituirsi al legislatore nazionale, pretendendo di disciplinare la materia, ma si sono limitati alla raccolta di dichiarazioni anticipate di volontà. Infatti l’Anci ha chiarito che il presupposto di legittimità dei registri può essere ricondotto “allo svolgimento delle funzioni amministrative del comune, riguardanti ‘la popolazione e il territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità’ (art. 13, comma 1, del d.lgs. n. 267 del 2000)”.
 In ogni caso, quale che sia la posizione che deciderà di assumere, riteniamo sia doveroso, da parte Sua, aprire attraverso il consiglio comunale una riflessione su un tema così importante nella comunità. Attendiamo notizie.
Verbania 7 Dicembre 2011

Distinti Saluti
Per la “Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni”
Jean – Félix Kamba Nzolo, coordinatore
Fabio Ruta, segretario organizzativo

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    
Il Consiglio Comunale di xxxxxx

PREMESSO CHE

-          l’articolo 32 della Costituzione Italiana afferma che "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana"; vi è in esso ribadita la necessità che vi sia un’espressione di libera scelta dell’individuo nell’accettare o meno un determinato trattamento sanitario;
-          l’articolo 13 della Costituzione afferma che "la libertà personale è inviolabile", rafforzando il riconoscimento della libertà e dell’autonomia dell’individuo nelle scelte personali che lo riguardano;
-          l’articolo 2 della Costituzione afferma che “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo”;
 
CONSIDERATO CHE
-          la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea sancisce che il consenso libero e informato del paziente all’atto medico è considerato come un diritto fondamentale del cittadino, afferente ai diritti all’integrità della persona (Capo 1, Dignità, articolo 3, Diritto all’integrità della persona);
-          la Convenzione per la protezione dei Diritti dell’Uomo e della dignità dell’essere umano nei confronti delle applicazioni della biologia e della medicina: Convenzione sui Diritti dell'Uomo e la biomedicina, Oviedo 1977, ratificata dal Governo Italiano ai sensi della Legge n.145 del 28 marzo 2001, stabilisce all’articolo 9 che "i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che al momento dell’intervento non è in grado di esprimere la propria volontà saranno tenuti in considerazione";
 
PRESO ATTO CHE
-          il nuovo Codice di Deontologia Medica adottato dalla Federazione Nazionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, dopo aver precisato all’articolo 16 che "il medico deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa attendere un beneficio per la salute del malato…", all’articolo 35 afferma che "il medico non deve intraprendere attività terapeutica senza l’acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente. (…) In ogni caso, in presenza di un documentato rifiuto di persona capace, il medico deve desistere da atti curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona.";
-          lo stesso Codice di Deontologia Medica, all’articolo 38, afferma che "il medico deve attenersi (…) alla volontà liberamente espressa dalla persona di curarsi (…). Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà, deve tenere conto nelle proprie scelte di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato";

  CONSIDERATO CHE

-          anche in assenza di una specifica normativa nazionale è comunque possibile, così come attestato anche dai pronunciamenti della Magistratura di merito e di legittimità, redigere un testamento biologico predisponendo un atto che permetta di esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione sui trattamenti sanitari di fine vita nell’eventualità in cui ci si dovesse trovare nell’incapacità di esprimere il proprio consenso;

VALUTATO ALTRESÌ CHE

-          il Comitato Nazionale di Bioetica si è così espresso in data 18 Dicembre 2003: “...appare non più rinviabile una approfondita riflessione, non solo bioetica, ma anche biogiuridica sulle dichiarazioni anticipate... che dia piena e coerente attuazione allo spirito della Convenzione sui diritti umani e la biomedicina...”; ed ha inoltre così specificato: ”le direttive anticipate potranno essere scritte su un foglio firmato dall’interessato, e i medici dovranno non solo tenerne conto, ma dovranno anche giustificare per iscritto le azioni che violeranno tale volontà”;

RILEVATO CHE
-          i Comuni possono, nell’ambito della loro autonomia amministrativa, istituire uno o più registri per fini diversi ed ulteriori rispetto a quelli propri dell’anagrafe, dello stato civile e elettorali, non solo ai fini della conservazione ed archiviazione di dichiarazioni sostitutive di notorietà rese dai residenti ma anche per altre finalità consentite dalla legge;
-          i Comuni hanno quindi la possibilità giuridica ed amministrativa di farsi promotori di atti amministrativi volti a garantire la conservazione e l’archiviazione in forma pubblica di dichiarazioni anticipate di trattamento di carattere sanitario, rese nel rispetto della normativa vigente inclusa quella in tema di privacy e relativa alla gestione dei dati personali e sensibili;
-          l’iscrizione in tali registri particolari non viene affatto ad assumere carattere costitutivo di status ulteriori e quindi riconoscimento di poteri o doveri giuridici diversi da quelli già riconosciuti dall’ordinamento agli stessi soggetti, ma assume solo un effetto di pubblicità ai fini e agli scopi che l’Amministrazione Comunale ritiene meritevoli di tutela;
-          tali ulteriori fini sono da ravvisare nel consentire a tutti i residenti la manifestazione pubblica della propria volontà in materia di scelte nei trattamenti sanitari e nelle cure di fine vita;
 
VISTO
il ruolo rivestito dal Comune, con pienezza di poteri, per il perseguimento dei compiti afferenti alla comunità locale, ai sensi dell’art. 3,  comma  2 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, avente ad aggetto il
Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali

IMPEGNA
il Sindaco e la Giunta Comunale ad istituire un Registro dei Testamenti Biologici-Dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari, conservato presso gli Uffici Comunali nel rispetto della normativa vigente, inclusa quella in tema di privacy e relativa alla gestione dei dati personali e sensibili.
I residenti nel Comune che abbiano redatto, ai sensi di legge, un documento contenente le proprie dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari, potranno pertanto dichiararne l’esistenza ed il luogo dove esse sono conservate, ai fini dell’annotazione in detto Registro di tale attestazione in forma autentica.
Le iscrizioni nel Registro, che potranno valere per le finalità e negli ambiti stabiliti dall’ordinamento giuridico, avverranno con una dichiarazione, fatta personalmente dalla persona con firma autenticata a norma di legge che, consegnandone copia, attesti l’esistenza di dichiarazioni, rese a norma di legge, relative alla propria volontà di essere o meno sottoposto a trattamenti sanitari in caso di malattia, lesione cerebrale irreversibile o patologia invalidante, che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali in una fase in cui la persona non sia più in grado di manifestare il proprio consenso o il proprio rifiuto della terapia, del trattamento o della cura cui è sottoposta.
Eventuali dichiarazioni successive si aggiungono a quelle precedenti, ovvero le sostituiscono in toto qualora così fosse richiesto al momento della consegna dell’ultima dichiarazione.
Il venir meno della situazione di residenza nel Comune non comporta la cancellazione dal registro, ma non permette più l’aggiornamento delle dichiarazioni depositate.
Per i fini consentiti dalla legge e dalla normativa comunale e nel rispetto della legislazione vigente in tema di diritto di accesso e privacy, l’Ufficio Comunale competente, a richiesta degli interessati, attesta l’esistenza dei fatti annotati nel registro e ne rilascia copia. In particolare la documentazione presente nel registro dovrà essere consegnata, su richiesta del medico curante o di chiunque ne sia a conoscenza, al direttore sanitario o al legale rappresentante dell’istituto, dell’azienda sanitaria o dell’azienda ospedaliera in cui la persona non più in grado di esprimere il proprio consenso dovesse essere ricoverato, in trattamento o in cura.

domenica 4 dicembre 2011

CONFERENZA STAMPA per i Registri dei Testamenti Biologici nel VCO

Ai giornalisti in indirizzo,
Mercoledì 7 Dicembre alle ore 17,45 presso la Sala Pestalozzi in Corso Mameli 19 a Verbania Intra (vicino alla chiesa evangelica) si terrà una CONFERENZA STAMPA promossa dalla "Consulta del Verbano Cusio Ossola per la Laicità delle Istituzioni". Tema dell'appuntamento sarà la proposta di istituzione, in tutti i comuni del VCO, di appositi registri dei testamenti biologici /disposizioni anticipate di volontà. Saranno presenti consiglieri comunali di Verbania che si sono resi disponibili a proporre nella città capoluogo l'adozione della delibera istitutiva.Vi chiediamo di presenziare con vostri inviati alla conferenza stampa e di documentare l'iniziativa. Cordiali Saluti

venerdì 2 dicembre 2011

Rassegna cinematografica a cura della Consulta Laica e l'Arci Verbania

Arci VCO e Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni promuovono una mini – rassegna cinematografica ad ingresso gratuito incentrata sulle tematiche dei diritti civili, del multiculturalismo, della laicità (la presentazione dei film sarà curata da Augusto Bruni). Gli incontri si prefiggono lo scopo di approfondire le tematiche menzionate attraverso la visione e il confronto tra i partecipanti.

Il primo film:  “ PERSEPOLIS” di MARJANE SATRAPI
Venerdì 2 dicembre 2011 - Circolo Arci "Luigi Zappelli" in Via Roma a Verbania Intra ore 21,00


Presentato al festival di Cannes 2007, Persepolis è un film d'animazione dal contenuto autobiografico, tratto dall'omonima Grafic Novel (genere che inizia a trovare un'eco di pubblico sempre maggiore,). Marjane Satrapi, autrice, sceneggiatrice e regista (insieme a Vincent Paronnaud) della pellicola, vive in prima persona la situazione iraniana e la racconta tramite una regressione sulla propria infanzia e adolescenza. Persepolis rappresenta la vita di una giovane iraniana, testimone in prima persona dei cambiamenti sociali e storici che ha attraversato l'Iran a partire dai primi anni '80. Un Iran dalle due facce, socialmente a pezzi, abitato da persone provate da un governo che si appella alla religione per effettuare un controllo asfissiante sulla popolazione, travisandone probabilmente i principi e radicalizzandoli in maniera spesso assurda.

giovedì 1 dicembre 2011

Laicità in libreria

Il Libro del mese
a cura di Giorgio Tourn

Massimo TEODORI, Risorgimento laico, Gli inganni clericali sull’unità d’Italia, Soveria Mannelli, Rubettino, 2011, pp. 170
Ermanno REA, La fabbrica dell’obbedienza. Il lato oscuro e complice degli italiani, Milano Feltrinelli, 2011, pp.220

I libri meritevoli di riflessione che è il caso di segnalare sono molti, i due che presentiamo ci paiono di particolare interesse perché pongono all’attenzione dei lettori un problema di peso, che incide tuttora profondamente nella vita del nostro paese. Come si evince facilmente dai titoli si tratta del profondo squilibrio che si è venuto creando nella vita italiana a tutti i livelli fra le realtà che la compongono. La società moderna è infatti assai più complessa di quanto apparisse all’epoca dell’Encyclopédie e l’equilibrio fra i tre poteri legislativo, esecutivo, giudiziario ipotizzato da Montesquieu non basta a garantire la buona salute di una nazione. Quando poi accade come nell’attuale situazione che quell’equilibrio sia stravolto non si può neppure più parlare di società moderna. Fra gli elementi determinanti del vivere moderno di una società equilibrata stanno altre realtà: l’opinione pubblica, le associazioni dei cittadini, le chiese. Ottimale è la situazione in cui tutte queste componenti concorrono a realizzare un piano, un progetto di vita comune.
Nel caso italiano la chiesa romana, si è invece costantemente sottratta a questo impegno comune, perseguendo un proprio progetto, quello di una "società cristiana", che nell’impostare la sua vita segue le norme della fede cristiana identificate spesso con le direttive della chiesa stessa.
È stato questo problema che ha accompagnato tutto il Risorgimento italiano e che Teodori illustra molto sinteticamente nel suo libro. In capitoli brevi e di piglio giornalistico vigoroso, nello stile del pamphlet, ripercorre la vicenda risorgimentale in una catena di figure simboliche dell’Italia laica, da Cavour a Garibaldi e la repubblica romana, da Cattaneo e Cavallotti, da Nathan ad Amedola inanellando citazioni programmatiche "I preti non bisogna provocarli, o bisogna vincerli!" (Cavour dibattito sulle leggi Siccardi)", "A creare questa nostra Italia fu d’ostacolo il cattolicesimo" (Omodeo), "Attraverso i secoli lo svolgersi dello spirito nazionale d’Italia fu sempre antipapale e anticlericale" (Mancini).
Proprio questo "laicismo", dicono papa Benedetto e Curia romana, ha distrutto l’identità italiana unita dalla fede cristiana e alimentata dalla tradizione educata dalla chiesa, è stato strumento di lacerazione a cui va contrapposta una sana e rispettosa laicità. Questa tesi, che abbiamo letto e udito infinite volte ad opera di autorevoli prelati nell’attuale clima di negazionismo clericale e borbonico del Risorgimento, è proprio quella che il nostro testo smonta senza difficoltà. Lo Stato e la società sono due realtà diverse, nella società possono coesistere laicisti e religiosi, credenti ed atei ma lo Stato è per sua natura areligioso, cioè laico.
Pregio non secondario del volume è la pubblicazione di una serie di testi fondamentali a questo riguardo, dalla Costituzione della Repubblica romana, al noto discorso di Cavour sul tema libera Chiesa in libero Stato, da quello di Nathan a Porta Pia nel 1910 a Benedetto Croce nel 1929 alla firma del Concordato, per chiudere con il presidente Napoletano alle Camere quest’anno.

Questa è la chiesa di Pio IX e dei suoi successori mantenutasi sin qui, sia pure con sfumature diverse, ma l’Italia cattolica integra, cristiana non è invenzione del papato ottocentesco, non è mitologia clericale ma dato di fatto che risale a secoli precedenti, è un’Italia plasmata dalla chiesa con una operazione di educazione retta da una grande visione e da una terribile coerenza. A questa Italia dedica il suo saggio Ermanno Rea. Giornalista di grande maestria, penna acuminata, graffiante, si è cimentato a più riprese con i problemi della società italiana e lo fa anche in questo caso da par suo.
Della situazione in cui si trova l’Italia odierna è responsabile la chiesa romana, che della storia italiana è stata "tutore inflessibile e regista occulto".
Quello che ispira e muove il clericalismo ottocentesco e il suo rifiuto della modernità, del liberalismo democratico, del rinnovamento sostanziale della società è lo spirito della Controriforma che da secoli domina la vita italiana. Si tratta di una tesi storiografica che ha avuto larga diffusione nella cultura italiana ed ha trovato rispondenza negli ambienti più diversi, del protestantesimo europeo (Sismondi e la sua Histoire des républiques italiennes) dei laici (Mazzini e libero pensiero), filosofico (Spaventa e l’Idealismo), tesi che le analisi puntuali della scuola di Adriano Prosperi hanno riproposto con documentazione difficilmente confutabile.
Tesi contrastata invece, come già detto, da parte clericale, che individua nella fede cattolica l’identità del popolo italiano.
Ma il nostro autore l’approfondisce e ne coglie le articolazioni, allargandone la portata alla società stessa; come dice il sottotitolo: l’italiano non diventa cittadino ma permane servo obbediente, è l’uomo della vita doppia, del comportamento egoistico, che sentendosi perennemente vittima dei un potere altro da sé, si auto assolve non assumendo mai le sue responsabilità.
Che si debba attribuire alla chiesa della Controriforma la responsabilità di aver plasmato, plagiato il carattere degli italiani, è molto probabile, ma può l’italiano oggi dirsi solo vittima dell’educazione clericale o non anche, come dice il nostro testo, complice di questo lato oscuro della sua cultura? Oggi non esiste più il tribunale della coscienza ma forse è comodo continuare a credere che ci sia.
In questo intreccio di poteri e sudditanze, ricatti e conformismi, laicismi e clericalismo come si deve collocare una presenza di cristianesimo evangelico? Non è mistero che la sua posizione è sempre stata difficile e tale permarrà in futuro: cristiani sì ma non clericali, rifiutano la politica compromissoria della Chiesa e rivendicano la loro liberà di espressione in uno Stato laico; d’altra parte però, come credenti in Gesù Cristo, non fanno della ragione e del libero pensiero il valore assoluto del vivere. Come cittadini chiedono allo Stato di garantire la libertà e l’eguaglianza di tutti, nel rispetto degli altri, come credenti auspicano che la Chiesa riscopra la sua identità di testimone dell’Evangelo sciogliendo i suoi legami (i suoi concordati) con i governi. Ma è questo discorso comprensibile agli italiani? Si stenta a crederlo anche se si continua a proporlo.
6 ottobre 2011

sabato 26 novembre 2011

AAA Cercasi consiglieri laici

Cercasi consiglieri comunali laici del Verbano Cusio Ossola, di qualsiasi partito o forza politica, disponibili a presentare nei consigli comunali la delibera di adozione dei registri dei testamenti biologici / dispozioni anticipate di volontà. Nei prossimi giorni invieremo una lettera aperta ai Sindaci del VCO (che sono proprio tanti),  attraverso le mail istituzionali e i mezzi di informazione. Nella missiva chiederemo ai primi cittadini di impegnarsi ad adottare i registri ed esprimersi a favore della libertà di scelta. In ogni caso domanderemo loro di dire come la pensano e di aprire - attraverso i consigli comunali - un dibattito nella comunità locale di appartenenza su un tema che riguarda l'esistenza di ogni cittadino ed il suo libero arbitrio. Promuoveremo al più presto anche una conferenza stampa alla presenza dei primi consiglieri che sosterranno l'iniziativa. Sindaci, assessori, consiglieri: aspettiamo un vostro cenno laico di disponibilità!

martedì 15 novembre 2011

Registri Testamenti Biologici a Verbania?

Il capogruppo comunista al consiglio comunale di Verbania Vladimiro Di Gregorio ha raccolto la proposta della "Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni" che invitava sindaci, assessori, consiglieri comunali e forze politiche a farsi promotori delle istituzione - nei comuni della Provincia - dei registri dei Testamenti Biologici /Dichiarazioni Anticipate di Volontà. Ringraziamo Di Gregorio e auspichiamo che la delibera venga adottata dal consiglio comunale di Verbania ed anche dagli altri comuni del Verbano Cusio Ossola: a cominciare dai centri maggiori (come Omegna, Domodossola, Gravellona, Villadossola, Baveno), ma estendendo l'iniziativa anche alle realtà più piccole. Vorremmo che questa proposta, incentrata sulla libertà di scelta e sul libero arbitrio individuale, fosse sostenuta da un arco ampio e trasversale di forze. A questo proposito invitiamo le sensibilità laiche ovunque collocate nello scacchiere politico a manifestarsi. Per conto conto nostro cercheremo di mantere alta l'attenzione sul tema, informando sulle adesioni e sulle contrarietà che si manifesteranno. Chiediamo anche alla informazione locale di fare altrettanto: intervistando sindaci ed aspiranti tali  e chiedendo la loro opinione in proposito. E' giusto che i cittadini elettori sappiano come i loro rappresentanti nelle istituzioni intendono comportarsi su una materia così importante. Che riguarda la libertà e l'esistenza di ciascuno di noi.

mercoledì 2 novembre 2011

Registri dei testamenti biologici: ecco la delibera da adottare

Indichiamo il link della "Associazione Luca Coscioni" dal quale è possibile visionare e scaricare il modello tipo di delibera per l'adozione dei registri dei testamenti biologici e delle Disposizioni di Fine Vita. A quanto ci risulta nessun Comune del Verbano Cusio Ossola si è ancora dotato di questo strumento. Una discussione in proposito era stata meritoriamente promossa dal consigliere di Sinistra Unita a Domodossola, Giancarlo Lotto. Ma il consiglio comunale, che allora era amministrato dal centrodestra, aveva bocciato l'adozione della delibera. Ora il Sindaco di quel Comune è di Centrosinistra, speriamo voglia prendere una posizione differente dal suo predecessore. Chiediamo inoltre che anche negli altri centri (Verbania, Omegna, Gravellona, Villadossola, Baveno, ecc) si apra una discussione in proposito. Ed in particolare riteniamo che le forze politiche che si oppongono alla pessima proposta di Legge Calabrò debbano dimostrarlo nei fatti, anche sostenendo iniziative come questa nel territorio.

http://www.lucacoscioni.it/registrotestamento

martedì 1 novembre 2011

Comunicato Stampa: Sindaci e forze politiche si esprimano sui REGISTRI PER I TESTAMENTI BIOLOGICI

COMUNICATO STAMPA

“Fine vita e libertà di scelta: Sindaci, candidati sindaco, amministratori e forze politiche si esprimano”



Il 9 Novembre, all’incontro con Mina Welby che si terrà presso la Libreria Margaroli,  la “Consulta del VCO per la laicità delle Istituzioni” rilancerà (oltre alla proposta di costituzione di un “TAVOLO PER LA LIBERTA’ DI SCELTA” aperto ai cittadini, alle associazioni, alle forze sociali e politiche) la proposta di istituzione dei Registri Comunali e Provinciali per i Testamenti Biologici e le Dichiarazioni Anticipate di Volontà. E’ una iniziativa che si contrappone alla pessima proposta di Legge Calabrò e ad un vento proibizionista e confessionale che pretende di sostituirsi al libero arbitrio individuale. Chiediamo ai Sindaci del VCO (o ai candidati Sindaco), agli amministratori, ai consiglieri comunali, alle forze politiche di esprimersi pubblicamente. Dichiarando la loro posizione relativamente alla proposta di adozione dei RTB, senza ambiguità ed equilibrismi. E chiediamo ai giornalisti della informazione locale di fare la loro parte e interrogare i rappresentanti delle istituzioni locali su questo tema.



Per la “Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni”

Jean-Félix Kamba Nzolo (coordinatore)

Fabio Ruta (segretario organizzativo)

mercoledì 26 ottobre 2011

Volantino per incontro con Mina Welby 9/11/2011 Verbania

Ecco  il volantino per l'incontro con Mina Welby che si terrà il 9 Novembre alle ore 21.00 presso la Libreria Margaroli di Verbania. Vi chiediamo di aiutarci a fare circolare l'informazione il più possibile.

martedì 18 ottobre 2011

Incontro con Mina Welby


La Consulta Laica del VCO per la Laicità delle Istituzioni in collaborazione con la libreria Margaroli di Intra ha fissato per il 9 novembre 2011, una serata di presentazione con Mina Welby presso la suddetta libreria. 

L'incontro di preparazione è convocata presso la Sala Pestalozzi  (c/o Chiesa evangelica - C.so Mameli 19) lunedì 24 ottobre, ore 21.
Sarà anche un'occasione per ridefinire il calendario del cineforum laico che intendiamo lanciare presto possibile in collaborazione e presso l'ARCI di Verbania.

lunedì 10 ottobre 2011

Immagini e Parole Laiche 2011

Care Amiche e Cari Amici,
La "Consulta del VCO per la Laicità delle Istituzioni" presto comunicherà un calendario di inizitive. Antipiamo che in collaborazione con ARCI VCO verrà organizzata una mini-rassegna cinematografica dedicata alle tematiche laiche. Inoltre chiederemo alle principali librerie del VCO di accogliere iniziative di presentazione di testi su tematiche a noi care: dalla libertà di scelta sul fine vita, al  pluralismo religioso, ai diritti civili, alla politica antiproibizionista in materia di droghe. L'invito è quello di mettersi in contatto con noi per aiutarci a realizzare questo ambizioso programma.

lunedì 19 settembre 2011

Convocazione Assemblea

L'assemblea della Consulta del V.C.O. per la Laicità delle Istituzioni è convocata per il giorno mercoledì 28/09/2011, ore 21 presso la Sala Pestalozzi -Corso Mameli 19 INTRA.

All'ordine del giorno:
  •  organizzazione del cineforum laico;
  • organizzazione del tavolo per la libertà di scelta;  
  • approvazione delle richieste di adesione alla Consulta; 
  •   nuovo numero del newsletter  LIBERT'ARIA;
  •  varie ed eventuali.
Tutti i singoli e associazioni membri sono invitati a partecipare. 

domenica 17 luglio 2011

COMUNICATO STAMPA CONSULTA LAICA VCO: DI CHI E' IL MIO CORPO?


COMUNICATO STAMPA


Di chi è il mio corpo?
“Ripristinare la libertà di scelta dei cittadini. Fermare la deriva confessionale del Paese”
n governo irresponsabile, delegittimato ed in affanno ha approvato alla camera (con la complicità di esponenti clericali delle opposizioni), in periodo estivo, un provvedimento di legge sul fine vita, che nega la libertà di scelta dei cittadini. Obbligandoli a ricevere forzatamente  trattamenti fortemente invasivi. Si tratta di un normativa che scava un solco profondo tra l’Italia e le moderne democrazie, che hanno quadri legislativi rispettosi del principio di libero arbitrio. E’ una scelta confessionale e proibizionista, che costringerà persone e molte famiglie a  recarsi all’estero per vedere rispettata la volontà individuale di persone in condizioni di malattia terminale. Il mondo laico si preparerà a raccogliere le firme, quando questo provvedimento che calpesta i diritti delle persone verrà definitivamente approvato al senato. La “Consulta per la Laicità delle Istituzioni del VCO”, che negli scorsi mesi aveva invitato consiglieri comunali del territorio a presentare proposte di delibera istitutiva dei registri dei testamenti biologici nei comuni (e continua a farlo, poiché questa campagna a livello nazionale prosegue), si farà promotrice nel nostro territorio delle iniziative che verranno messe in campo per cancellare questa brutta pagina di oscurantismo medioevale. Saremo al fianco di Mina Welby e Beppino Englaro. Invitiamo i cittadini, le forze politiche -  sociali – sindacali, a mettersi in contatto con noi per creare un comitato provinciale a sostegno delle battaglie per la “libertà di scelta”. Di seguito troverete il comunicato stampa del Coordinamento Laico Nazionale al quale aderiamo. Chiediamo ai mezzi di informazione di rendere pubblici entrambi i documenti, fra loro collegati e complementari.

Per la “Consulta per la Laicità delle Istituzioni del VCO”:
Jean- Félix Kamba Nzolo (Coordinatore)
Fabio Ruta (segretario organizzativo)
Antonietta Dessolis (referente zona ossola)
Gianpiero Bonfantini (referente zona cusio)

venerdì 15 luglio 2011

Il DDL Calabrò è crudele e imporrà nuove sofferenze ai cittadini

COORDINAMENTO LAICO NAZIONALE
12 LUGLIO 2011
COMUNICATO STAMPA

BIOTESTAMENTO. DDL calabro' e' crudele
e IMPORRA' NUOVE sofferenze ai cittadini.

I portavoci del Coordinamento Laico Nazionale, Maurizio Cecconi e Cinzia Gori,
in merito all'approvazione del ddl Calabrò alla Camera dei Deputati.


“Le associazioni aderenti al Coordinamento Laico Nazionale sono portatrici di diverse opzioni filosofiche, esistenziali e confessionali, eppure unite dai seguenti principi: difendere e rispettare l'autodeterminazione terapeutica, diritto soggettivo e perfetto; difendere la laicità delle Istituzioni, con la consapevolezza che è questa la premessa ineludibile per il rispetto di tutte le molteplici diversità presenti nella società italiana, sempre più plurale”.

“Fermo restando che tutti hanno diritto alle cure e all'assistenza, l'articolo 32 della Costituzione riconosce ad ogni singola persona il diritto di non curarsi, anche se tale condotta può esporla al rischio della morte”.

La volontà espressa dalla persona, doverosamente informata, è il presupposto della stessa liceità del trattamento sanitario, che per sua natura ricomprende anche l'alimentazione e l'idratazione forzata, in quanto presuppone l'intervento di sanitari e della somministrazione di farmaci. Se alcune cautele sono ovviamente necessarie, esse attengono unicamente alla verifica della reale volontà della persona (testamento biologico) e alle garanzie che essa sia attuata. Il consenso espresso dall'individuo è infatti l'unico presupposto per la liceità dell'attività del medico, al quale non è riconosciuto un generico diritto di curare a prescindere dalla volontà dell'ammalato”.

“Se il diritto all'autodeterminazione terapeutica viene riconosciuto in maniera indiscutibile a chi è in grado di intendere e di volere, negarlo a chi ha perso queste capacità significa disconoscere il suo essere “una persona”. Significa negare la condizione di individuo a coloro che hanno perso le capacità intellettive e volitive. Significa spogliarli dei loro diritti, calpestare la loro dignità e disconoscere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.

“Il solo pensiero che la violenza di un trattamento sanitario possa essere imposto ad una persona anche in presenza d'una esplicita volontà contraria dovrebbe giustamente spaventarci da un lato e, dall'altro, stimolarci alla ribellione civile. E senza dubbio questa violenza va definita come inutile e crudele”.

“Per questi motivi con fermezza diciamo no al ddl Calabrò, con la consapevolezza che la vita del diritto e il diritto a una vita e a un fine-vita autodeterminato s'intrecciano indissolubilmente.”.

Maurizio Cecconi
Cinzia Gori
portavoci

Coordinamento Laico Nazionale
E-Mail: coordinamento.laico.nazionale@gmail.com
Sito: http://bit.ly/laicita
Facebook: http://on.fb.me/hOmnve
Twitter: http://twitter.com//cln_italia
Associazioni aderenti al Coordinamento Laico Nazionale

Academia Philosophiae Naturalis
AldES - Associazione Laica di Etica Sanitaria
Arcigay Roma
Arcigay Valle d'Aosta
Associazione Azimuth
Associazione Culturale Altrevie
Associazione Culturale Civiltà Laica
Associazione Culturale Itinerari Laici
Associazione Difesa Consumatori e dei Diritti Civili
Associazione Diritti e Torti
Associazione Famiglie Arcobaleno
Associazione Forum Donne Giuriste
Associazione Laicità e Diritti
Associazione La Meridiana
Associazione Libera Uscita
Associazione Per Eluana
Associazione radicale Adelaide Aglietta
Associazione radicale Certi Diritti
Associazione radicale Valdostana "Loris Fortuna"
Associazione Viottoli
Centro di Documentazione, Ricerca e Studi sulla Cultura Laica Piero Calamandrei
Circolo Liberalsocialista "Carlo Rosselli"
Comitato Altavoce
Comitato Laici Trentini
Comitato Piero Gobetti
Consulta di Bioetica
Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Napoletana per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Provincia di Pesaro Urbino per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Triestina per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Valle d'Aosta per la Laicità delle Istituzioni
Consulta Verbano-Cusio-Ossola per la Laicità delle Istituzioni
COOGEN – Coordinamento Genitori Nidi Materne Elementari Medie
Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni
Coordinamento Torino Pride LGBT
CRIDES - Centro romano d'iniziativa per la difesa dei diritti nella Scuola
Democrazia Laica
Fondazione Critica Liberale
Fondazione Religionsfree
Iniziativa Laica
Liberacittadinanza
Liberi di Decidere
Movimento Radical Socialista
Per l'Umana Stagione
Rete Laica Bologna
Società di Cremazione di Mantova
Società di Cremazione di Novara
Società di Cremazione di Udine
UAAR – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti
YWCA/UCDG – Unione Cristiana delle Giovani

Media

Cattolicesimo reale
Cronache Laiche
Informare per Resistere
Italialaica.it
L'Ateo
LucidaMente – Rivista di cultura ed etica civile
No God - Atei per la laicità degli Stati
Non Credo
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UAAR Ultimissime
Verità Laica

mercoledì 6 luglio 2011

Quaderni Laici - Lezioni di laicità


Le cinque lezioni magistrali sulla laicita del Premio Laico dell'Anno "Adriano Vitelli"
Carlo Augusto Viano, Gian Enrico Rusconi, Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà e Giulio Giorello
Estratti dai principali documenti sui rapporti tra Stato e Chiesa cattolica dall'Unita d'Italia alla revisione del Concordato

Le cinque lezioni magistrali sulla laicità proposte in questo numero di "Quaderni Laici" sono state tenute, dal 2007 a oggi, in occasione della consegna del Premio Laico dell'Anno "Adriano Vitelli" – promosso dalla Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni – da Carlo Augusto Viano, Gian Enrico Rusconi, Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà e Giulio Giorello.
Nel centocinquantenario dell'Unità d'Italia, la sezione "Documenti" – curata da Massimo L. Salvadori – presenta una raccolta di estratti dai principali documenti sui rapporti tra Stato e Chiesa cattolica: dal discorso parlamentare in cui, nel 1861, Cavour lanciò la celebre formula "Libera Chiesa in libero Stato" al discorso di Craxi sulla revisione del Concordato del 1984, passando per testi e interventi di Pio IX, Leone XIII e Pio XI, Sturzo, Croce, Mussolini, De Gasperi, Calamandrei, Nenni e Togliatti.
Integra il volume un saggio di Ermanno Vitale.
http://www.claudiana.it/php/mostrascheda.php?nscheda=9788870168754