"LA SCUOLA SIA DI TUTTI. LAICA E PLURALISTA"
Non ci piace proprio l'offensiva confessionale che si é
scatenata sul versante della scuola. Non bastavano le scuole paritarie private,
solitamente cattoliche, abbondantemente sovvenzionate da finanziamenti
pubblici. Non bastava l'anacronistica ed inaccettabile permanenza, nelle scuole
pubbliche, dell'ora di religione: con insegnanti scelti dalla curia ma pagati
dai contribuenti!
Ora la pretesa é che vengano imposti crocifissi e presepi, canti
religiosi. In questo modo si snatura la natura inclusiva e pluralistica che
deve avere la pubblica istruzione e si finisce per imprimere una impronta
catechistica alla educazione.
L’esatto opposto di quanto avviene in Francia, dove è stata
approvata una “carta della laicità” per le scuole pubbliche ed istituita una “giornata
della laicità”.
Lo studio delle religioni
non deve essere affatto alieno agli studenti italiani. Ma occorre che abbia un
taglio scientifico, storico, antropologico, culturale. Occorre che l’approccio
a questi temi adotti una impostazione di approfondimento culturale, privo di
risvolti confessionali. Dunque è indispensabile che sia tenuto da insegnanti
specializzati del corpo docente (selezionati per concorso pubblico e non scelti
dalla Curia) e che necessariamente comprenda anche l'analisi del
libero pensiero, dell'ateismo, dell'agnosticismo. Sostituendosi all’ora di insegnamento della
religione cattolica, che va abolita.
Inoltre è
importante che la scuola formi realmente alla cittadinanza attiva,
partecipativa, democratica. Al pluralismo. Ed é necessario che si rompano
consolidati tabù, vincendo resistenze oscurantiste. E che nelle scuole entrino
programmi che comprendano una efficace educazione sessuale ed al rispetto di
genere, la prevenzione alle MTS ed il contrasto al bullismo.
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