Nuzzi e Fittipaldi: Penne Libere
“La consulta del VCO per la laicità delle istituzioni conferisce ai due
autori un riconoscimento dedicato alla memoria di Antonietta Dessolis, per le
loro coraggiose inchieste sul Vatileaks”
La Consulta del VCO per le
Istituzioni sceglierà ogni anno autori
di opere giornalistiche o di inchiesta, ai quali verrà riconosciuto il titolo
di “Penne Libere”.
Un riconoscimento (simbolico: una
lettera/pergamena inviata agli autori) dedicato alla memoria di Antonietta Dessolis,
apprezzata militante laica e per i diritti civili, a lungo referente della
Associazione UAAR per il VCO e cofondatrice della nostra Consulta.
Per l’anno 2015 gli autori a cui
verrà conferito il riconoscimento sono Gianluigi Nuzzi (autore di “Via Crucis”)
ed Emiliano Fittipaldi (autore di “Avarizia”).
Scelti per le loro coraggiose inchieste sulle
finanze e spese del Vaticano.
Inchieste che testimoniano l’impegno a tenere informata la popolazione
su temi in cui ben pochi colleghi osano avventurarsi. Il processo presso il
Tribunale Vaticano in cui i due giornalisti sono occorsi ci pare una esplicita
minaccia contro la libertà di stampa. Oltre 110 deputati di diversi gruppi hanno sottoscritto un appello, preoccupati
per il procedimento in corso e per il rischio che non vengano garantiti
sufficienti diritti di difesa. Migliaia di persone hanno sottoscritto la
petizione Online “NoInquisizione” (su www.change.org)
chiedendo che vengano ritirate le accuse, in quello che appare a molti come un processo medioevale.
Un altro aspetto ci preme
sottolineare. Molte persone sperano in un nuovo corso che porti al rinnovamento
ed alla riforma della Chiesa Cattolica, sotto la guida di Bergoglio. Ma nessun
cambiamento e riforma, avviene se non nella totale trasparenza. Se una istituzione
o un ente, religioso o civile, volesse apparire credibile, dovrebbe proporsi
come “casa di vetro”.
Nuzzi e Fittipaldi andrebbero
dunque ringraziati per l’opera di informazione svolta.
Purtroppo caratteristica
prettamente italica è una schiacciante preponderanza mediatica della Chiesa
Cattolica: a fronte di voci atee, agnostiche, laiche o dei culti minoritari,
quasi silenziate. Tale caratteristica è allo stesso tempo causa ed effetto
dello strapotere clericale nella politica, con le conseguenze note in materia
di diritti civili (dalla arretratezza nel riconoscere le coppie omosessuali, o
al tabù che impedisce la legalizzazione della eutanasia, o ancora alla
anacronistica pretesa di esporre simboli religiosi nelle scuole pubbliche).
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